Almeno questo è quanto si legge sul retrocopertina, invece poi nel libro saltano fuori anche un tossicodipendente ucciso in un parco, un altro arrestato perché faceva le marchette, una donna uccisa nei sotterranei di un hotel, una ragazza che per disgrazia precipita da una finestra, una donna morta in un incidente d'auto ma forse le avevano tagliato i freni...
Insomma ad ogni pagina saltavano fuori nuovi misteri, nuovi personaggi, nuovi agenti di polizia.
Ho fatto molta fatica a seguire e a ricordarmi chi fosse chi, le divagazioni sui dettagli delle vite dei personaggi erano noiose da leggere e in molti casi non servivano ai fini della trama. Non c'è nemmeno una vera e propria indagine con interrogatori, ricerca di prove, ecc.
Il filo conduttore che lega tutti questi misteri è l'omofobia che poteva anche essere un tema interessante, ma lo sviluppo della storia mi è sembrato poco credibile.
Infine ho trovato non conclusa la storia della "donna nel ritratto", perché se da un lato si scopre chi è, dall'altro non viene chiarito perché
Poco originale anche l'idea della moglie dell'investigatore che risolve i misteri, succede già nei libri di Camilla Lackberg.Here be spoilersil figlio del vescovo le assomigliava tanto se poi non era né sua sorella, né tanto meno la sua vera madre.
Nota di demerito all'edizione Einaudi dove, sul retrocopertina, si legge che "Johanne e Vik cominciano a mettere in relazione i vari delitti"
Non c'è nessun Vik! Vik è il cognome di Johanne, il nome dell'investigatore (suo marito) è Yngvar Stubø.