Herman Melville "Moby Dick"
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Herman Melville "Moby Dick"
Già citato qui tra i più bei libri sul mare... e ora uscito da poco con la Repubblica. Bella l'introduzione di Vito Amoruso, da cui è tratto il grosso del virgolettato sottostante.
La recensione
Ecco la storia del mostro assassino che è anche “…una mite collina di neve…”
“…Ismaele, più che conoscere, osserva e contempla la realtà…” e “… può infine ritirarsi in cima all’albero maestro … a meditare filosoficamente sulle verità ultime, osservandole in sé e nello specchio del mare…”
“Il suo è … un atteggiamento d’amore panico per tutto ciò che è creato ed esiste” e “…abbraccio ‘coniugale’ con le più lontane, benigne o diaboliche, forme del creato.”
Ismaele esemplifica “…l’accettazione della vita in sé, per come essa si dà…” e con le “…tante digressioni tessute per strutturare le maglie della propria sopravvivenza, Ismaele assomiglia a Moby Dick, ne ripete, per mimesi, … la natura polivalente....”
“…Moby Dick non cerca gli uomini, ma è cercata: la sua essenza che è quella stessa della realtà, … neutrale, ambiguamente muta, passività” e “…Ismaele la riflette come uno specchio: la sua mente … inquieta e ricettiva, si lascia imprimere dalle immagini … dalle esperienze … quasi fosse una pellicola sensibilissima … disponibile a tute le forme e le possibilità di conoscenza.”
“…Moby Dick è ‘a dumb blanckess full of meaning’, un muto, vuoto nulla pieno di voci e di senso, dunque … una straordinaria cassa di risonanza fantastica e emotiva.” Il grigio Kodak degli esperimenti di “Percezione soggettiva” menzionati da Feyerabend nel suo “Discorso sul metodo”.
“Nella duttile e creativa mimesi di Ismaele … risiedono la sua educazione sentimentale … la sua salvezza”…
“Serve veramente uno scopo ?” si chiede uno psicoterapeuta. “… failure is the true test of greatness…”. Fallire i propri scopi non è da meno che centrarli. Osservare è la chiave. “Men must endure their going forth even as their coming hither. Ripeness is all.” Maturità più importante dell’avanzare... Ismaele è proprio la “voce umile, saggia e perplessa, tollerante e inclusiva, propria di chi nel viaggio della vita ha sperimentato … l’enigmatico volto del creato ed è sopravvissuto, grazie al suo mite accettarlo.” Sembra la voce di chi si ritrova “…nominando se stesso per … sopravvivere… ‘Chiamatemi Ismaele’…”
Scena cinematografica: “Era una notte … molto buia e tetra ... Non conoscevo nessuno. Avevo sondato la tasca con grappini ansiosi, per trovarci solo pochi pezzi d’argento. ‘E’ così ovunque tu vada, Ismaele’ mi dissi, in piedi nel mezzo di una strada derelitta, con il sacco in spalla, mentre confrontavo il buio a nord con l’oscurità a sud, ‘dovunque nella tua saggezza tu decida di fermarti per la notte, mio caro Ismaele, ricordati di chiedere prima il prezzo, e non essere troppo esigente.”
Improvvisamente sento freddo anche io! Ma mi scaldano senno e simpatia: “D’altronde una buona risata è una gran bella cosa e anche piuttosto difficile da trovare, purtroppo. Quindi se un uomo nella sua persona, offre a chiunque la materia prima per una buona barzelletta, è bene che non si tiri indietro, ma ne approfitti e lasci che altri ne approfittino allegramente...”
Così è in “… una compagnia arrostita e robusta, dalle barbe cespugliose, una congrega ispida e irsuta, tutti con la giubba al posto della giacca da camera.”
Al saggio, al profeta il ruolo chiave: “Sì, il mondo è una nave che compie una traversata senza ritorno, e il pulpito è la prua.”
