Neil Gaiman - Nessun Dove

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Eric
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Neil Gaiman - Nessun Dove

Messaggio da Eric »

Letto questa settimana, recensione dal mio blog (pubblicità progresso).

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Credo sia difficile accusare il Gaiman scrittore di quello che pare essere il suo difetto più grande, perché fondamentalmente è semplicemente il frutto di una scelta stilistica ben precisa, e al contempo pure la sua dote migliore. Parlo della mancanza di originalità, quel suo essere sempre più uguale a sé stesso, alle tematiche sviluppate in "the Sandman" o in chissà quanti altri libri. Intendiamoci: non è che Neil Gaiman si copi o si autociti tantissimo, semplicemente il referente cardine a cui si aggrappa è il mondo, quello dei sogni e degli incubi, dell'irrealtà come dell'affabulazione, sempre uguale in ogni sua opera. Il denominatore comune dei suoi libri e dei suoi fumetti.

Gaiman, come il suo personaggio più famoso, Sogno degli Eterni, è il signore delle storie. Il suo talento è, oltre che in una classe cristallina e uno stile perfetto, soprattutto nel saper prendere storie, personaggi, luoghi fantastici, e saperli unire senza che ci sia rigetto tra ambiti talmente differenti. Questo accade in ogni sua opera, ma potrebbe tranquillamente essere fatto tra i suoi stessi libri e fumetti. Il mondo fatato di "stardust" potrebbe essere tranquillamente la magica terra di Faerie vista in "the Sandman", dove vivono gli stessi pantheon dimenticati di "american gods". E allo stesso modo il concetto di due mondi che c'è in questo "nessun dove", uno normale e uno magico, e ogni persona che deve in qualche modo scegliere in quale dei due vivere, è ancora mutuato da quel gioellino che era "the books of magic".

Comunque, come dicevo, questo persistente effetto deja-vù che si ha leggendo le varie opere gaimaniane, è a tratti fastidioso, però difficilmente è possibile bollarlo come difetto. Forse è solo un limite. Neil Gaiman infatti, per indole e capacità si avvicina molto ai vecchi bardi, cantastorie. Non è l'originalità (pur riuscendo, specie agli inizi, a sorprendere parecchio) che cerca nelle sue affabulazioni eleganti, quanto piuttosto la riproposizione di vecchi temi, di storie che parlano di tradizioni, radicate in un passato remoto, le favole popolari. Insomma, tacciarlo di essere eccessivamente autoreferenziale sarebbe come trovarsi tra le mani un vero menestrello del passato e chiedergli di cantare una canzone di adesso...

Perché fondamentalmente Gaiman non è che questo: un cantastorie vecchia maniera, tradizionale che più non si può. Come dicevo non un difetto, specie quando si ha la classe e le risorse letterarie di Gaiman (che ha una accuratezza nel pescare nella tradizione da filologo), però sovente rimane un limite.

Come in questo "nessun dove": il lettore un pelo più smaliziato, con un minimo di cultura letteraria, riesce a vedere perfettamente le indicazioni che "la tradizione" lascia alla storia. Non ci sono colpi di scena, e se ci sono sono tutti prevedibilissimi, perché assolutamente in linea con tante altre storie già viste. Come quando si rileggono i grandi vecchi classici, il piacere non sta nella storia, nella curiosità, ma nella lettura. Non cosa c'è scritto, ma come è scritto. E in tal senso, considerata la capacità innata di Neil Gaiman, questo non è un libro che delude. Però in ogni caso rimane "incompiuto", un libro da leggere con piacere, specie se si apprezzano certe sottili finezze letterarie, ma che non appassiona, non tiene incollato alla pagina, non è un capolavoro.

