25 aprile - Felina (RE) Liberesistenze

[shandy]

La memoria rende liberi, ma a volte è vero il contrario: la memoria imprigiona.
Ci sono tempi in cui chi ricorda va in galera o al confino.
Addirittura scompare, desaparece, sequestrato davanti ai familiari, alle madri che lo reclameranno sfidando ogni giorno, con la memoria, quel potere che lo ha rapito.
Ricordo di gomme che stridono nella notte e di Ford Falcon nere.
Ricordo ostinato che mette nei guai.
Ci sono tempi in cui chi si ribella all’oblio,può venire accusato di essere un terrorista, un sovversivo, un violento.
La sua casa può essere rasa al suolo, i suoi ulivi sradicati, la sua acqua sottratta.
Può essere invaso dagli eserciti più potenti del mondo, bombardato da diecimila metri di quota, colpito nel mucchio come da un kamikaze qualsiasi – e solo allora acquisire l’effimero diritto a un briciolo di compassione.
Ci sono stati tempi simili, ci sono oggi, possono esserci in futuro.”…è avvenuto, contro ogni previsione, è avvenuto in europa, incredibilmente, quindi può avvenire di nuovo…”.
Quando si sente sragionare di civiltà e religioni superiori occorre ricordare cosa “…è avvenuto in europa, incredibilmente…”; quale assurda, enorme, perfettamente organizzata, efficiente e gelida macchina per lo sfruttamento totale fino all’annichilimento, fu messa a punto da qualcuno che “aveva dio con sé”.
Ricordo ostinato che radica il presente, perché chi ha memoria dell’orrore avvenuto può riconoscerlo quando si ripresenta: ricordo che mette all’erta.
Ci sono tempi in cui qualcuno può venire accusato e condannato senza processo, bendato, incatenato, tenuto in una gabbia in qualche paese tropicale; qualcun’altro è torturato, stuprato, portato in giro al guinzaglio, umiliato, deriso, accatastato come un sacco di immondizia su altri sacchi di immondizia.
Ci sono tempi in cui si spara in faccia a un ragazzo; si passa sul suo corpo e una volta in retromarcia e un’altra in avanti; si grida:”…bastardo l’hai ucciso tu… tu… col tuo sasso!”.
Ricordo monotono,storia che si ripete.”il nazismo e il fascismo non sono nati con Hitler e Mussolini,ma non sono neanche morti con loro”.
Ci sono tempi in cui intere parti di popoli, non importa se dentro vagoni piombati, su gommoni e navi attraverso il mare o a piedi attraverso il deserto, vengono deportate e ridotte schiave; ammassate, non importa se in baracche di legno circondate da recinti di filo spinato o in tuguri affittati a peso d’oro, in campi-nomadi o in Centri di Permanenza Temporanea. Ci sono tempi in cui furono gli italiani, nelle miniere in Belgio, nelle saline in Francia, a cercare fortuna in Sud America e poi negli Stati Uniti.
Ricordo di madri e padri, di nonni. ”Probabilmente uscì chiudendo dietro a se la porta verde…”.
Ci sono tempi in cui la memoria va tramandata: sono i tempi del racconto, i tempi in cui la parola tocco gli anziani per capire il presente e indovinare il futuro.
Ci sono tempi fuori dal tempo…tempi che sono il nostro tempo.

La memoria rende liberi.
Una giornata di musica, esposizioni, interventi, incontri.
Suoneranno:
CORO DELLE MONDINE DI VEZZANO
GASPARAZZO
ARPIONI
24 GRANA
Gli interventi sono ancora in fase di definizione.
per aggiornarsi: www.liberesistenze.it

[shandy]

piccolo aggiornamento: è previsto anche lo spettacolo teatrale (bellissimo) Mai morti, di renato sarti e bebo storti...