Documè - Lunedì 24 gennaio

Per discutere degli incontri passati, presenti e futuri, ufficiali, ufficiosi, informali, estemporanei e/o anarchici, compresi i C^3 (ovvero i "chi c'è c'è"), in Piemonte e Valle d'Aosta.

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invisigot
Olandese Volante
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Documè - Lunedì 24 gennaio

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Documè
Circuito Indipendente del Documentario Etico e Sociale



Lunedì 24 gennaio ore 21.30 Cinema Baretti, via baretti 4, Torino
Ingresso 3 euro


RADIO LA COLIFATA
di Valentina Monti, Mirta Morrone

Italia - 2004 - 33' – MiniDV, Super 8 – prod. Dadart


Radio “la colifata” (in lunfardo, gergo dei bassifondi argentini, colifata significa folle) trasmette dal cortile dell’ospedale neuropsichiatrico Jose T. Borda di Buenos Aires, ogni sabato pomeriggio, da oltre 12 anni. A Radio la Colifata si parla di politica, musica, attualità…e le rubriche sono totalmente gestite dai colifatos. La voce dei colifatos raggiunge e oggi, grazie a internet, supera i confini dell’Argentina. Nell’aprile del 2003, il giorno precedente alle elezioni presidenziali in Argentina, le prime elezioni dopo la tremenda recessione del 2001, Radio La Colifata organizza una elezione simbolica per permettere anche a coloro che la società ha condannato e rinchiuso di esprimersi e di esercitare il diritto di voto. I candidati alla presidenza sono i soliti tre peronisti: Nestor Krichner, Adolfo Rodriguez Saa, Carlos Menem, due volte presidente e un ruolo da protagonista nell’infinita tragedia argentina. L’unico volto nuovo è incarnato da Elisa Carriò fondatrice dell’Ari, (Alternativa por una Republica de Iguales) seguono le solite altre piccole realtà politiche che poco contano in Argentina.

L’elezione si svolge nel rispetto, per quanto possibile in un ospedale psichiatrico, delle regole di voto. Vengono costituiti sei seggi composti da un presidente, uno scrutatore e un segretario che si muovono all’interno dell’ospedale psichiatrico per permettere a tutti i pazienti di partecipare. Terminata la votazione i colifatos procedono con lo scrutinio. Il risultato delle elezioni dentro e fuori è pressochè identico, ma ciò che e’ veramente straordinario in questo documentario e’ l’atto di democrazia realizzato da Radio La Colifata all’interno di una istituzione chiusa come un ospedale psichiatrico.

Due sono i livelli di narrazione che si intrecciano: la radio come strumento dalla duplice valenza, terapeutica per i pazienti – la terapia della parola - e destigmatizzante del rapporto società-follia e le elezioni politiche in Argentina. Il film si muove su quel labile confine che esiste tra normalità/follia, fiction/non fiction, democrazia/coercizione…



Le registe:

Valentina Monti:

Nata a Bologna nel 1973. Studia Lettere Moderne all’Università di Bologna dove si laurea nel 2000 in Storia dell’Arte Contemporanea con una tesi dal titolo “Pensare per Immagini. Arte e Video in Gran Bretagna 1980-2000”, in parte pubblicata (Clueb Edizioni). Durante il periodo universitario compie studi all’estero:1995/Universitat Van Amsterdam, Amsterdam; 1999/Goldsmith College, Londra. Nel 2000 frequenta un corso finanziato dalla Comunità Europea: Produzioni Audiovisive (regia/riprese/montaggio).

Collabora successivamente come aiuto regista con Studio Azzurro (Milano) e Numidia (Milano). Coordina e idea laboratori audiovisivi nelle scuole medie e superiori di Bologna e Milano 2001/2002. Attualmente lavora come come autrice/ regista e operatrice free-lance per alcune case di produzione di Bologna e Milano. Nel 2004 segue il seminario Dalla scrittura alla regia, tenuto da Denys Arcand.

Filmografia:“La lucha sigue” (2003), “Radio la Colifata” (2004).



Mirta Morrone:

Nata a Pescara nel 1972. si laurea in Scienze della Terra ed ottiene nel 2004 il titolo di Dottore di Ricerca in geodinamica. Tra le esperienze più significative in campo video realizza: il servizio “Giù le mani dal Brenta”, Report (Rai3), insieme al giornalista Marco Melega; il medio metraggio, diretto da Cristiano Marcelli; “Omaggio ad Alda Merini”, prodotto da La luna Ballerina e con la collaborazione di Officina 2001 Artheatre; l’inchiesta “L’unica legge è il desiderio”, video-protesta contro la legge 147, con Ciro d’Aniello ed in collaborazione con il Coordinamento donne per l’autodeterminazione di Bologna; la serie comica “ME… TE... OH!”, con Angela Baraldi, Orfeo TV-Telestreet; il documentario “Bologna, le pietre e la storia” prodotto dal Servizio sismico e dei Suoli, Regione Emilia Romagna.



NELLA BOLLA. Un mese in Israele.
di Alessandro Cassigoli e Daria Castel

Italia - 2002 - 45' - DV-CAM - produzione Gotanda Film



Agosto 2001, Dalia torna in Israele per rivedere i suoi amici, nel mezzo di un nuovo conflitto. La bolla è il rifugio degli amici di Dalia dalla guerra, la bolla garantisce strategie di sopravivenza e di fuga fisica e mentale. “Nella bolla” è la storia di un gruppo di amici che rifiuta di essere coinvolta in un conflitto di cui non si vede via d’uscita, in cui emergono solo le voci dei più fanatici: il tentativo di restare uniti nonostante tutto. Gli amici di Dalia sono come i nostri amici, come reagiremmo noi di fronte alla guerra?



“Nella bolla” ha ricevuto una menzione speciale al Romadocfest2003 e al Maremmadocfest 2002; ha inoltre partecipato alla Mostra Internazionale Nuovo Cinema di Pesaro.



I registi:

Alessandro Cassigoli:

Nato a Firenze, nel 1976. Lavora a Roma da cinque anni come assistente alla regia per cinema e televisione.

Dalia Castel:

Nata a Gerusalemme, nel 1975. Ha studiato montaggio a Tel Aviv. Vive a Roma da 5 anni dove lavora come montatrice.

Filmografia: “Nella Bolla” (2003); “Good times- Bei tempi” (2003)
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