fonte
http://musicbangs.wordpress.com/
Nata già da qualche anno, l’idea di emulare il book crossing in campo musicale comincia a prendere seriamente piede come vera e propria forma di distribuzione alternativa, soprattutto per la miriade di cantautori e band emergenti del panorama musicale italiano e non. In base alla stessa filosofia di condivisione gratuita nata per i libri, cresce esponenzialmente il numero degli artisti che “liberano” i propri dischi freschi di studio in parchi, cafè e mezzi pubblici, perchè altri li possano ascoltare, farsene una copia e a loro volta liberarli perpetuando la catena. Al sentimento di ognuno poi la scelta di acquistarne una copia, diffondere il verbo o sconsigliare vivamente quel gruppo o quell’autore.
Stesso dicasi per quanto riguarda il popolo fruitore, persone che semplicemente desiderano far godere le altrui orecchie di un prodotto artistico degno di questo nome. Oltre i passaggi di mano puri e duri c’è ovviamente il modo, proprio come per i libri, di iscriversi a siti e blog specializzati; ad ogni disco viene assegnato un codice da riportare sulla piattaforma di turno insieme al luogo del ritrovamento, con la possibilità di commentare e rimettere ufficialmente in circolazione il supporto.
Non mancano le proteste di chi vede in questo tipo di operazioni il fantasma di un nuovo Napster, ma tant’è; dischi non se vendono più e oggi l’unico modo degno di “fare” musica è quello di condividere e partecipare.
avete mai sentito parlare del cd crossing???
Moderatori: Therese, etnagigante
Re: avete mai sentito parlare del cd crossing???
mmmm interessante