Amaramente “…il peccato che può pagarsi il biglietto viaggia liberamente e senza passaporto, mentre la virtù, se è povera, la fermano a tutte le frontiere.” Auto-rappresentazione di quacchera purezza, a confronto con l’incubo dello sterminio indiano, metafora degli USA. “Felicità a chi non dà requie alla verità e uccide, brucia e distrugge il peccato anche se lo deve estrarre da sotto le vesti di senatori e giudici. Felicità, felicità fino all’alberetto per chi non riconosce legge né signore all’infuori del Signore suo Dio, e solo del paradiso è patriota.”
Parole di simpatia per migranti e gente sola: “Ecco un uomo lontano circa ventimila miglia da casa, passando da Capo Horn, che poi era l’unico modo per tornarci, sbattuto tra gente che per lui è strana come se fosse sul pianeta Giove; eppure sembra completamente a suo agio, riesce a conservare una grande serenità, è contento di stare da solo, sempre uguale a se stesso. Di sicuro questo era un tocco di ottima filosofia, anche se senza dubbio lui non ne aveva mai sentito parlare, di filosofia. Ma forse, per essere dei veri filosofi noi mortali non dovremmo essere consapevoli di vivere e lottare così.” … “Proverò con un amico pagano, pensai, visto che la carità cristiana si è rivelata solo vuota cortesia.”
“E una volta per tutte lascia che te lo dica e te lo ripeta, giovanotto, è meglio andare per mare con un capitano bravo e lunatico, che con un capitano allegro e incapace.” Ma Melville riunisce le due doti. Alla prua del “pulpito” dipana una “predica” che invita a imbarcarsi con un sacco da viaggio leggero.
La recensione
Ecco la storia del mostro assassino che è anche “…una mite collina di neve…”
“…Ismaele, più che conoscere, osserva e contempla la realtà…” e “… può infine ritirarsi in cima all’albero maestro … a meditare filosoficamente sulle verità ultime, osservandole in sé e nello specchio del mare…”
“Il suo è … un atteggiamento d’amore panico per tutto ciò che è creato ed esiste” e “…abbraccio ‘coniugale’ con le più lontane, benigne o diaboliche, forme del creato.”
Ismaele esemplifica “…l’accettazione della vita in sé, per come essa si dà…” e con le “…tante digressioni tessute per strutturare le maglie della propria sopravvivenza, Ismaele assomiglia a Moby Dick, ne ripete, per mimesi, … la natura polivalente....”
“…Moby Dick non cerca gli uomini, ma è cercata: la sua essenza che è quella stessa della realtà, … neutrale, ambiguamente muta, passività” e “…Ismaele la riflette come uno specchio: la sua mente … inquieta e ricettiva, si lascia imprimere dalle immagini … dalle esperienze … quasi fosse una pellicola sensibilissima … disponibile a tute le forme e le possibilità di conoscenza.”
“…Moby Dick è ‘a dumb blanckess full of meaning’, un muto, vuoto nulla pieno di voci e di senso, dunque … una straordinaria cassa di risonanza fantastica e emotiva.” Il grigio Kodak degli esperimenti di “Percezione soggettiva” menzionati da Feyerabend nel suo “Discorso sul metodo”.
“Nella duttile e creativa mimesi di Ismaele … risiedono la sua educazione sentimentale … la sua salvezza”…
“Serve veramente uno scopo ?” si chiede uno psicoterapeuta. “… failure is the true test of greatness…”. Fallire i propri scopi non è da meno che centrarli. Osservare è la chiave. “Men must endure their going forth even as their coming hither. Ripeness is all.” Maturità più importante dell’avanzare... Ismaele è proprio la “voce umile, saggia e perplessa, tollerante e inclusiva, propria di chi nel viaggio della vita ha sperimentato … l’enigmatico volto del creato ed è sopravvissuto, grazie al suo mite accettarlo.” Sembra la voce di chi si ritrova “…nominando se stesso per … sopravvivere… ‘Chiamatemi Ismaele’…”
Scena cinematografica: “Era una notte … molto buia e tetra ... Non conoscevo nessuno. Avevo sondato la tasca con grappini ansiosi, per trovarci solo pochi pezzi d’argento. ‘E’ così ovunque tu vada, Ismaele’ mi dissi, in piedi nel mezzo di una strada derelitta, con il sacco in spalla, mentre confrontavo il buio a nord con l’oscurità a sud, ‘dovunque nella tua saggezza tu decida di fermarti per la notte, mio caro Ismaele, ricordati di chiedere prima il prezzo, e non essere troppo esigente.”
