Lo consiglio anche se l'argomento non è molto natalizio o rilassante, perché ho avuto modo di leggere il libro. Per la lucidità e la chiarezza, e per l'assenza di compatimento, "sociologismo" e simili cose che facilmente possono rovinare testi che si avvicinano a tragedie del genere.
Lunedì 20 dicembre ore 20 e 45
Teatro delle arti in Via degli Olivetani 3
Roberta Biagiarelli in "A come Srebrenica"
Ingresso 10 euro
Monologo teatrale, ispirato dal libro di Luca Rastello "La guerra in casa". Scritto da Giovanna Giovannozzi e portato in scena da Roberta Biagiarelli
Intorno al 9 luglio 1995 l'esercito serbo bosniaco attacca la Zona Protetta di Srebrenica e il territorio circostante.
L'offensiva si protrae fino all'11 luglio, giorno in cui le unità serbo bosniache entrano in città. Seguono stupri, mutilazioni, esecuzioni di civili, sepolture di vivi.
Ma il massacro di 9.000 civili di quella metà di luglio è solo l'epilogo di una storia iniziata tre anni prima, una storia di Assedio.
Srebrenica è il più grande eccidio avvenuto in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale, una strage perpetrata a pochi chilometri di distanza dalle nostre case.
Si disse "l'ONU è morta a Sarajevo e a Srebrenica è stata sepolta".
Un'attrice sola sul palco per più di un'ora diventa narratrice e protagonista di una storia dove la Ragion di Stato e gli interessi di Politica Internazionale, hanno giocato a risiko con la vita di decine di migliaia di persone.
"Avremmo potuto sapere di più per mettere a fuoco le scelte da compiere per interrompere i massacri? Avremmo potuto influire sui nostri governi occidentali affinchè facessero di più..? Chiedevamo ripetutamente il rinforzo della presenza delle forze ONU come forza di interposizione: è servito a qualcosa?.
.Quello che possiamo fare oggi è di non permettere di rimuovere una guerra con un'altra, non concedere che sempre una nuova guerra stenda il velo su quella precedente, annulli e sospinga all'oblio i lutti, le sofferenze, i soprusi."
Melita Richter, 'Le guerre cominciano a primavera'
A come Srebrenica
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La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
(Giorgio Gaber)
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La speranza ha due splendidi figli: sdegno e coraggio. Sdegno per le cose come sono e coraggio per cambiarle.
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invece non sono riuscita ad andarci...
mi sono incasinata con il lavoro e niente teatro. Accidenti!!
Speriamo che lo rimettano in scena presto!
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