NeverwhereQuesta storia era stata inizialmente scritta come sceneggiatura per la BBC, per un serial di sei puntate che non ho ancora visto ma a cui porrò risoluzione. La vicenda narra di Richard Mayhew, noioso colletto bianco con una vita grigia e monotona, che in seguito ad una buona azione, il soccorso di una ragazzina di nome Porta, si trova catapultato in una Londra che non aveva mai visto, una Londra magica. Ma si può vivere in un solo mondo, e così si trova, suo malgrado, a dover vivere nella "Londra sotto", per aiutare nella più classica delle quest fantasy lady Porta e il marchese de Carabas.

Trama come si vede assai semplice, e vista nei suoi stilemi già in molti altri libri. Ma vi assicuro elaborata con il solito grande stile.

Insomma, un libro forse che potrebbe essere apprezzato di più da chi Gaiman già non lo conosce (ma in tal caso il consiglio è piuttosto di correre subito a prendersi "the Sandman") che non da un appassionato del geniale scrittore-sceneggiatore. Ma che rimane comunque una lettura, seppur senza picchi, estremamente piacevole e divertente.

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silviazza
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Messaggio da silviazza »

Quando mi libero dagli ultimi 2 ring lo leggo, poi ti dico ;)
Soprattutto visto che dici
un libro forse che potrebbe essere apprezzato di più da chi Gaiman già non lo conosce
** Il vero scrittore non mette mai tutto nel suo libro; il meglio del suo lavoro si compie nell'anima dei lettori. (Rondelet) **

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Rodolfo II
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Messaggio da Rodolfo II »

Premesso che devo ancora trovare qualcosa di Gaiman che non mi soddisfi in pieno (forse l'ultimo lavoro, 1602, per la Marvel, ma ne ho letto solo metà), a me Nessun Dove è piaciuto tantissimo; a tratti, lo confesso, persino più di American Gods. D'accordo, la trama è più esile, le ambizioni meno elevate, i personaggi magari anche un po' più stereotipate, ma al di là di tutto questo (di per sè nulla di negativo, oltretutto, semplicemente, come dice Eric, scelte stilistiche e narrative) ho trovato moltissime caratterizzazioni assolutamente deliziose e l'atmosfera suggestiva come in poche altre occasioni. In particolare, nonostante Gaiman collochi il suo racconto in un "universo" spesso violento, se vogliamo anche disperatamente cupo e malvagio, ho tratto dal suo racconto una impressione di solarità che a volte mi ha persino spiazzato. I personaggi, le ambientazioni, i dialoghi mi sono quasi sembrati "colorati", vividi, in un certo qual modo (perverso ed estremo, lo ammetto) simpaticamente positivi. L'ho già detto, se proprio devo provare a immaginare visivamente questo libro, mi piace paragonarlo a un (bel) film di Tim Burton.
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Tanelorn
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Messaggio da Tanelorn »

A me e' piaciuto piu' "Nessun Dove" di "American Gods"... del Gaiman scrittore ho letto solo questi due libri, del fumettista tutti i volumi legati a Sandman che mi sono capitati sottomano (se non mi scordo qualcosa "Preludi e notturni", "Il gioco della vita", "Vite brevi", "La veglia" di Sandman e "L'alto costo della vita" di Death... 'sti volumi costano un casino e sono anche poco reperibili, infatti non ne posseggo neanche uno :( )... beh, non ho notato il difetto di cui si parla, Gaiman riesce sempre ad affascinarmi con quello che racconta... in ogni caso "Nessun Dove" lo consiglierei non solo come libro per scoprire l'autore, ma anche a chi gia' lo apprezza ;oP !!!
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TierrayLibertad
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Messaggio da TierrayLibertad »

E' l'unico libro di Gaiman che ho letto. Mi è capitato per caso, vincendo una "scommessa ippica" qui sul forum e l'ho scelto su consiglio di Tanelorn.
Mi è sembrato carino ma nulla di più.