Improvvisamente sento freddo anche io! Ma mi scaldano senno e simpatia: “D’altronde una buona risata è una gran bella cosa e anche piuttosto difficile da trovare, purtroppo. Quindi se un uomo nella sua persona, offre a chiunque la materia prima per una buona barzelletta, è bene che non si tiri indietro, ma ne approfitti e lasci che altri ne approfittino allegramente...”
Così è in “… una compagnia arrostita e robusta, dalle barbe cespugliose, una congrega ispida e irsuta, tutti con la giubba al posto della giacca da camera.”
Al saggio, al profeta il ruolo chiave: “Sì, il mondo è una nave che compie una traversata senza ritorno, e il pulpito è la prua.”
Amaramente “…il peccato che può pagarsi il biglietto viaggia liberamente e senza passaporto, mentre la virtù, se è povera, la fermano a tutte le frontiere.” Auto-rappresentazione di quacchera purezza, a confronto con l’incubo dello sterminio indiano, metafora degli USA. “Felicità a chi non dà requie alla verità e uccide, brucia e distrugge il peccato anche se lo deve estrarre da sotto le vesti di senatori e giudici. Felicità, felicità fino all’alberetto per chi non riconosce legge né signore all’infuori del Signore suo Dio, e solo del paradiso è patriota.”
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“E una volta per tutte lascia che te lo dica e te lo ripeta, giovanotto, è meglio andare per mare con un capitano bravo e lunatico, che con un capitano allegro e incapace.” Ma Melville riunisce le due doti. Alla prua del “pulpito” dipana una “predica” che invita a imbarcarsi con un sacco da viaggio leggero.
Il maldicente non duri sulla terra,
il male spinga il violento alla rovina. Sal 140,12
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- last-unicorn
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È un'opera imponente, ma rimane un bellissimo libro... da leggere con moooolta calma
AL MOMENTO SONO PARECCHIO ASSENTE DAL FORUM. PER NECESSITA', TIRATE D'ORECCHIE, REMINDER, INSOMMA SE DOVETE CONTATTARMI SCRIVETEMI UN MP O UNA MAIL DA QUI O DA BC.COM.
GRAZIE
A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
Membro del Vero Toro Club
Ciao ne (cit.)
GRAZIE
A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
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- Olandese Volante
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Last unicorn, non prendermi in giro: sono capitoli di due paginette massimo ciascuno!!!
Che coraggio chiamarli Capitoli...
Riferimenti precedenti nel forum su "Moby Dick":
il BoxRing di Vesna: i tre preziosi volumi sono spariti sopra la fontana a metà della via, al di fuori del Parco dopo Corso
ancora a firma di Vesna citato da Charyn
uno dei dieci libri preferiti di Carmilla e la relativa recensione stimolata a colpi di chiave inglese dal mago
Laggiù ... soffia: lettura integrale alla radio nel 2002 segnalata dal mago
"naturalmente sono andato a caccia di balene con Melville" da Desiderio di Andrè Brink cit. da luna: Moby Dick come esempio per antonomasia di "Libro"
anche Marcello-Basie si scopre fan di Moby Dick con la famosa citazione "per produrre un grande libro..."
Pape è Moby Dick nello storico thread Fahreneit-451
In citazioni letterarie sul mare furioso
Che coraggio chiamarli Capitoli...
