Addio ai MaxiSconti...
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Re: Addio ai MaxiSconti...
Mah, io onestamente sono scocciata dalla situazione.
Se proprio dovrò comprare un libro con il massimo del 15% di sconto lo farò comunque da Amazon. Le librerie "fisiche" non fanno un chiodo di sconto e il servizio (almeno in quelle grandi tipo Mondadori) non vale di certo la pena (se mi devono consigliare/vendere l'ultimo best seller*, sono capace di arrangiarmi, grazie).
*probabilmente una sòla tipo "L'ignoranza L'eleganza** del riccio"
**eeeh ma nessuno mi ha tirato le orecchie per questa cavolata che ho scritto?
Se proprio dovrò comprare un libro con il massimo del 15% di sconto lo farò comunque da Amazon. Le librerie "fisiche" non fanno un chiodo di sconto e il servizio (almeno in quelle grandi tipo Mondadori) non vale di certo la pena (se mi devono consigliare/vendere l'ultimo best seller*, sono capace di arrangiarmi, grazie).
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Ultima modifica di aly24j il mer set 07, 2011 11:58 pm, modificato 1 volta in totale.
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Stai per cominciare a leggere un nuovo romanzo [...]. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto...(Italo Calvino)
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Re: Addio ai MaxiSconti...
partendo dalla premessa che che la società non si cambia a colpi di legge, ma che sono gli usi e costumi della società a farle, e che visto il bassissimo numero di lettori in italia i problemi sono tanti e diversi
a me questa legge non pare così terribile
se è stata richiesta da piccoli editori e dalle piccole librerie, significherà pure che a monte c'è un problema. e personalmente non ho mai capito perché i libri debbano essere in regime di sconto perenne, non sarebbe più onesto avere un prezzo di partenza direttamente più basso?
a me questa legge non pare così terribile
se è stata richiesta da piccoli editori e dalle piccole librerie, significherà pure che a monte c'è un problema. e personalmente non ho mai capito perché i libri debbano essere in regime di sconto perenne, non sarebbe più onesto avere un prezzo di partenza direttamente più basso?
..."E’ stata la nuova manifestazione di una malattia autoimmunitaria, generata dal nostro stesso organismo culturalmente pigro, che sempre preferisce affidarsi al “salvatore” e all’ “imbonitore” anziché cercare di salvarsi da solo, uno per uno, e poi insieme, nella faticosa e spesso ingrata diligenza del quotidiano."... (V. Zucconi)
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Re: Addio ai MaxiSconti...
magari! ma visto che ciò non succede, i lettori italiani facevano affidamento sugli sconti...lup ha scritto:non sarebbe più onesto avere un prezzo di partenza direttamente più basso?
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Re: Addio ai MaxiSconti...
la questione non è semplice, non si può ridurre a un "mi tocca spendere di più" come è stato spiegato meglio qui:
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Re: Addio ai MaxiSconti...
Scusa, ma mi sembra un concetto un po' troppo semplicistico. A parte il fatto che avrei un po' da ridire sui costi di revisione bozze e traduzioni (tantissime case editrici non hanno manco un revisore di bozze e i traduttori, come risaputo, nella maggior parte dei casi prendono paghe irrisorie per non dire che praticamente lavorano gratis. La storia sullo sfruttamento in questo senso è vecchia come il mondo, e il fatto che sia poi la qualità dei libri a rimetterci è abbastanza chiaro quando si leggono certi strafalcioni...), l'articolo parla di prime edizioni. Le case editrici mica vivono solo sulle prime edizioni, casomai il contrario. Quando un libro stravende, la speculazione che ci si fa sopra è pazzesca. Se pensi ai vari Harry Potter (23 euro l'ultimo libro, uscito ormai 4 anni fa. Vai a vedere quante copie hanno venduto e poi dimmi se secondo te sono andati in perdita. La casa editrice da piccola casa per libri da bambini è diventata un colosso...), Twilight, Stieg Larsson (non a caso ti sto parlando di collane, libri che generalmente uno comincia a leggere e porta fino alla fine) e cento altri esempi, già da quella lista devi togliere un bel po' di spese. E anche per quanto riguarda libri meno "famosi", ma che comunque hanno venduto parecchio. Per non parlare della ristampa dei classici, praticamente a costo zero, e di una cosa che mi irrita tantissimo, ovvero il cambio di copertina quando il libro diventa un film.
