In scena a Teatro Libero
dal 4 al 6 novembre 2009
Promomusic
RABINOVICH E POPOV
di Moni Ovadia
e con Moni Ovadia
e con Carlo Boccadoro al pianoforte
Rabinovich e Popov sono i due nomi più tipici dell’ebreo russo e del russo ortodosso.
Al tempo dell’Unione Sovietica furono il compagno Popov e il compagno Rabinovich. Il loro rapporto fu sempre di natura passionale, segnato da sentimenti contrastanti: ammirazione, diffidenza, odio, solidarietà, amore, rabbia ma soprattutto attrazione fatale.
Moni Ovadia, su una piccola scena, con musiche, canzoni, racconti e storielle, traccia schizzi rapsodici del tempo epico e tragico di un’Atlantide che si chiamò U.R.S.S. Canta di uomini e donne che in quell’Atlantide vissero, amarono, sperarono e soffrirono. Donne e uomini, non robot e burocrati come lo sproloquio del cialtronesco revisionismo televisivo vuole far credere. Persone vive, pulsanti la cui memoria è anche la nostra memoria.
“Qui Radio Erevan, la radio della Repubblica socialista sovietica dell’Armenia. In nostri ascoltatori ci domandano: “Che cos’è uno scambio di opinioni?”. Rispondiamo: cari compagni, uno scambio di opinioni è quando entri nell’ufficio del tuo capo con un’opinione tua ed esci con la sua.”
“Qui Radio Erevan, la radio della Repubblica socialista sovietica dell’Armenia. In nostri ascoltatori ci domandano: “Perché i nostri poliziotti camminano per le strade in squadre di tre?”. Rispondiamo. Coloro che formano la pattuglia della polizia sono scelti secondo questo criterio: uno sa leggere, l’altro sa scrivere e il terzo tiene sotto controllo quei due pericolosi intellettuali.”
“Qui Radio Erevan, la radio della Repubblica socialista sovietica dell’Armenia. I nostri ascoltatori ci domandano: “Qual è la cosa che comincia con una R e non finisce mai?”. Rispondiamo: cari compagni, la risposta a questa domanda è “Riorganizzazione”. Moni Ovadia
MONI OVADIA A TEATRO LIBERO, Milano via Savona 10
Moderatore: Marcello Basie
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