quando la libertà è altrove

Per discutere degli incontri passati, presenti e futuri, ufficiali, ufficiosi, informali, estemporanei e/o anarchici, compresi i C^3 (ovvero i "chi c'è c'è"), in Piemonte e Valle d'Aosta.

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ciucchino
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quando la libertà è altrove

Messaggio da ciucchino »

Io ci sarò sicuramente ai due reading e allo spettacolo "parole e musica per esuli di ogni tempo" :wink:
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"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)

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ciucchino
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Messaggio da ciucchino »

Che emozione sentire leggere "L'analfabeta" di Agota Kristof dalla bravissima Lella Costa :notworthy:
E' bravissima sia a leggere e sia a rendere, con le espressioni del volto, le emozioni del testo.
Il racconto poi è da brividi: i ricordi autobiografici di una scrittrice che a 4 anni leggeva tutto quello che trovava. Poi è arrivata la guerra e la scelta terribile e definitiva dell'esilio. Il dramma del profugo, così spesso raccontato nei libri, viene visto da un punto di vista a cui non avevo mai pensato: la perdita della propria lingua madre. Tutte le altre lingue per la scrittrice sono "nemiche" : il tedesco perchè la lingua dei dominatori, il russo perchè imposto dal nuovo tiranno (alla morte di Stalin tutti, indottrinati e piegati dalla repressione, si aspettavano una catastrofe, un terremoto o la fine del mondo. Invece tutto è continuato a vivere), e il francese perchè non scelto (dopo essere scappati e giunti in Austria, i profughi sono stati smistati in vari paesi senza poter scegliere).
E infine la dura lotta per imparare il francese: all'inizio lo parlava e lo comprendeva ma non poteva leggerlo o scriverlo. Così una donna quasi trentenne che dall'età di 4 anni divorava i libri si è ritrovata "analfabeta": pochissimi erano i libri in lingua ungherese e lei li rileggeva continuamente. Poi l'ostinazione l'ha premiata: si è iscritta a una scuola e ha inziato a leggere in francese e poi a scrivere.
Alla fine descrive l'emozione che prova quando vede i suoi libri tradotti in altre lingue (lei che da piccola non pensava che ci fosse altra lingua al mondo che l'ungherese e le sembrava impossibile che altre persone potesse capirsi usando parole diverse) in città che ha attraversato da profuga con una bambina piccola in braccio.
Il momento più bello: l'incontro con il suo primo insegnante di francese che le dice che usa i suoi libri a scuola per insegnarlo. E lei commenta: "è divertente".
La lingua francese comunque è rimasta "nemica" perchè ha "ucciso" la lingua madre.
Non so se avrete occasione di sentirlo leggere da Lella Costa, ma io appena ho tempo andrò a comprarmelo in libreria perchè è veramente toccante senza cadere mai nella retorica.
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Messaggio da liberliber »

non credo leggerò mai più nulla della Kristof che ho profondamente odiato per la Trilogia della città di K. (lo so, sono un caso unico e probabilmente disperato) ma se letto dalla Costa potrei fare un'eccezione ;)
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)


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