Il leopardo, Jo Nesbø

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Gahan
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Il leopardo, Jo Nesbø

Messaggio da Gahan »

Ottavo libro della serie con protagonista Harry Hole. Di questa serie avevo letto solo "Il pettirosso" che non mi aveva entusiasmata ma mi ero ripromessa che avrei dato una seconda possibilità a questo scrittore. L'occasione è arrivata quando ho trovato alcuni suoi libri a un mercatino...

"Il leopardo" è incentrato sull'indagine di una serie di omicidi, apparentemente slegati tra loro. Le vittime non si conoscevano, non avevano nulla in comune e sono state uccise con modalità diverse. Poi però si scopre che qualcosa in comune ce l'avevano: avevano tutte pernottato in un rifugio in montagna lo stesso giorno.
La vicenda di svolge su tre continenti: Europa (gli omicidi sono avvenuti in Norvegia), Asia (Hole all'inizio del libro si trova a Hong Kong) e Africa (Congo, dove si svolge una parte delle indagini e dove si conclude la vicenda). Ci sono molte divagazioni sulla vita personale del detective e sull'organizzazione interna della polizia norvegese che contribuiscono a rendere il libro particolarmente corposo (770 pagine).
La vicenda pare avere una conclusione a 150 pagine della fine, ma è solo un falso finale. La restante parte del libro serve a smontare tutta la teoria precedente e ad incastrare tutte le tessere del puzzle. Del finale in Congo ne avrei volentieri fatto a meno, stava iniziando a stufarmi...

Nel complesso un bel giallo, avvincente, tiene il lettore incollato alla pagina e mette a disposizione tutti gli indizi per riuscire a risolvere il mistero. Tuttavia la vicenda è talmente intricata che, sebbene abbia riconosciuto subito alcuni elementi fondamentali, fino alla fine non ho capito chi fosse il vero assassino.

Ed ora un paio di curiosità:
** Lo strumento di tortura (la mela di Leopoldo) usato nel libro, non esiste, è nato dalla fantasia dell'autore.
** Il titolo originale Panserhjerte si può tradurre come "cuore corazzato", che è la sensazione provata da Harry alla fine del libro. In italiano (e anche in altre lingue) è stato tradotto come "Il leopardo" per la tendenza dell'assassino a muoversi senza essere visto o sentito.

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