Il concerto, di Radu Mihaileanu

Certe volte, mettere in moto il cervello per immaginarsi luoghi e situazioni descritti nei libri ci sa fatica, e allora ci si butta sui film. Ma quali? "Parliamone, apriamo un dibattito!" (cit.)

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lup
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Il concerto, di Radu Mihaileanu

Messaggio da lup »

serate da cineforum :)
Durante la dittatura comunista, Andrei Filipov, celebre direttore d’orchestra del Bolshoi di Mosca viene allontanato a causa del suo rifiuto di estromettere dal gruppo i musicisti ebrei. Dopo 30 anni, Andrei lavora ancora nel celebre teatro ma come addetto alle pulizie. Casualmente, nell’ufficio del Direttore, legge un fax inviato dal teatro Chatelet di Parigi che invita l’Orchestra del Bolshoi per un concerto in Francia.
Here be spoilers
Decide così di sostituire quella ufficiale e di ricomporre la sua vecchia compagine di musicisti che, oggi, fanno i mestieri più disparati. Un progetto che lo porterà a fare i conti con la sua ossessione artistica e con il suo passato.
Film grottesco, non realista, che dà un taglio ironico e a tratti divertente ad una vicenda triste in partenza, con l’ex-direttore del teatro costretto ad un ruolo assolutamente subalterno e costretto a constatare tutti i giorni che lui era nettamente più bravo. Se si vuole proprio trovare qualcosa da recriminare, forse il regista ha un poco esagerato con la stereotipizzazione e col ridurre a macchietta russi, ebrei ed ex-comunisti, ma a conti fatti il tutto passa in secondo piano di fronte ad un finale che, come già detto, ha poco di realistico ma tanto di umano. Nello splendido finale c’è finalmente il riscatto di una, di tante vite, soprattutto dell’ex direttore, verso un futuro da sogno.
Per gli amanti della musica: c’è Ciajkowski
Per gli uomini: c’è Mélanie Laurent :mrgreen:
consigliato :D
..."E’ stata la nuova manifestazione di una malattia autoimmunitaria, generata dal nostro stesso organismo culturalmente pigro, che sempre preferisce affidarsi al “salvatore” e all’ “imbonitore” anziché cercare di salvarsi da solo, uno per uno, e poi insieme, nella faticosa e spesso ingrata diligenza del quotidiano."... (V. Zucconi)

ririx
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Re: Il concerto, di Radu Mihaileanu

Messaggio da ririx »

bello davvero!

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ciucchino
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Re: Il concerto, di Radu Mihaileanu

Messaggio da ciucchino »

bello anche se, come ha scritto lup, qualche esagerazione nello stereotipare i personaggi poteva essere evitato ad. es. l'accento russo :wink:
ma forse questo è solo nel doppiaggio italiano :think:
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)

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lup
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Re: Il concerto, di Radu Mihaileanu

Messaggio da lup »

tralasciando la questione doppiaggi, io quello di giocare sulla traduzione l'ho apprezzato, a tratti era divertente
meno il russo/bevitore e l'ebreo/affarista
..."E’ stata la nuova manifestazione di una malattia autoimmunitaria, generata dal nostro stesso organismo culturalmente pigro, che sempre preferisce affidarsi al “salvatore” e all’ “imbonitore” anziché cercare di salvarsi da solo, uno per uno, e poi insieme, nella faticosa e spesso ingrata diligenza del quotidiano."... (V. Zucconi)

gabrii
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Re: Il concerto, di Radu Mihaileanu

Messaggio da gabrii »

trovo che questo film, al di là dall'essere grottesco, cosa che a me non è sembrata, il regista ha dimostrato come si possa fare un bellissimo film, divertente e commovente allo stesso tempo, con pochi mezzi e nessun effetto speciale.

le esagerazioni?
stavano bene anche quelle.
d'altra parte le esagerazioni sono un tema fondamentale alle nostre latitudini.
chi di voi non ha mai sentito disprezzare in toto tutti gli extracomunitari? o gli zingari? o, senza andar a toccare le etnie diverse, a puntare il dito contro i meridionali?
trovo che questo suddividere l'umanità in razze sia disgustoso, anche perchè esiste solo una razza: quella umana.

in questo film c'è invece una volontà di superare le barriere etniche, così deleterie per una corretta convivenza.

bellissima infatti la parte che riguarda victor, il gitano violinista, dalla valentia stupefacente che sa incantare la solista.
ricordavo ai miei figli le grandi capacità gitane di suonare e costruire violini (ve la ricordate la canzone che fa "suona suona per me, oh violino tzigano"?)

i liutai infatti non hanno maicapito che tipo di vernice di fondo usassero gli tzigani per rifinire i loro strumenti.
e questo non per l'aspetto estetico, i guarneri e gli stradivari sono già di una perfezione encomiabile, ma per la particolare risonanza che questa vernice da alle note emesse.

viva quindi le esagerazioni. il film è stupendo, l'ho rivisto con gioia ed allegria almeno una quarantina di volte.
e considerando ciò che ci propina il parallelepipedo elettrico che emette luci e suoni, direi proprio che l'alternativa proposta con la visione del film, sia centomila volte meglio

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