Ciao
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Guardiano Cieco
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Messaggio da Guardiano Cieco »

Carino, è vero, ma, se non proprio nulla, comunque poco più di questo... la mancanza d'originalità di cui parla Eric è senz'altro un tratto evidente, ma non credo che si limiti a citare o a ripetere aspetti dell'opera della stesso Gaiman... Per quanto riguarda proprio Nessun dove, ad esempio, non molti anni (una decina, credo) prima della sua pubblicazione, in Inghilterra ( e anche in italia,) era stato trasmesso un telefilm, di cui purtroppo non ricordo il titolo, in cui si ritrovavano esattamente le stesse identiche cose: un mondo sotterraneo nelle fogne e anche più in basso, il fatto che chi ne faceva parte non vedeva visto da quelli del mondo di sopra etc... A me non è dispaciuto, però non è senz'altro un capolavoro.
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Eric
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Messaggio da Eric »

Il telefilm è questo: http://www.imdb.com/title/tt0115288/

è stato scritto da Gaiman himself, da cui poi ha tradotto il romanzo.

(E io tra... uh... due ore dovrei poterlo vedere... :roll: ).

Non sapevo fosse stato trasmesso anche in Italia...

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Guardiano Cieco
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Messaggio da Guardiano Cieco »

Spiacente, ma il telefilm a cui mi riferivo non è quello che dici tu... non per altro avevo scritto che era stato trasmesso prima della pubblicazione del libro, mi pare fosse della fine degli Ottanta, il protagonista si chiamava Vincent.
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johnnyfichte
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Messaggio da johnnyfichte »

Volevo solo dirvi che mi avete tanto incuriosito che l'ho comprato... :D
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docTrigor
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Messaggio da docTrigor »

per gli amantidi Gaiman: ho scoperto che il nostro uomo ha sceneggiato 1602 per la Marvel, una storia con i supereroi della casa Americana ambientata ai tempi della Regina Elisabetta e l'inquisizione spagnola... interessante, molto interessante
AL MOMENTO SONO PARECCHIO ASSENTE DAL FORUM. PER NECESSITA', TIRATE D'ORECCHIE, REMINDER, INSOMMA SE DOVETE CONTATTARMI SCRIVETEMI UN MP O UNA MAIL DA QUI O DA BC.COM.
GRAZIE

A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
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Eric
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Messaggio da Eric »

A me disegni di Kubert a parte non è piaciuto per nulla. Anzi, è probabilmente la storia peggiore che ho letto quest'anno (e dire che ho letto anche "a Casa di Death" di Jill Thompson e "Trouble" di Millar...).

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johnnyfichte
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Messaggio da johnnyfichte »

mi fa molta simpatia il personaggio che parte per Londra, la festa di addio che si protrae sinistramente mentre lui è fuori... la mitica barbona e l'ombrello con la mappa della metro... :lol:

I due personaggi "che amano uccidere" sono bellissimi!! :lol: altro che Faletti... :lol:
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Eric
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Messaggio da Eric »

Mister Croup e mister Vandemar? Sono fantastici, forse i personaggi migliori del libro (assieme a Carabas).

Io tifavo perché vincessero loro.

(Una versione deliziosamente traculenta del Gatto e la Volpe, tra l'altro).

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silviazza
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Messaggio da silviazza »

Lo sto leggendo. Mi fa decisamente schifo.
Conto di finirlo oggi in treno così me ne libero e posso passare a qualcos'altro (mi fa lo stesso effetto della Mazzantini: voglio finirlo prima possibile per conoscere la conclusione ma non mi entusiasm per niente).
A parte Croup e Vandemar (che non riesco a non chiamare Voldemort dopo aver letto 3 libri di HP :lol: ), che sono spettacolari (anch'io, come Eric, tifo per loro)
e una volta che ne ammazzano uno resuscita pure :/
gli altri personaggi risultano antipatici all'ennesima potenza, Porta è una che fa la pezzente ma in realtà è una snob, Richard è un po' scemo, Carabas è odioso (e poi mi turba l'uso del nome del Marchese che compare nel Gatto con gli stivali, se non erro)