Riferimenti precedenti nel forum su "Moby Dick":
il BoxRing di Vesna: i tre preziosi volumi sono spariti sopra la fontana a metà della via, al di fuori del Parco dopo Corso
ancora a firma di Vesna citato da Charyn
uno dei dieci libri preferiti di Carmilla e la relativa recensione stimolata a colpi di chiave inglese dal mago
Laggiù ... soffia: lettura integrale alla radio nel 2002 segnalata dal mago
"naturalmente sono andato a caccia di balene con Melville" da Desiderio di Andrè Brink cit. da luna: Moby Dick come esempio per antonomasia di "Libro"
anche Marcello-Basie si scopre fan di Moby Dick con la famosa citazione "per produrre un grande libro..."
Pape è Moby Dick nello storico thread Fahreneit-451
In citazioni letterarie sul mare furioso
Ultima modifica di johnnyfichte il ven ago 20, 2004 2:23 pm, modificato 2 volte in totale.
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Sicuramente un romanzo da leggere in età adulta e non da ragazzi - come invece si fa di solito perchè consigliato a scuola - o quantomeno da rileggere.
Grande Melvell che intrecia questa bibbia di vita col mare.
Bella la prefazione che ne fece Pavese quando lo tradusse per la prima volta in Italia (ne posseggo un'edizione).
Chissà com'è la tesi che ne fece la Pivano alla sua laurea?
Vivamente consiglaita la lettura.
Grande Melvell che intrecia questa bibbia di vita col mare.
Bella la prefazione che ne fece Pavese quando lo tradusse per la prima volta in Italia (ne posseggo un'edizione).
Chissà com'è la tesi che ne fece la Pivano alla sua laurea?
Vivamente consiglaita la lettura.
" Chi può dire di che carne sono fatto? Ho girato abbastanza il mondo da sapere che tutte le carni sono buone e si equivalgono, ma è per questo che uno si stanca e cerca di mettere radici, di farsi terra e paese, perchè la sua carne valga e duri qualcosa di più che un comune giro di stagione"
Cesare Pavese - "La luna e i falò"
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Io lo sto leggendo con .... mOOOOOOOOOlta calma!
Ma e' vero: tanti i capitoli, generalmente di poche pagine, ma perche' cosi' dev'essere e guai a leggere piu' di un capitolo per volta! Bisogna proprio prendersi il tempo di gustarli, rileggerli magari anche subito o dopo un paio di giorni e pensarci. Solo cosi' si ha una leggera possibilita' di scoprire quello che c'e' in questo libro.
I canadesi (forse tutti gli anglofoni) hanno un'espressione, "A whale of a ..." per una cosa grande, enorme (lavoro, impresa, ecc.) ... Moby Dick e' letteralmente "A whale of a book" .. and "A book of a whale"
Ma e' vero: tanti i capitoli, generalmente di poche pagine, ma perche' cosi' dev'essere e guai a leggere piu' di un capitolo per volta! Bisogna proprio prendersi il tempo di gustarli, rileggerli magari anche subito o dopo un paio di giorni e pensarci. Solo cosi' si ha una leggera possibilita' di scoprire quello che c'e' in questo libro.
I canadesi (forse tutti gli anglofoni) hanno un'espressione, "A whale of a ..." per una cosa grande, enorme (lavoro, impresa, ecc.) ... Moby Dick e' letteralmente "A whale of a book" .. and "A book of a whale"
"... as every one knows, meditation and water are wedded for ever"
"... of all tools used in the shadow of the moon, men are most apt to get out of order."
H.Melville, "Moby Dick"
"Fra la vita e la morte c'è un posto dove si può mettere in equilibrio l'impossibile"
Amy Tan "I cento sensi segreti"
"... of all tools used in the shadow of the moon, men are most apt to get out of order."
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Temo di averlo letto in un'età inadatta, infatti l'ho mollato a pagina 10 e devo dire che difficilmente non finisco un libro!
Credo proprio che ritenterò!
