La bilancia tra realtà e sogni/ideali

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Gattufo
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La bilancia tra realtà e sogni/ideali

Messaggio da Gattufo »

Salve a tutti, ritornato qui dopo più di un anno, pensando che sarei stato più attivo e invece... perdonatemi per questo.
In ogni caso ieri ho iniziato a recuperare tutti i topic che avevo lasciato indietro, oggi ho finito di recuperarli.
Un pensiero che ho sviluppato negli ultimi anni, mi è ritornato in mente leggendo la recensione di Gahan "Walden, ovvero vita nei boschi, H.D. Thoreau" e vorrei condividerla e discuterne con voi.

Premessa, il mio film preferito è Into the wild, quindi indolo Christopher McCandless. Credo si possa dire che questo film sia una versione un po' più moderna di Walden, che stesso nel film fa diverse citazioni dell'autore. Non ho ancora letto il libro "Walden, ovvero vita nei boschi" ma sta da tempo nella mia lista.
Gahan ha scritto:
mer ago 19, 2020 10:42 am
Il libro racconta 2 anni di vita dell'autore, trascorsi in una capanna nei boschi nei pressi del lago Walden (Concord, Massachussetts) dal 1845 al 1847. Il suo scopo era quello di dimostrare come fosse possibile vivere rinunciando a tutto ciò che è superfluo e ritrovare se stessi vivendo a contatto con la Natura e apprezzando le piccole cose. È sia il racconto di un'esperienza individuale, sia una parabola di tutte le esperienze, attraverso la quale Thoreau voleva spingere i propri lettori a riconsiderare il proprio modo di vivere e di pensare.
Questa frase mi fa riflettere molto. Sarebbe una bellissima idea, spesso l'ho sognato di fare, in sfumature diverse o molto più vicine a quanto descritto. Il problema è una cosa del genere: due anni di vita nei boschi, secondo voi oggi è possibile farlo? Il peso che ha l' isolarsi per due anni da una società che va sempre più veloce. Ci sono le possibilità reali per farlo? Credo che oggi nascerebbero problematiche legali, come non essere autorizzati a restare nel bosco. Altra problematica, quale bosco? la maggior parte sono comunque controllati, sono più vicine a essere delle riserve che veri boschi.

Un altro punto:
Gahan ha scritto:
mer ago 19, 2020 10:42 am
[...] È un libro ecologista che affronta tematiche in auge oggi (sfruttamento delle risorse naturali, il consumo di carne...) [...]
La mia visione ecologica del mondo è che si dovrebbe pesare il minimo possibile sul mondo ma questo non vuol dire che non lo danneggiamo comunque. Quanti di voi sarebbero disposti a non viaggiare più con l'aereo e quindi potenzialmente non poter visitare mai posti più lontani o isolati?
Chi sarebbe disposto a rinunciare il proprio computer o smartphone e banalmente tutto quello che ne è collegato, come per esempio lo stesso Bookcrossing?
Chi rinuncerebbe all'igiene per risparmiare l'acqua? Chi rinuncerebbe ai protocolli di monouso rispetto alla sicurezza (immaginate proprio in questo periodo di pandemia)? Chi rinuncerebbe ai libri cartacei, alle macchine (a benzina o elettriche), ai vestiti, al cibo fresco senza andare a caccia o dandosi alla coltivazione, all'acqua potabile dalla fontana o in bottiglia, alla musica, ai concerti, ai musei, ai film, alle notizie, ai medicinali, al comfort del caldo o del freddo? Chi rinuncerebbe totalmente a tutto questo per avere un mondo ecologico? Perchè tutto, tutto, quello che facciamo ha un peso sull'ecologia del mondo. Mangiare le verdure invece della carne, non è così a impatto zero. Indossare il cotone che è ipoallergenico, più piacevole al tatto, la sua produzione è molto depauperante.

Quindi cosa ne pensate voi, qual' è la vostra visione?

PS: spero che non venga affatto frainteso. Ho preso la recensione di Gahan come spunto che mi ha fatto riaffiorare le mie idee, non è rivolto contro la recensione o la persona che l'ha scritto e, che anzi, mi ha fatto risalire la voglia di leggere questo libro.
Vecchio nickname: JonLeo
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(Arthur C. Clarke)

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