Come ha fatto Xenia per il corriere, incollo qui il testo di Repubblica...casomai strappolassero con gli archivi (spesso quelli di Repubblica sbagliano i link, non è per fare il besioso, però è vero eh..)
La webcommunity degli "scambisti" di libri Libri in prestito sana abitudine
Agnese Ananasso
L'era della reincarnazione è arrivata, quella dei libri però: da quando è nato il fenomeno del bookcrossing, ossia dell'arte di scambiarsi libri. Più che di arte si tratta di una vera e propria forma di pensiero e comunicazione: il bookcrosser vuole condividere le emozioni che può dare un libro, non solo consigliandolo, ma prestandolo, diffondendolo. Il procedimento è semplice, a prova di bambino: se un libro ha destato nel lettore qualche emozione che egli vuole condividere con gli altri, positiva o negativa che sia, ha a sua disposizione un sito web apposito,
http://www.bookcrossing.com, sul quale egli può registrare gratuitamente sia se stesso che il libro. Riceverà così un nickname per sé e un codice di registrazione per il libro, codice che deve essere trascritto all'interno del volume, insieme alle istruzioni da seguire. Sul sito c'è uno spazio apposito per indicare nome del libro e luogo di "deposito", che sia un caffè, un grande magazzino o una panchina non ha importanza. L'etichetta esplicativa di solito recita così: "Ciao, sono un libro libero, viaggio per il mondo. Prendimi e portami a casa con te!". Il fortunato catcher, che può averlo ritrovato casualmente o seguendo le indicazioni on line, per continuare la catena dovrebbe andare sul sito bookcrossing, registrarsi a sua volta, se non è ancora un utente, e segnalare il ritrovamento. Il tutto è gratuito, libero, come il pensiero e la fantasia.
Per capire la nascita della community è bene fare un passo indietro, fino al 17 maggio 2001, quando un programmatore di 36 anni di Kansas City, Ron Allen Hornbaker, ha deciso di dare un'identità all'abitudine di scambiarsi libri creando il sito. La community è cresciuta fino ad arrivare a oltre 60.000 iscritti e 160.000 libri registrati. Libri che spesso fanno il giro del mondo e cambiano proprietario decine di volte. L'ideatore definisce la community come un global book club o un reading goup, l'attività come un freeing book, lo scopo un to make the whole world a library. Spiega poi le regole, identificate dalle 3 R readregisterrelease e assicura gratuità e riservatezza del servizio, anche se può apparire riduttivo definire servizio un luogo d'incontro, di scambio di idee, una chat che da virtuale si trasforma in reale una volta al mese: ogni secondo martedì i bookcrosser organizzano un meetup in una città differente. Per il luogo basta cliccare sul link
http://www.meetup.com presente in pagina. Cliccando su tellafriend c'è anche la possibilità di contattare persone incontrate in una di queste giornate o di darsi un appuntamento al raduno mensile. Piccola curiosità: spesso Roma è la sede di questi incontri e non c'è da stupirsene, visto che l'Italia occupa nella classifica degli iscritti il terzo posto dopo Usa e Canada, con i suoi 4.000 adepti e i siti web di supporto esplicativo e linguistico come
http://www.rinaldiweb.it,
http://www.bookcrossingitalia.cjb.net e
http://www.debris.it/bookcrossing. Cosa ne pensano gli editori? Sembra paradossale eppure molti di loro sono dei grandi fans del circolo e anzi stimolano questo tipo di scambio. Hornbaker, nella sezione dedicata ai publisher, ricorda che sono più i compratori di libri che non i cercatori. Il sito non è stato ideato per far risparmiare soldi ma per diffondere pensieri ed emozioni e spesso, chi vuole trattenerle e riviverle, compra due copie dello steso testo: una per sé e una per il destino, una per la riflessione personale e intima, l'altra per la condivisione e l'interscambio.