Come vedi la questione non è poi così semplice, e forse dovremmo soffermarci sul fatto che la legge non cambia queste cose. Il mio comportamento da lettrice non cambierà. Come dicono Lilacwhisper e aly24j, se sono in cerca di un certo tipo di libro, non andrò a cercarne uno qualunque purchè abbia lo sconto. Se nel 90% dei casi il libro che cerco lo trovo solo su Amazon, non andrò a cercare qualcosa che non trovo per poi acquistare qualcosa d'altro. Quindi, semplicemente continuerò ad andare su Amazon ed eventualmente comprerò anche un altro libro, magari spinta dalla spedizione gratuita. Visto che il problema è a monte, questa legge non fa altro che mettere un paravento fintissimo per dire "ci abbiamo pensato", quando in realtà non hanno pensato proprio a un tubo.
Come vedi la questione non è poi così semplice, e forse dovremmo soffermarci sul fatto che la legge non cambia queste cose. Il mio comportamento da lettrice non cambierà. Come dicono Lilacwhisper e aly24j, se sono in cerca di un certo tipo di libro, non andrò a cercarne uno qualunque purchè abbia lo sconto. Se nel 90% dei casi il libro che cerco lo trovo solo su Amazon, non andrò a cercare qualcosa che non trovo per poi acquistare qualcosa d'altro. Quindi, semplicemente continuerò ad andare su Amazon ed eventualmente comprerò anche un altro libro, magari spinta dalla spedizione gratuita. Visto che il problema è a monte, questa legge non fa altro che mettere un paravento fintissimo per dire "ci abbiamo pensato", quando in realtà non hanno pensato proprio a un tubo.
Liz
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"Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri."
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Re: Addio ai MaxiSconti...
ma infatti io sostengo che niente sia mai semplice, il "spendere di più" era più riferito a quanto ho letto in altri siti che qui.
sicuramente in italia il prezzo di un libro è mostruosamente alto, considerato il reddito medio, considerate le stesse caratteristiche del prodotto libro (alti costi di produzione, che sui best seller vengono altro che ripagati, ma per altri 100 nemmeno pareggiati, l'esaurirsi della sua utilità, detto grezzamente, un romanzo lo posso leggere anche in tre giorni). per una media di 15 euro a libro io ne spenderei almeno 1000 all'anno se li prendessi tutti nuovi, senza considerare che avrei bisogno di una reggia solo per conservarli. prezzo tenuto alto anche dal fatto che in italia si legge pochissimo, quindi i costi fissi gravano in misura maggiore.
la legge, richiesta da anni, non recente come lo sbarco di amazon in italia, è stata richiesta a gran voce da piccoli editori e piccole librerie, che non possono reggere la concorrenza di portali che arrivano a proporre il 40% di sconto.
all'estero leggi simili funzionano benissimo, e ripeto, non capisco come sia possibile che in italia vengano regolati i saldi sui vestiti, mentre sul libro ci possano essere sconti perenni, 365 giorni all'anno (manco la pasta è così).
(possibile che qua dentro non ci sia nessun lavoratore direttamente toccato dalla legge, sicuramente più in grado di me di comprendere se serviva questa legge e se regola quello che doveva regolare in maniera completa?)
sicuramente in italia il prezzo di un libro è mostruosamente alto, considerato il reddito medio, considerate le stesse caratteristiche del prodotto libro (alti costi di produzione, che sui best seller vengono altro che ripagati, ma per altri 100 nemmeno pareggiati, l'esaurirsi della sua utilità, detto grezzamente, un romanzo lo posso leggere anche in tre giorni). per una media di 15 euro a libro io ne spenderei almeno 1000 all'anno se li prendessi tutti nuovi, senza considerare che avrei bisogno di una reggia solo per conservarli. prezzo tenuto alto anche dal fatto che in italia si legge pochissimo, quindi i costi fissi gravano in misura maggiore.
la legge, richiesta da anni, non recente come lo sbarco di amazon in italia, è stata richiesta a gran voce da piccoli editori e piccole librerie, che non possono reggere la concorrenza di portali che arrivano a proporre il 40% di sconto.
all'estero leggi simili funzionano benissimo, e ripeto, non capisco come sia possibile che in italia vengano regolati i saldi sui vestiti, mentre sul libro ci possano essere sconti perenni, 365 giorni all'anno (manco la pasta è così).
la legge credo non sia rivolta alle "librerie fisiche generiche", mondadori o feltrinelli, con commessi che spesso fanno quel lavoro senza la passione delle piccole librerie indipendenti, con gente che gestisce direttamente il negozio, il rapporto coi clienti, la promozione, eventi collateralialy24j ha scritto:Se proprio dovrò comprare un libro con il massimo del 15% di sconto lo farò comunque da Amazon. Le librerie "fisiche" non fanno un chiodo di sconto e il servizio (almeno in quelle grandi tipo Mondadori) non vale di certo la pena (se mi devono consigliare/vendere l'ultimo best seller*, sono capace di arrangiarmi, grazie).