La scena più bella finora è quella in cui si vede Vandemar che mette più rane possibile in bocca senza masticare: esilarante!
Per il resto, non mi sta lasciando niente e, dato che mancano 60 pagine, non credo che cambieranno le cose ;)

Stavo dimenticando una cosa: non reggo proprio quando nei libri/film/ecc c'è qualcuno che è stato coinvolto suo malgrado in una situazione difficile, è nella me..a fino al collo, chiede spiegazioni e gli viene risposto "meglio che tu non lo sappia" :wall:
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agnul
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Messaggio da agnul »

silviazza ha scritto:Lo sto leggendo. Mi fa decisamente schifo.
Viva la diplomazia. Siccome a me il libro e' piaciuto, e tanto (i personaggi, la storia che ti stuzzica a andare avanti e arrivare alla fine, e soprattutto l'ambientazione, con i nomi delle fermate della metro di Londra di sopra che riflettono letteralmente i luoghi della Londra di sotto...) potrei ribattere che secondo me tu non capisci un tubo (o peggio).
Oppure potrei ricordarmi di essere una personcina quasi sempre a modo e usare un tono un po' piu' morbido, tipo "non sono d'accordo con te, a me il libro e' piaciuto un sacco".
Ops. :P
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silviazza
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Messaggio da silviazza »

Posso scrivere "non mi piace per niente" ma non vedo la differenza :P
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Theut
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Messaggio da Theut »

Mmm difficile... la differenza fra
non mi piace per niente
e
Mi fa decisamente schifo
Bè, forse il rispetto nei confronti dell'altrui giudizio e un pizzico di educazione :wink:

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akela
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Messaggio da akela »

Bah, De gustibus non disputandum est. Non vedo cosa ci sia di male nel giudicare un libro repellente. Una cosa è definire un pessimo libro...
silviazza ha scritto:Lo sto leggendo. Mi fa decisamente schifo.
...ben altra cosa è definire un pessimo lettore...
agnul ha scritto:potrei ribattere che secondo me tu non capisci un tubo (o peggio).
A me per esempio i due libri di Baricco che ho provato a leggere hanno fatto schifo, ma ho molti buoni amici baricchiani DOC. Si sa, nessuno è perfetto. :P :lol:

Comunque, come avevo già scritto qui, gli strepitosi Croup e Valdemar risaltano in una fiaba carina, senza troppe pretese. Neanche a me la storia ha lasciato molto. I Buoni qui sono mosci e noiosetti, e mi hanno lasciato una sensazione di "già visto, già sentito".
Come ripeto, forse ho fatto male a leggerlo dopo American Gods, un testo che al contrario ho trovato profondo, romantico, molto bello.
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TierrayLibertad
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Messaggio da TierrayLibertad »

Akela, perché continui a precedermi? :P

Il libro - mi pare di averlo già scritto - mi è sembrato carino e nulla più. Non è certo nella top 10 dell'anno (e neppure nella top 20), ma sinceramente non vedo cosa ci sia di male a dire che fa schifo.
Piuttosto mi chiedo perché Silviazza continui a leggerlo. Ma questo è un altro discorso e so bene - anche se non ne capisco la ragione - che ci sono persone che una volta iniziato un libro devono per forza finirlo.

Ciao
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Messaggio da Eric »

gli altri personaggi risultano antipatici all'ennesima potenza, Porta è una che fa la pezzente ma in realtà è una snob, Richard è un po' scemo, Carabas è odioso (e poi mi turba l'uso del nome del Marchese che compare nel Gatto con gli stivali, se non erro)

La scena più bella finora è quella in cui si vede Vandemar che mette più rane possibile in bocca senza masticare: esilarante!
Concordo sui personaggi, tranne che su Carabas, che a me piace discretamente.

La scena migliore però è quella in cui Vandemar lancia delle lame attorno alla mano di Croup e questi dice "fai schifo, non mi hai manco beccato" e si conficca un coltellaccio nella mano...

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