D. Dara, Malinverno

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francesina
Olandese Volante
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D. Dara, Malinverno

Messaggio da francesina »

Mi è spiaciuto che questo libro mi sia capitato tra le mani in un periodo di grande stanchezza perché sono certa che in un altro momento lo avrei apprezzato molto di più. Non è in realtà un libro completamente nelle mie corde, ma merita anche solo per l'idea e per lo stile estremamente cesellato scelto dall'autore. Astolfo Malinverno è un bibliotecario solitario ed abita nella surreale cittadina di Timpanara, dove grazie alla presenza di una cartiera e di un macero non è raro che pagine di libri volino nell'aria e che gli abitanti, influenzati dalla letteratura, diano ai propri figli nomi spesso desueti di eroi di grandi romanzi del passato. Perno della trama è il momento in cui Malinverno si trova a dover ricoprire anche un incarico presso il cimitero e scova la foto di una donna bellissima su una lapide che, però, non ne riporta il nome. Non vado oltre perché non è un romanzo di trama, ma di atmosfera e riflessioni; solo, ho letto molte recensioni che inserivano questo libro nel filone del realismo magico e assimilavano Timpanara alla Macondo di Marquez: io non sono d'accordo perché aldilà di un tono a volte "fiabesco" l'atmosfera qui è impregnata di nostalgia e malinconia e non ha nulle dei ritmi e delle allusioni del Sud America.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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