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Credo proprio che ritenterò!
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-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)
cinefila integralista
Non inviatemi ring senza avvertire, grazie ^_^
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)
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Non inviatemi ring senza avvertire, grazie ^_^
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- Olandese Volante
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Therese, a pagina 10 della mia edizione ci sono ancora soltanto citazioni di autori di tutti i tempi che hanno trattato della balena... il romanzo non è ancora cominciato. Non mi è chiaro del tutto questo modo di fare di Melville... ma tant'è... forse è cornice, e come tale è spazio vuoto che valorizza il pieno che che c'è dentro... che dirti ?
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"E' noto che in occasione dell'incoronazione di re e regine, anche di quelli moderni, si svolge un curioso rito con cui i suddetti vengono conditi per le loro funzioni. C'è una cosiddetta ampolla di stato, e ci può essere una saliera. Chissà come useranno il sale di preciso ? Tuttavia sono certo che la testa di un re all'incoronazione viene unta solennemente, proprio come un cespo d'insalata. Può darsi che la ungano con l'intento di far funzionare meglio l'interno, come si ungono i macchinari ? Si potrebbe questionare a lungo sull'essenziale dignità di questo procedimento regale, perchè nella vita di tutti i giorni stimiamo pochissimo, anzi disprezziamo, uno che si unge i capelli e di quell'unto odora tangibilmente. In verità, un uomo maturo che usa l'olio per capelli, a meno che non lo faccia a scopo medico, ha probabilmente un punto debole e, di regola, nel complesso non può valere un granchè."
Melville, "Moby Dick" - p. 157 edizione la Repubblica 2004 (C) "l'Espresso"
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"E' noto che in occasione dell'incoronazione di re e regine, anche di quelli moderni, si svolge un curioso rito con cui i suddetti vengono conditi per le loro funzioni. C'è una cosiddetta ampolla di stato, e ci può essere una saliera. Chissà come useranno il sale di preciso ? Tuttavia sono certo che la testa di un re all'incoronazione viene unta solennemente, proprio come un cespo d'insalata. Può darsi che la ungano con l'intento di far funzionare meglio l'interno, come si ungono i macchinari ? Si potrebbe questionare a lungo sull'essenziale dignità di questo procedimento regale, perchè nella vita di tutti i giorni stimiamo pochissimo, anzi disprezziamo, uno che si unge i capelli e di quell'unto odora tangibilmente. In verità, un uomo maturo che usa l'olio per capelli, a meno che non lo faccia a scopo medico, ha probabilmente un punto debole e, di regola, nel complesso non può valere un granchè."
Melville, "Moby Dick" - p. 157 edizione la Repubblica 2004 (C) "l'Espresso"
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- Marcello Basie
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Io ho impiegato mesi per leggerlo, ma e' uno dei libri che piu' mi e' piaciuto! La mole e' notevole, il ritmo di narrazione lento, le digressioni innumerevoli, pero'...
Della balena e della baleneria si sapra', alla fine del romanzo, tutto. Melville e' piu' che didascalico e inserisce capitoli sui villaggi dei balenieri, sulla tassonomia delle balene, sulle balene nelle opere d'arte, oltre naturalmente a diffusi resoconti delle attivita' (e degli arnesi di lavoro!) a bordo di una nave baleniera. Questo dilungarsi ha lo scopo preciso e fondamentale di calare il lettore nello stato mentale del marinaio baleniere, quasi portandolo a bordo del Pequod e facendogli comprendere tutto cio' che vi succede.
Ma oltre alla balena e alla caccia alle balene, Melville e' capace di parlare di tantissimi altri argomenti, si abbandona spesso in divagazioni sorprendenti per argomento e profondita'. Leggendo il romanzo ho avuto l'impressione che Melville vi abbia profuso tutto se' stesso, vi abbia messo ogni sua grande idea, e questo, secondo me, e' quasi necessario per rendere un romanzo un "classico": l'autore dev'essere un grande scrittore, ma deve anche profondersi interamente e senza risparmio nella propria opera.