(possibile che qua dentro non ci sia nessun lavoratore direttamente toccato dalla legge, sicuramente più in grado di me di comprendere se serviva questa legge e se regola quello che doveva regolare in maniera completa?)
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Re: Addio ai MaxiSconti...
Beh, non so come funzioni all'estero, ma sugli altri Amazon gli sconti superano largamente il 15% nelle librerie fisiche è molto facile trovare sconti molto alti (anche quelle piccole. Io parlo di Inghilterra e Irlanda, per fare un esempio), quindi forse all'estero il meccanismo è diversolup ha scritto:all'estero leggi simili funzionano benissimo
Liz
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Re: Addio ai MaxiSconti...
Aggiunta dell'ultimo minuto: ho ricevuto da Feltrinelli un'email con Ocar Mondadori scontati al 25%. Già trovato l'escamotage?
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Re: Addio ai MaxiSconti...
No, è semplicemente l'offerta promozionale della casa editrice, la stessa offerta è ovunque (BOL, IBS...)lizzyblack ha scritto:Aggiunta dell'ultimo minuto: ho ricevuto da Feltrinelli un'email con Ocar Mondadori scontati al 25%. Già trovato l'escamotage?
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Re: Addio ai MaxiSconti...
leggendo gli ultimi interventi direi che, come dice Lizzy, i vari correttori, traduttori etc sono spesso sottopagati e per confermarlo ho qui accanto a me un libro appena pubblicato da Garzanti, un libretto di 103 pagine che costa 15,00 € e che è stato tradotto da chi? la traduzione è a cura degli allievi (16 persone!) della scuola di specializzazione in traduzione editoriale di Torino. non credo che li abbiano pagati, anche se per loro sarà stata una bellissima esperienza, ma secondo me la traduzione ne ha risentito. Si sente che zoppica e la consecutio temporum è confusa. ditemi se vi piace come suona questa frase
suona male soltanto a me?Vicino come a te mi sono sentito, al massimo, a una donna vista in sogno.
su amazon non c'èGahan ha scritto:No, è semplicemente l'offerta promozionale della casa editrice, la stessa offerta è ovunque (BOL, IBS...)
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Re: Addio ai MaxiSconti...
No, è la legge che lo prevede. Ogni casa può applicare (per un solo mese l'anno che non sia Dicembre) lo sconto fino al 25%.lizzyblack ha scritto:Aggiunta dell'ultimo minuto: ho ricevuto da Feltrinelli un'email con Ocar Mondadori scontati al 25%. Già trovato l'escamotage?
No, fa obiettivamente schifoMartinaViola ha scritto:suona male soltanto a me?Vicino come a te mi sono sentito, al massimo, a una donna vista in sogno.
Tornando sulle spese di produzione: vi siete accorti come alcune case editrici (es. libri per bambini della Giunti) inizino a far stampare in Cina?
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Re: Addio ai MaxiSconti...
Ho notato due giorni fa questa cosa della stampa in Cina.. ho riposto il libro. Speravo fosse un caso sporadico.
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Re: Addio ai MaxiSconti...
Io l'ho notato per la prima volta a Natale; avevo letto da poco "Un anno senza Made in China" e lì si parlava di libri stampati in Cina e quando sono andata a comprare libri per i miei nipotini (per i regali) mi è venuta la curiosità ... Sorpresa! La cosa che mi mette più tristezza è che stampano in Cina anche i libri de "L'editoriale scienza" che stampava a Trieste e che è di proprietà della mamma di un amico: sapevo che non era tutto rose e fiori e che dovevano abbattere i costi, ma ...
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Re: Addio ai MaxiSconti...
Io non sono direttamente toccata dalla legge, però ho lavorato per una piccola casa editrice e lavoro attualmente per un colosso. Mi manca la piccola librerialup ha scritto: (possibile che qua dentro non ci sia nessun lavoratore direttamente toccato dalla legge, sicuramente più in grado di me di comprendere se serviva questa legge e se regola quello che doveva regolare in maniera completa?)
A proposito dell'intervento che hai linkato, lup: stimo molto Sandro Ferri e il lavoro di e/o, però sono d'accordo con quello che dice lizzyblack.
Premesso che non tutte le case editrici lavorano allo stesso modo, che siano per la stragrande maggioranza degli sfruttatori dell'altrui lavoro precario, sottopagato o non pagato è cosa nota.
