Io ci sarò sicuramente ai due reading e allo spettacolo "parole e musica per esuli di ogni tempo"
link
quando la libertà è altrove
Moderatore: lupurk
- ciucchino
- Olandese Volante
- Messaggi: 3660
- Iscritto il: ven mar 14, 2003 9:00 pm
- Località: Torino
- Contatta:
Che emozione sentire leggere "L'analfabeta" di Agota Kristof dalla bravissima Lella Costa
E' bravissima sia a leggere e sia a rendere, con le espressioni del volto, le emozioni del testo.
Il racconto poi è da brividi: i ricordi autobiografici di una scrittrice che a 4 anni leggeva tutto quello che trovava. Poi è arrivata la guerra e la scelta terribile e definitiva dell'esilio. Il dramma del profugo, così spesso raccontato nei libri, viene visto da un punto di vista a cui non avevo mai pensato: la perdita della propria lingua madre. Tutte le altre lingue per la scrittrice sono "nemiche" : il tedesco perchè la lingua dei dominatori, il russo perchè imposto dal nuovo tiranno (alla morte di Stalin tutti, indottrinati e piegati dalla repressione, si aspettavano una catastrofe, un terremoto o la fine del mondo. Invece tutto è continuato a vivere), e il francese perchè non scelto (dopo essere scappati e giunti in Austria, i profughi sono stati smistati in vari paesi senza poter scegliere).
E infine la dura lotta per imparare il francese: all'inizio lo parlava e lo comprendeva ma non poteva leggerlo o scriverlo. Così una donna quasi trentenne che dall'età di 4 anni divorava i libri si è ritrovata "analfabeta": pochissimi erano i libri in lingua ungherese e lei li rileggeva continuamente. Poi l'ostinazione l'ha premiata: si è iscritta a una scuola e ha inziato a leggere in francese e poi a scrivere.
Alla fine descrive l'emozione che prova quando vede i suoi libri tradotti in altre lingue (lei che da piccola non pensava che ci fosse altra lingua al mondo che l'ungherese e le sembrava impossibile che altre persone potesse capirsi usando parole diverse) in città che ha attraversato da profuga con una bambina piccola in braccio.
Il momento più bello: l'incontro con il suo primo insegnante di francese che le dice che usa i suoi libri a scuola per insegnarlo. E lei commenta: "è divertente".
La lingua francese comunque è rimasta "nemica" perchè ha "ucciso" la lingua madre.
Non so se avrete occasione di sentirlo leggere da Lella Costa, ma io appena ho tempo andrò a comprarmelo in libreria perchè è veramente toccante senza cadere mai nella retorica.
E' bravissima sia a leggere e sia a rendere, con le espressioni del volto, le emozioni del testo.
Il racconto poi è da brividi: i ricordi autobiografici di una scrittrice che a 4 anni leggeva tutto quello che trovava. Poi è arrivata la guerra e la scelta terribile e definitiva dell'esilio. Il dramma del profugo, così spesso raccontato nei libri, viene visto da un punto di vista a cui non avevo mai pensato: la perdita della propria lingua madre. Tutte le altre lingue per la scrittrice sono "nemiche" : il tedesco perchè la lingua dei dominatori, il russo perchè imposto dal nuovo tiranno (alla morte di Stalin tutti, indottrinati e piegati dalla repressione, si aspettavano una catastrofe, un terremoto o la fine del mondo. Invece tutto è continuato a vivere), e il francese perchè non scelto (dopo essere scappati e giunti in Austria, i profughi sono stati smistati in vari paesi senza poter scegliere).
E infine la dura lotta per imparare il francese: all'inizio lo parlava e lo comprendeva ma non poteva leggerlo o scriverlo. Così una donna quasi trentenne che dall'età di 4 anni divorava i libri si è ritrovata "analfabeta": pochissimi erano i libri in lingua ungherese e lei li rileggeva continuamente. Poi l'ostinazione l'ha premiata: si è iscritta a una scuola e ha inziato a leggere in francese e poi a scrivere.
Alla fine descrive l'emozione che prova quando vede i suoi libri tradotti in altre lingue (lei che da piccola non pensava che ci fosse altra lingua al mondo che l'ungherese e le sembrava impossibile che altre persone potesse capirsi usando parole diverse) in città che ha attraversato da profuga con una bambina piccola in braccio.
Il momento più bello: l'incontro con il suo primo insegnante di francese che le dice che usa i suoi libri a scuola per insegnarlo. E lei commenta: "è divertente".
La lingua francese comunque è rimasta "nemica" perchè ha "ucciso" la lingua madre.
Non so se avrete occasione di sentirlo leggere da Lella Costa, ma io appena ho tempo andrò a comprarmelo in libreria perchè è veramente toccante senza cadere mai nella retorica.
- liberliber
- amministratrice ziaRottenmeier
- Messaggi: 20395
- Iscritto il: mar ott 22, 2002 11:02 am
- Località: Milano
- Contatta:
non credo leggerò mai più nulla della Kristof che ho profondamente odiato per la Trilogia della città di K. (lo so, sono un caso unico e probabilmente disperato) ma se letto dalla Costa potrei fare un'eccezione
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.