I'm out
Della balena e della baleneria si sapra', alla fine del romanzo, tutto. Melville e' piu' che didascalico e inserisce capitoli sui villaggi dei balenieri, sulla tassonomia delle balene, sulle balene nelle opere d'arte, oltre naturalmente a diffusi resoconti delle attivita' (e degli arnesi di lavoro!) a bordo di una nave baleniera. Questo dilungarsi ha lo scopo preciso e fondamentale di calare il lettore nello stato mentale del marinaio baleniere, quasi portandolo a bordo del Pequod e facendogli comprendere tutto cio' che vi succede.
Ma oltre alla balena e alla caccia alle balene, Melville e' capace di parlare di tantissimi altri argomenti, si abbandona spesso in divagazioni sorprendenti per argomento e profondita'. Leggendo il romanzo ho avuto l'impressione che Melville vi abbia profuso tutto se' stesso, vi abbia messo ogni sua grande idea, e questo, secondo me, e' quasi necessario per rendere un romanzo un "classico": l'autore dev'essere un grande scrittore, ma deve anche profondersi interamente e senza risparmio nella propria opera.
I'm out
Stai sveglio, non abbandonarti ai sogni. Quando scegli non devi sognare, sei tu il responsabile. (Vittorio Foa)
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Deciso: finito Grottesco , 54 e Flaiano, si va di Moby Dick, costi quello che costi, corpo di mille balene!
This 3d has been Ioreked. Have a nice day.
Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò.
Per un punto Martin perse la cappa. Prima si chiamava Martink (IB)
Tom Cruise dice le bugie (DP)
Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò.
Per un punto Martin perse la cappa. Prima si chiamava Martink (IB)
Tom Cruise dice le bugie (DP)
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- Olandese Volante
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Da sotto il cappello calcato in testa Achab lasciò cadere in mare una lacrima; e tutto il Pacifico non conteneva ricchezze che valessero quell'unica infima goccia."
[...]
...lontano, a oceani di distanza da quella moglie bambina che ho sposato a cinquant'anni, e sono partito il giorno dopo per il capo Horn, lasciando un solo segno sul cuscino nuziale - moglie ? moglie ? Piuttosto vedova di un marito vivo!
Herman Melville "Moby Dick", Cap. CXXXII "La sinfonia"
Why does he hurt me so
I'm gonna need someplace to go
he's no longer some kind woman's son
mama I think that I had better run
I'm the widow of a living man
Ben Harper "Widow of a living man" dall'album "Will to live"
[...]
...lontano, a oceani di distanza da quella moglie bambina che ho sposato a cinquant'anni, e sono partito il giorno dopo per il capo Horn, lasciando un solo segno sul cuscino nuziale - moglie ? moglie ? Piuttosto vedova di un marito vivo!
Herman Melville "Moby Dick", Cap. CXXXII "La sinfonia"
Why does he hurt me so
I'm gonna need someplace to go
he's no longer some kind woman's son
mama I think that I had better run
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Ben Harper "Widow of a living man" dall'album "Will to live"
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Da Arturo Pérez-Reverte, Il club Dumas, p. 288;
"Una volta lui [scil. Lucas Corso] e La Ponte avevano immaginato assieme una seconda versione di Moby Dick: Ismaele scrive la storia, infila il manoscritto nella bara calafatata e affoga con il resto dell'equipaggio del Pequod. Chi sopravvive è Quiqueg, l'arpioniere selvaggio e senza pretese intellettuali. Con il tempo impara a leggere e un giorno si immerge nel romanzo del suo compagno scoprendo che la versione di Ismaele e i suoi ricordi di quanto è accaduto non hanno niente a che vedere. Allora scrive la sua versione della storia, che inizia con "Chiamatemi Quiqueg", e la intitola: Una Balena. Dal punto di vista professionale dell'arpioniere, Ismaele era stato un pedante erudito che aveva stravolto le cose: Moby Dick non è colpevole, è un cetaceo come qualsiasi altro, e tutto si riduce a un capitano incompetente che antepone una vendetta privata - "Che importa chi gli ha strappato la gamba" scrive Quiqueg - al suo obbligo di riempire barili d'olio".
