Di solito diffido dagli "zibaldini", le raccolte di aforismi e frammenti di uno stesso autore. Non mi piacciono: le frasi sradicate dal contesto e messe insieme mi sembrano un enorme pentolone semivuoto.
Questa volta sono stato attratto dal titolo e dalla figura di Flaiano, conosciuto per fama ma da me finora letto poco.
Non me ne sono pentito, e ve lo consiglio. La raccolta è la trasposizione stampata dei taccuini che Flaiano si portava in viaggio, dentro il cappotto. Persone, luoghi, film, libri interpretati, criticati, rivalutati o stroncati dallo scrittore. E semplici pensieri, camminando per strada.
E' proprio il fascino delle descrizioni dei luoghi visitati la cosa che più mi è piaciuta. Vorrei tornare a Parigi con il Diario in tasca, e vedere quei posti più o meno conosciuti con la stessa ironia, intelligenza e tenerezza.
Ennio Flaiano
Diario degli errori
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Ennio Flaiano - Diario degli errori
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Flaiano é una garanzia.
Vorrei tornare a Roma col Diario in tasca.
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Sottoscrivo, Flaiano è un'autentica benedizione!
Anche a me il Diario era piaciuto moltissimo, forse è anche giunta l'ora di rileggerlo!
Anche a me il Diario era piaciuto moltissimo, forse è anche giunta l'ora di rileggerlo!
Ero fortunato ad avere ancora mia madre che, occupandosi di me, mi permetteva di protrarre l'adolescenza. Molto fortunato. Ero nato con la camicia: tanto valeva che me la stirasse. (Il conto dell'ultima cena-Andrea Pinketts)
"Sono un clown e faccio raccolta di attimi." (Opinioni di un clown, Boll)
"Sono un clown e faccio raccolta di attimi." (Opinioni di un clown, Boll)
Trascrivo qui il mio pezzo preferito.
Gli avverbi [1959]
Dimmi gentilmente
che cosa posso fare
insegnami gentilmente
ad aspettare.
Quando credo di essere
non sono. Di avere, non ho.
Onestamente, ne dubito.
Dimmi cortesemente
qual è la mia follia,
il senso di una mano
un vuoto che risponde
la saggezza di un muro.
Dove sei? Non ti sento.
Dimmi precisamente
dove sei, dove sono.
Gli avverbi [1959]
Dimmi gentilmente
che cosa posso fare
insegnami gentilmente
ad aspettare.
Quando credo di essere
non sono. Di avere, non ho.
Onestamente, ne dubito.
Dimmi cortesemente
qual è la mia follia,
il senso di una mano
un vuoto che risponde
la saggezza di un muro.
Dove sei? Non ti sento.
Dimmi precisamente
dove sei, dove sono.