Sandro Ferri ha scritto:Intanto forse sarà più chiaro il peso economico dei costi “fissi” nell’attività editoriale e il fatto che, se venissero tagliati per risparmiare sul prezzo di copertina, la qualità del prodotto libro ne risentirebbe pesantemente. Niente più revisione dei testi (né riletture, né controlli delle traduzioni, né bozze)?
Io questo lo facevo gratis, nella mia piccola casa editrice. Come stagista. La gente che lo faceva con me aveva contratti a progetto con stipendi al limite del ridicolo, se non proprio del tutto ridicoli. La gente lavorava anche il sabato e la domenica e quando stava male, senza mai percepire un centesimo in più. Io mi portavo il pc da casa. Ho praticamente riscritto, insieme a una collega, un libro da cima a fondo. Questo perché la traduttrice era stata scelta perché costava poco, e non sapeva né la lingua da cui traduceva né l'italiano. Comunque di sicuro non sapeva tradurre e non sapeva scrivere.
Le case editrici che fanno questo sono ormai davvero poche. Dico sempre quelle piccole, visto che è di loro che stiamo parlando.Sandro Ferri ha scritto:Nessuna attività promozionale (presentazioni, contatti con la stampa e con la rete, ecc)?
Io tutto questo l'ho fatto come stagista, percependo per grazia divina un assegno ridicolo una sola volta. Posso assicurare che è un lavoro che richiede un grosso dispendio di energie e molte competenze.Sandro Ferri ha scritto:Ma soprattutto: nessun lavoro serio e accurato di selezione dei testi da pubblicare? Nessuno che ne organizza il flusso di arrivo in casa editrice, risponde all’autore o all’agente o all’editore straniero che propone i testi? Nessuno che archivia e classifica questo lavoro?
Io porto naturalmente la mia esperienza, poi conosco personalmente degli editori molto bravi e molto seri che lavorano in maniera molto ma molto diversa. Ma il mio caso non è certo unico, e nemmeno raro. Tutt'altro. Si sa da anni del fiorire e dilagare come una peste dei contratti a progetto (e quindi sottopagati) e degli stage (e quindi quasi sempre non pagati) nel mondo dell'editoria. Basta cercare un po' in internet e chiunque può convincersi della verità di qaunto sto dicendo. Basta frequentare blog, fiere del libro, parlare con gli addetti ai lavori.
Quindi, mi dispiace ma per molte case editrici quella dei costi fissi di redazione è una pantomima.
Detto questo, c'è una cosa che si chiama libera concorrenza, un'altra che si chiama mercato e un'altra ancora che si chiama inventiva.
Frequento le piccole librerie se si sanno distinguere. Se il libraio sa fare il suo mestiere con passione e ci posso imbastire una conversazione, se fa delle presentazioni che mi permettono di scoprire libri che non conoscevo e allo stesso tempo mi invogliano a passare del tempo nella sua libreria, ecc ecc. Altrimenti, se io cerco un libro della piccola casa editrice X e lui non sa di che parlo e magari me lo fa arrivare tra due mesi, scusate ma io vado dalla grande libreria di catena oppure online.
In realtà, quello che la gente non sembra arrivare a comprendere (o fa finta di non voler comprendere, in certi casi) è che le piccole case editrici sono agevolate dai colossi online, e non il contrario. Io sono una lettrice che si informa, le piccole case editrici mi piacciono molto perché spesso pubblicano delle perle, perciò le tengo d'occhio e mi piace scoprirne delle nuove. Il libro della piccola casa editrice online lo trovo subito, e magari ne trovo anche altri che non conoscevo di altre piccole case editrici.
E' ovvio che un colosso avrà sempre delle armi in più rispetto alla piccola libreria, ma quest'ultima si deve saper reinventare. Che ci piaccia o no, il libro è una merce, e bisogna saperlo vendere. Si dovrebbero specializzare e cercare dei nuovi modi per attirare clienti. Mi dicono che a Parigi c'è una libreria che vende solo ed esclusivamente poesia. Si vede che lo sa fare, altrimenti non arriverebbero a mettere insieme il pranzo con la cena.
Non c'è bisogno di venirmi a spiegare che il libro è un oggetto culturale, come lettrice e bookcorsara lo so benissimo - però anche così resta una merce. Il negozio di abbigliamento, se non sa vendere, chiude. La libreria anche, e mi dispiace per il libraio ma non ci trovo niente di scandaloso.
(PS. Scusate per il lungo e confuso post e scusate se non rispondo a breve, ma sto per partire in ferie)
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