(MI) - Note di cucina

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irene732001
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(MI) - Note di cucina

Messaggio da irene732001 »

Affascinata ed incuriosita dalla presentazione che copio qui sotto, sono andata con alcuni amici a vedere "note di cucina", di Rodrigo Garcia al teatro out off.
Le opinioni a fine rappresentazione sono discordanti: chi si è addormentato, chi ha desiderato una morte rapida, chi è commosso ed entusiasta, chi si deve ancora fare un opinione (io).
Trascorsi un paio di giorni e dopo attenta meditazione, la mia opinione è questa: non credo la ricorderò come l'opera più emozionante del 2005, ma vale la pena di vederlo, a patto di scordarsi tutto ciò che è scritto nelle varie recensioni e critiche!
La trama di fondo che viene descritta semplicemente non c'è (o è troppo ben celata per poter essere colta dallo spettatore), e tutto lo spettacolo è costruito come una serie di "gag": comiche e grottesche quelle dei personaggi maschili (che io ho apprezzato maggiormente), disperate e drammatiche quelle del personaggio femminile.
Nel complesso forse ci sono un po' troppi momenti "fermi" (i monologhi del personaggio femminile), ma anche tanti spunti di riflessione offerti in chiave ironica.
Menzione speciale per il foyer-enoteca dove sedersi a bere, mangiare e chiaccherare dopo il teatro

NOTE DI CUCINA
di Rodrigo Garcia
traduzione Barbara Nativi
regia Lorenzo Loris
con Gigio Alberti, Elena Callegari e Mario Sala
progetto visivo Dimitris Statiris e Stefano Bruscolini
intervento pittorico Giovanni Franzi
elementi scenici Daniela Gardinazzi
costumi Nicoletta Ceccolini
consulenza musicale Andrea Mormina
produzione Teatro Out Off in collaborazione con Istituto Cervantes di Milano


Due uomini cucinano intorno a un tavolo, tra fornelli, pentolame, verdura,
carne olio e tutto il necessario che gli occorre per preparare i loro piatti preferiti. Mentre una ragazza che ha una relazione con uno di loro assiste alle schermaglie dei due amici che cercano di superarsi nell’arte culinaria
Cucinano e passano in rassegna: la musica, i viaggi, il successo, la follia e persino un concerto delirante con Sting e Niki Lauda e l’Africa Nera.
Si cucinano tutto quello che vedono, ciò che li circonda. Mettono tutto nel loro pentolone e mischiano parole e dolore. Nel senso che insieme agli ingredienti dei piatti, cuociono anche gli ingredienti che costituiscono la loro vita: frustrazioni, insuccessi, sconfitte .
Come quando ci capita di cucinare con gli amici e ci raccontiamo
“il mondo che sta fuori da noi” e ci sentiamo più liberi così anche le loro esternazioni individuali diventano dei racconti fantastici, irresistibilmente comici, che gli permettono una fuga dalla realtà contingente.
Ma non appena tornano a parlare del loro privato s’impantanano. Tanto riescono ad andare lontano con i loro deliri di prestidigitazione fantastica quanto invece si incagliano intorno a quel tavolo quando si rivolgono al loro privato, a ciò che sono riusciti a combinare nella vita.
Assistiamo con loro tre alla preparazione del mangiare come rito estremo del consumo: cucinare bene, sapere gli ingredienti giusti per poi divorare le cose, impossessarsene e metterle “dentro di sé”.
Le manipolazioni elementari influenzano il nostro modo di pensare.
Noi siamo anche quello che mangiamo. La tematica del cibo moderno che intossica una società abbiente generando idee meschine e odio e la mercificazione di coscienze e corpi è il filo conduttore di un’ invettiva incalzante e tragicomica che Rodrigo García ha condensato in questo testo vibrante.

Rodrigo García è nato a Buenos Aires, Argentina, nel 1964. Dal 1986 vive e lavora a Madrid. Autore, scenografo e regista, nell’1989 fonda la compagnia “La carniceria teatro” .
Provocatorio, capace di mescolare con humor e salutare insolenza vari linguaggi, dal video all'arte plastica, alla pura narrazione, García è oggi uno dei personaggi chiave della scena teatrale internazionale e con la sua compagnia, La Carniceria , semina la zizzania nei teatri di mezza Europa.
Tra i suoi lavori: Acera derecha (1989), Prometeo (1992) Note di cucina (1994), Rey Lear (1995), Protegeme de lo que deseo (1997), Borges (1999), After Sun (2000), Ho comprato una pala a Ikea per scavarmi la tomba (2001), La historias de Ronald el Payaso de MacDonald’s, Creo que no me habéis entendido bien (2002), Agamennone (spettacolo nato a Gibellina nel 2003).

Ore 21. Ingresso 12 euro.
Dal Website http://www.teatrooutoff.it/
Lucy: "Oh, guarda! Una grossa farfalla gialla! E' insolito vederne una in questa stagione, a meno che non venga dal Brasile... Dev'essere così!Certe volte lo fanno, sai... Volano sul dal Brasile e..."
Linus: "Non è una farfalla, è una patatina fritta!"
Lucy: "Ma guarda! E' vero! Chissà come ha fatto una patatina ad arrivare fin qui dal Brasile?"

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Theut
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Messaggio da Theut »

Ero andata a vederlo la stagione scorsa e devo dire che ero rimasta colpita dal testo.
La presentazione che avevo letto (la stessa che è qui sotto) mi aveva portata però ad aspettarmi qualcosa di diverso, quindi fate finta che sia un altro spettacolo :D .
Immagine Immagine Immagine

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delfino05
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Note di cucina

Messaggio da delfino05 »

Anch'io ci sono stato la stagione scorsa. Concordo che, dalla recensione, mi aspettavo uno spettacolo diverso. Certo non mi ha fatto impazzire ma, secondo me, vale la pena vederlo. Devo dire che è originale e questo mi piace, oltre che divertente in alcuni passaggi (tragico in altri). Poi ebbi la fortuna di vederlo a due passi da Claudio Bisio (amico dell'attore Gigio Alberti).

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