Non so voi, ma io sono morto dal ridere quando ho letto questa pagina...
"Una volta lui [scil. Lucas Corso] e La Ponte avevano immaginato assieme una seconda versione di Moby Dick: Ismaele scrive la storia, infila il manoscritto nella bara calafatata e affoga con il resto dell'equipaggio del Pequod. Chi sopravvive è Quiqueg, l'arpioniere selvaggio e senza pretese intellettuali. Con il tempo impara a leggere e un giorno si immerge nel romanzo del suo compagno scoprendo che la versione di Ismaele e i suoi ricordi di quanto è accaduto non hanno niente a che vedere. Allora scrive la sua versione della storia, che inizia con "Chiamatemi Quiqueg", e la intitola: Una Balena. Dal punto di vista professionale dell'arpioniere, Ismaele era stato un pedante erudito che aveva stravolto le cose: Moby Dick non è colpevole, è un cetaceo come qualsiasi altro, e tutto si riduce a un capitano incompetente che antepone una vendetta privata - "Che importa chi gli ha strappato la gamba" scrive Quiqueg - al suo obbligo di riempire barili d'olio".
Non so voi, ma io sono morto dal ridere quando ho letto questa pagina...
In omnibus requiem quaesivi, et nusquam inveni nisi in angulo cum libro.
(Tommaso da Kempis, Imitazione di Cristo)
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fantastico!
Mi fa pensare alle mille variazioni su Sherlock Holmes, Watson e Conan Doyle. Ma farlo con la storia di Moby Dick è molto più divertente!
Mi fa pensare alle mille variazioni su Sherlock Holmes, Watson e Conan Doyle. Ma farlo con la storia di Moby Dick è molto più divertente!
"La vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda, e come la si ricorda per raccontarla"
Gabriel Garcia Marquez
"Farai la fine del profeta Ezechiele che soffiò, soffiò ma non riuscì a buttare giù la casa di mattoni"
The Haunted House
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Mi interesso di cetacei e anni fa accompagnari amici del Museo di storia naturale di Milano a recuperare uno scheletro di Pseudorca che i responsabili del comune di Gela avevano fatto sotterrare nella discarica dopo che l'animale si era spiaggiato e nonstante le proteste del "corrispondente di zona" del Centro Studi Cetacei. Questi si era accorto che non si trattava di un "semplice" globicefalo (o balena pilota), ma di un animale molto piu' raro. Penso che fosse il secondo animale recuperato in tutto il XX secolo in Italia. Ora lo scheletro si trova esposto al Museo di st nat di Mi.
Ovviamente, quando arrivarono "i dottori di Milano" con tanto di accompagnamento elvetico le autorita' di Gela si fecero in quattro per essere di aiuto, ci regalarono un libro sulla citta', pasticcini alle mandorle, finimmo in televisione .. capito' di tutto nei 2 giorni che restammo li' a scarnificare l'animale, che inoltre fu interessantissimo, dato che ci diede importanti informazioni sulla sua alimentazione.
Mi ricordo le colline e la discarica, dalla quale si vede il mare ...
Strane cose ... ma cosi' sono i ricordi. A volte non te li puoi scegliere ... sono loro che decidono chi resta e chi no.
Un caro saluto,
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Il maldicente non duri sulla terra,
il male spinga il violento alla rovina. Sal 140,12
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- tostoini
- Olandese Volante
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Io sto cercando una meravigliosa edizione economica vista qualche anno fa...o in quella, o niente...e tutto perchè aveva una copertina bianca minimal e in copertina c'era un pesce rosso dentro una bottiglia ..cosa non si fa per il gusto del paradosso!
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