P. Auster, 4321

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francesina
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P. Auster, 4321

Messaggio da francesina »

4321 è un’opera monumentale. Non mi riferisco solo alla mole, anche se con le sue oltre 1000 pagine lo è comunque a pieno titolo, ma soprattutto per la dimostrazione della capacità magistrale dell’autore di maneggiare una tale materia narrativa dando luogo ad una sorte di ambiziosissima sperimentazione letteraria.
4321 è infatti un romanzo costituito da quattro romanzi, vale a dire dalle quattro possibili vite dello stesso personaggio, Archie Ferguson.
Non è però solo un romanzo a bivi (anche perché qui le possibilità non sono due ma addirittura quattro), né una sorta di “sliding doors” su carta, è molto molto di più.
Auster mostra al lettore le quattro possibili vite di un giovane ebreo americano di origini polacche seguendolo dalla nascita fino ad età differenti in base alle singole vite. Il protagonista è lo stesso e le sue caratteristiche fisiche e psicologiche di base anche, ma si vedrà come le sue esistenze prendono sviluppi diversi in base alle varianti che Auster stabilisce e come, di conseguenza il suo carattere assumerà sfumature diverse o gli stessi personaggi secondari avranno ruoli diversi nelle vite di Ferguson a seconda dell’intreccio scelto.
Si tratta di un romanzo che dà tantissimo al lettore, ma che richiede anche concentrazione, pazienza ed un ruolo attivo: da subito il lettore capisce che non può limitarsi a girare passivamente le pagine, ma anzi deve stabilire l’ordine con il quale procedere. Sta infatti al singolo lettore decidere se affrontare il testo seguendo una vita di Ferguson alla volta (e quindi leggere il capitolo 1.1, poi direttamente l’2.1 saltando quelli in mezzo, poi il 3.1 etc) oppure seguire l’ordine “cartaceo” leggendo tutte le versioni del primo capitolo, poi tutte quelle del secondo etc. Io ho scelto la seconda, seguendo quindi l’ordine con cui Auster ha voluto far andare in stampa il romanzo. E’ probabilmente la possibilità di lettura che maggiormente genera confusione perché si affrontano in maniera ravvicinata tutte le 4 infanzie di Ferguson, poi tutte le adolescenze etc in un turbinio di nomi, luoghi e aneddoti che si confondono e richiedono concentrazione (e nel mio caso qualche appunto cartaceo!), ma che maggiormente rende giustizia al talento del burattinaio Auster e più dà rilievo alle variabili che differenziano i 4 intrecci. L’autore fa infatti in modo che alcuni personaggi siano veri e propri protagonisti in alcune versioni e solo comparse in altre e affronta gli stessi eventi storici, ma li fa vivere in quattro maniere diverse al protagonista. In un certo senso è una sorta di meraviglioso labirinto: dà alla testa in alcuni punti per questa sensazione di non sapere quale percorso si stia seguendo, si ripassa quattro volte dallo stesso punto, ma questo non sembra mai lo stesso perché vi si arriva da punti sempre diversi.
Bellissimo, la mia migliore lettura del 2020.
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Gahan
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Re: P. Auster, 4321

Messaggio da Gahan »

La tua recensione è bellissima, ma un libro del genere mi spaventa un sacco...

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francesina
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Re: P. Auster, 4321

Messaggio da francesina »

Gahan ha scritto:
sab gen 02, 2021 10:23 pm
La tua recensione è bellissima, ma un libro del genere mi spaventa un sacco...
No, no, è stupendo, buttati :yes!:
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

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Gahan
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Re: P. Auster, 4321

Messaggio da Gahan »

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Alla fine il coraggio l'ho trovato... :lol:
A differenza di francesina, ho scelto l'altra modalità di lettura, ovvero "una vita di Ferguson alla volta" perché ho pensato che mi avrebbe creato meno confusione, e anche meno impazienza nello scoprire l'evoluzione delle vicende. Questa è però la modalità che impedisce di stabilire i progressi, in quanto si continua a saltare da cima a fondo senza avere un'idea precisa di quante pagine siano state lette.
Non potrò mai sapere se la mia scelta sia stata quella giusta dato che, come Paul Auster ci insegna, una scelta inevitabilmente esclude l'altra, non si può essere contemporaneamente sulla strada principale e su quella secondaria e vedere cosa succede. :wink:

Mi è piaciuto un sacco, mi inchino di fronte alla maestria e all'erudizione di cui Paul Auster dà sfoggio in questa opera monumentale, un'opera che come ha già detto francesina è molto di più di uno "sliding doors".

Tra le pagine si trovano infiniti spunti di lettura (i grandi classici della letteratura mondiale non vengono soltanto elencati ma spesso anche approfonditi e analizzati). Stessa cosa si può dire del cinema e della musica ma su quelli sono meno ferrata, quindi mi sono sentita un po' meno coinvolta. Invece come appassionata di fotografia, ho apprezzato molto che la madre di Ferguson fosse una fotografa e che nelle varie versioni questa passione abbia preso strade sempre diverse mostrando quindi vari aspetti della stessa professione. Stessa cosa si può dire del mestiere di scrittore, affrontato in tutte le sue declinazioni. In tutte le sue possibili vite Ferguson finirà per diventare scrittore, ma anche i personaggi di contorno non sono da meno e se non sono proprio scrittori sono giornalisti, o saggisti o critici musicali.
Autobiografico e autoreferenziale? Probabilmente sì, ma la cosa non mi disturba affatto.
Ovviamente testo metaletterario: tra le pagine trovano spazio anche i racconti (o romanzi brevi) di Ferguson che diventano dunque libri dentro al libro.

Detto ciò, ci sono stati anche degli aspetti che non mi sono piaciuti: per esempio, odio il baseball (e anche il basket) quindi le parti che entravano troppo nel dettaglio del gioco, delle partite, dei campioni, ecc. le ho proprio saltate a piè pari. La ricostruzione storica è impeccabile, però devo ammettere che, nella versione 1, arrivata ai tafferugli universitari mi sono completamente persa. Troppi dettagli. Troppi dettagli anche relativi alle varie testate giornalistiche in cui Ferguson ha lavorato o avrebbe voluto lavorare. Qualcosina avrebbe potuto essere limato sì...
Inizialmente mi sono anche sentita vagamente presa in giro dai finali della versione 1 e 2, ma questo glielo possiamo perdonare, dato che nelle ultime pagine tutto riacquista un senso...

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