Kureishi, Il Budda delle periferie
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- bettyderob
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Kureishi, Il Budda delle periferie
Non ve ne dico nulla:... Parteciperete a questo Ray ??? Baci Betty
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1. La Trama e vari commenti in copia-incolla da Prometheus
Il mistero della contemporaneità nelle pagine di Hanif Kureishi
di Luigi La Rosa
I suoi romanzi ci regalano
vicende di formazione esistenziale
all’interno di una Londra contemporanea
che attraverso la finzione recupera
atmosfere, fascino e inquietudini.
Impegnato da anni anche nell’ambito
della produzione teatrale e cinematografica,
Hanif Kureishi è una delle nuove voci
più interessanti del panorama
letterario internazionale
Come spesse volte è già accaduto nell’ambito di notevoli momenti creativi del passato, le migliori esperienze artistiche sono quelle che operano innesti e congiungimenti di culture differenti. Esperienze che germogliano sul crocevia ideale di diverse visioni della vita e del mondo, che si arricchiscono in virtù di tali differenze, elaborando un tessuto comune sul quale coltivare la cultura del dialogo e della presa di coscienza. L’arte, la scrittura di Hanif Kureishi appartengono a questo tipo di esperienze. Lo scrittore, nato da padre pakistano e madre inglese, è indubbiamente uno degli esempi nei quali la diversità di più patrimoni culturali e genetici ha portato i suoi apprezzabili frutti.
Oltre ad essere l’autore di sceneggiature e di produzioni cinematografiche che hanno conquistato consensi ormai universali (My beautiful Laundrette, candidato all’Oscar, Sammy e Rosie vanno a letto, London kills me), nell’80 Kureishi otteneva il Thames Playwright Award per la commedia The Mother Country, ritagliandosi uno spazio autorevole e riconosciuto anche nel mondo letterario con i libri Nell’intimità, Amore in un tempo blu, Mezzanotte tutto il giorno, Da dove vengono le storie, Il dono di Gabriel e Il Budda delle periferie, divenuto in brevissimo un vero e proprio cult, adattato per la BBC in un serial di grandissimo successo e tradotto in venti lingue. A suo nome, su Panta, è apparsa anche una lunga intervista a David Bowie.
Un curriculum di tutto rispetto, che anticipa il talento indiscutibile dello scrittore, ma che ci rimanda necessariamente ai suoi romanzi. Il Budda delle periferie, in primissimo luogo. Romanzo corale, di oltre trecento pagine, narrazione di stampo ottocentesco resa da una scrittura brillante, rapida, essenziale ma mai scarna, sottesa al vincolo impellente di rendere atmosfere e inquietudini del nostro tempo. Se c’è infatti un momento preciso nel quale lo scrittore situa personaggi e accadimenti, questo tempo non può che essere la contemporaneità. I suoi libri hanno tutti questa nota caratteristica: il bisogno di narrare il presente, un presente immaginato e immaginario che si carica di simboli, utopie e tradizioni lontane (non solo in senso cronologico, ma anche in quello geografico e continentale).
"Sono un vero inglese, più o meno. – scrive Kureishi nell’apertura del Budda – La gente mi considera uno strano tipo di inglese, come se appartenessi a una nuova razza, dal momento che sono nato dall’incrocio di due vecchie culture. A me però non importa, sono inglese (non che la circostanza mi riempia di orgoglio), vengo dalla periferia a sud di Londra e sto andando da qualche parte. Forse è stato lo strano miscuglio di continenti e sangue, un pezzo qui e uno là, l’avere un senso di appartenenza e il non averlo, a rendermi una persona irrequieta, che tende ad annoiarsi facilmente. O forse è stato il fatto di essere cresciuto in periferia. Comunque sia, perché risalire a delle cause quando era evidente che ero in cerca di guai? Volevo movimento, cercavo occasione di azione, opportunità di esprimere la mia curiosità sessuale e questo perché l’atmosfera in casa mia era opprimente, tetra e noiosa, e il tutto senza un vero motivo. A essere franco, era una situazione che mi deprimeva così tanto che ero pronto a qualsiasi cosa".
