Come spiega la presentazione, il "lato ferrovia" è lo spazio dell'intimità, quello non ufficiale: questo libro ci porta quindi a spasso per la Parigi meno scontata, quella che si vede meno nelle guide turistiche.
Niente Louvre, niente Tour Eiffel, ma un bel giro nei piccoli parchi, i minuscoli square o quelli ricavati da vecchie ferrovie dismesse o dalla riconversione di impianti industriali, nei grandi magazzini storici, nei passages, nella banlieue, nelle stazioni, nei luoghi parigini meno conosciuti ma ricchi di storia e storie che non ti aspetti.
Da innamorata di Parigi, ho adorato essere catapultata in questi posti un po' insoliti della Ville Lumière: alcuni li conoscevo, altri sono finiti nell'ormai chilometrica lista delle cose da vedere quando finalmente riuscirò a tornarci.
Unica pecca: il tono dell'autore, a volte davvero un po' troppo snob per i miei gusti, anche se fortunatamente mitigato spesso da accenti ironici.
Il colpo al cuore: il capitolo dedicato ai luoghi delle stragi terroristiche, molto interessante ma assolutamente straziante.
Parigi lato ferrovia, Perissinotto Alessandro
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