La prima parte del libro non mi ha particolarmente colpito se non per la straordinaria fantasia di Gaarder e per la sua capacità di cambiare stile a seconda che stia raccontando il figlio o il padre. Poi si arriva al punto centrale: il padre aveva premesso al suo lungo racconto che voleva fare a Georg un’importante domanda ma prima aveva bisogno di raccontargli della ragazza con le arance Questa domanda mi ha colpito e mi ha fatto molto riflettere.
Se la risposta del giovane Georg è stata quella che mi aspettavo, io ci sto ancora pensando.Avevi la possibilità di scegliere se un giorno avresti voluto nascere e vivere su questo pianeta. Non avresti saputo quanto saresti vissuto, e non avresti neppure saputo per quanto tempo saresti potuto rimanere qui, ma si trattava comunque soltanto di qualche anno. Avresti solo saputo che, se avessi scelto di venire al mondo un giorno, quando i tempi fossero stati maturi, come si dice, o a “tempo debito”, allora un giorno avresti anche dovuto staccarti da esso e lasciare tutto dietro di te.