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In pratica è un reminder, però GRAAAAANDE.NEWS
13/2/2008
Frassineto, si prova l’outlet dei libri
MARIO BAUDINO
Apre sabato il primo outlet del libro, e non è uno slogan pubblicitario. Quello che verrà inaugurato a Frassineto Po, nel cuore del parco fluviale a due passi da Casale, è un outlet vero: metterà in vendita titoli in commercio ma non facilissimamente reperibili in libreria, magari dell’anno precedente, con sconti tra il 30 e il 90 per cento. Saranno centinaia di migliaia, in un vasto locale proprio a centro del paese dove da sempre si balla. Era la sala danze del vicino ristorante, almeno centenario, e dagli anni 70 è stata un discoteca. Anzi, negli ultimi tempi, prima di chiudere una decina di anni fa, era una nota discoteca gay. Ora sarà invasa dai volumi di editori piccoli e medi (anche se non si escludono in linea di principio quelli dei grandi), e grazie al criterio della «vendita diretta» non sono vincolati alle norme sullo sconto previste dalla legge per l’editoria.
È una bella novità nel panorama non troppo confortante del libro italiano, con i lettori in continua erosione, voluta fortemente dall’Associazioni Libri in Porto che sta cercando di rendere Frassineto un vero «paese del libro», sul modello di alcune realtà ormai importanti sparse per l’Europa. Il principio venne enunciato molto tempo fa da un vulcanico gallese, Richard Booth: la campagna, se facilmente raggiungibile, è il posto ideale per vendere libri. Booth negli anni Settanta lanciò il suo villaggio, Hay-on-Wye (sulle Black Mountains al confine tra Inghilterra e Galles) come il bengodi dei libri usati. Nel tempo si sono aperte 27 librerie intorno alle quali sono nate legatorie, agenzie, laboratori di restauro, mentre prosperano i ristorantini e i bed&breakfast. Il modello è stato replicato in vari Pesi d’Europa; in Francia c’è il gioiello di Montolieu, sui Pirenei. Da qualche tempo si tenta in Italia; ci stanno provando i librai pontremolesi nella loro storica culla di Montereggio, e intanto Frassineto accelera.
Qui fu decisivo l’incontro fra Angelo Muzio, allora sindaco e senatore, e Claudio Maria Messina, editore romano, da cui nacque l’associazione che ogni terza domenica del mese organizza un mercatino di libri usati o antichi - con incontri e conferenze - aperto a tutti (anche ai venditori privati), nel restaurato palazzo Mossi, bell’edificio nobiliare dove c’è la sede di Libri in Porto e il museo didattico «Cento interpretazioni del paesaggio del Po». Per arrivare a un vero «villaggio del libro» l’outlet è il secondo passo, forse decisivo. Sarà aperto tutti i fine settimana, grazie al sostegno della Provincia di Alessandria, e intanto si continuerà a organizzare eventi, come un nuovo festival ad Aprile, che si affianca alla manifestazione «Piovono libri» di ottobre. Coll’aiuto dei 1600 abitanti. Hay on Way ne ha solo 1500. In questo, almeno, è già stato superato.
L'associazione Libriinporto
Sarebbe figo il munz 2009 farlo in un villaggio del libro