lup, la conoscenza virtuale tra te e me è tale che
mai penserei di ravvisare intenti meramente polemici in un tuo messaggio nei miei confronti, spero altrettanto valga per te nei miei confronti
quindi, il primo punto all'ordine del giorno è sistemato !
Passando alla sostanza:
- mai messo in dubbio che tu e/o altri non siate capaci di ragionare con la propria testa, ma se serve ribadirlo, lo ribadisco: non metto in dubbio che ognuno usi la propria testa per decidere
- l'informazione contenuta nel mio messaggio l'ho scoperta (lo ammetto sinceramente) solo stamani, sebbene io mi stia informando sui quesiti referendari da un mese e più
- mi sembrava che nessuno qui ne avesse parlato, quindi ho ritenuto opportuno riferirla, proprio perché è mia convinzione che maggiori sono le informazioni di cui disponiamo, maggiore è la possibilità di esprimere un voto consapevole (N.B. - non dico "giusto" o "sbagliato", ma solo - e non è poco - "consapevole")
E con questo penso di aver sistemato il secondo punto all'ordine del giorno (ossia, le ragioni per cui ho scritto quel messaggio di stamani)
Parlando ora per me, e limitando il discorso ai due temi relativi all'acqua (su legittimo impedimento e nucleare ho già deciso cosa votare) ti dirò che ancora non ho deciso definitivamente. Ho solo una certezza: che, come spesso accade, ci sia molta (troppa) confusione di informazioni, e io in mezzo a questa mi sto barcamenando per fare un po' di chiarezza. Leggo di tutto: opinioni per il SI e per il NO, provenienti da fonti disparate, e ne parlo con chi mi è vicino.
Se possono essere utili, questi sono gli articoli che stavo leggendo stamani:
http://notizie.radicali.it/articolo/201 ... tiradicale
http://www.democrazialegalita.it/redazi ... io2011.htm
http://www.cristianesimo.altervista.org ... sullacqua/
http://democraticieriformisti.wordpress ... le-24-ore/
http://ilcorrieredelre.myblog.it/archiv ... acqua.html
http://www.anobii.com/forum_thread?topicId=3167236
E poi, i testi normativi di riferimento:
http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/06152dl.htm
http://www.ato-bo.it/atoStore/File/Norm ... 1-8-96.pdf
Continuo a leggere di tutto, e ne verrò a capo entro domenica; intanto però registro una rilevante differenza di opinioni rispetto a te, e la esplicito: non trovo una bestemmia privatizzare l'acqua (aberrante è semmai, secondo me, fare generalizzazioni: non va sempre tutto bene o male ciò che è pubblico, come non va sempre tutto bene o male ciò che è privato o gestito con enti misti pubblico/privato), non sono contraria a priori a una percentuale relativa al capitale investito fatturata nella bolletta (a prescindere dal fatto che a emettere la fattura sia un ente pubblico, o privato, o misto) perché rientrerebbe comunque nell'ottica che sta alla base anche di tante altre manovre politiche (qualsiasi forma di incentivo, dalle rottamazioni agli sgravi fiscali ecc. è sempre volta a mettere in movimento denaro, e su questo credo ci si possa dichiarare d'accordo, no ? finché il denaro gira ci sono maggiori possibilità di benessere) e perché non si può illudersi che la gestione di impianti nuovi da costruire o vecchi da riparare, personale relativo, annessi e connessi possa andare in perdita (figurati che ho letto da qualche parte anche opinioni del tipo: "sono contrario alla privatizzazione perché la società privata cerca il profitto mentre l'ente pubblico può anche permettersi di andare in rimessa !"

): ne avremmo da subirne danno tutti, in termini di disservizi e in termini economici (perché sarebbero dirottate verso questi enti risorse erariali destinate ad altro).
Un altro punto su cui sto ragionando è che, nel caso vincessero i SI, ci sarebbe un vuoto normativo che verrebbe colmato (e non è detto che ciò accada solo ad interim, cioè fino all'intervento di una nuova legge in linea con il risultato uscito dal referendum) dalla normativa europea a cui volenti o nolenti dobbiamo sottostare, che è ispirata proprio all'idea di agevolare le società private e/o miste in questi settori diciamo di pubblica utilità, quindi forse le cose non cambierebbero un gran che.
Infine, ma non lascerò che questo influenzi la mia decisione - lo segnalo solo come sensazione - trovo che la campagna dei promotori del SI sia stata capziosa: gli slogan devono servire a colpire l'attenzione, su questo siamo d'accordo, ma inneggiare al grido di non volere che l'acqua diventi una merce può confondere le idee. Credo che nessuno voglia mettere in discussione la natura di bene demaniale dell'acqua in sè. Stiamo solo discutendo di come vorremmo che il servizio di distribuzione dell'acqua sia gestito, degli strumenti attraverso i quali attribuire la gestione e a quali enti/società, se sia opportuno che i capitali investiti, sotto forma di percentuale, concorrano alla determinazione della tariffa che gli utenti dell'acqua devono comunque pagare.
E questo era il terzo punto all'ordine del giorno (un po' confuso, lo riconosco, quindi non posso considerarlo chiuso come i precedenti: continuo a pensare

)