Kureishi ridisegna territori urbani che si traducono in fondali dell’anima e della crescita, dentro i quali piccoli grandi eroi in fondo non dissimili da noi inaugurano le loro battaglie contro il potere costituito, contro le impalcature del vivere borghese, e si tratta sempre di battaglie più o meno silenziose, all’insegna di un dolore che scava minuscole cicatrici, ma che qualche volta regala l’omaggio di un caldo sorriso, la sensazione di aver salito un altro piccolissimo scalino della propria storia. Proprio così, sono estremamente "normali" gli eroi di Hanif Kureishi, per questo, probabilmente credibili e amabili. Per questo lontani da stereotipi e luoghi comuni, per questo veri.
Se tra le pagine de Il dono di Gabriel (uscito adesso anche in edizione economica) il protagonista indossa i panni di un giovanissimo adolescente alle prese con una famiglia disagiata e il sogno di diventare artista, nel Budda il personaggio centrale del romanzo è un giovane che si muove tra i fasti di una dimensione metropolitana un po’ underground. Un uomo che deve lavorare alla costruzione di sé e dei suoi valori, che ha fame di mondo e di sesso, avidità di decifrare con mano la complessità indelebile del reale. Gli eventi si succedono accumulando una coralità di figure e di situazioni che poco hanno da spartire con l’epica e con l’epopea di tanta scrittura contemporanea: Kureishi abita il quotidiano, preferisce il ripiegamento in minore, scava perimetri d’ombra dentro i quali, delle volte, non è affatto insolito assistere alla scoperta della luce e del colore. Nell’intimità è invece una pagina dolorosa ma profonda, nata dal bisogno di esplorare il sottilissimo rapporto esistente tra sensualità e convenzioni, cogliendo il corpo nella sua essenza di promessa, e legando i gesti di un rituale d’incontro e di abbandono tra amanti a un corollario di avventure esistenziali tenute insieme dal filo del racconto. C’è ancora il miglior Kureishi, la disponibilità a dar spazio alla voce dell’interiorità, col suo bel piglio di narratore attento alle misure drammatiche e ai tempi del narrare, ma con un’evidente snellezza che in buona parte è frutto della sua passione teatrale e cinematografica.
A chiudere questo breve intervento sulla scrittura di Kureishi, il giudizio che Salman Rushdie ha sintetizzato a proposito de Il Budda delle periferie: "Esattamente il tipo di romanzo che ci si augurava Hanif Kureishi scrivesse: profondamente irriverente e scorretto, toccante e vero. Ed estremamente divertente".
2.La lista dei prossimi probabili lettori
diego
anatolla
4eccinquanta
fatamorgana67
maquantocimette
capola
chiocciolina
maracuja
rosencratz
il-picchio
elfetto
mickey81
francieck
grilloparlante
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1. La Trama e vari commenti in copia-incolla da Prometheus
Il mistero della contemporaneità nelle pagine di Hanif Kureishi
di Luigi La Rosa
I suoi romanzi ci regalano
vicende di formazione esistenziale
all’interno di una Londra contemporanea
che attraverso la finzione recupera
atmosfere, fascino e inquietudini.
Impegnato da anni anche nell’ambito
della produzione teatrale e cinematografica,
Hanif Kureishi è una delle nuove voci
più interessanti del panorama
letterario internazionale
Come spesse volte è già accaduto nell’ambito di notevoli momenti creativi del passato, le migliori esperienze artistiche sono quelle che operano innesti e congiungimenti di culture differenti. Esperienze che germogliano sul crocevia ideale di diverse visioni della vita e del mondo, che si arricchiscono in virtù di tali differenze, elaborando un tessuto comune sul quale coltivare la cultura del dialogo e della presa di coscienza. L’arte, la scrittura di Hanif Kureishi appartengono a questo tipo di esperienze. Lo scrittore, nato da padre pakistano e madre inglese, è indubbiamente uno degli esempi nei quali la diversità di più patrimoni culturali e genetici ha portato i suoi apprezzabili frutti.
Oltre ad essere l’autore di sceneggiature e di produzioni cinematografiche che hanno conquistato consensi ormai universali (My beautiful Laundrette, candidato all’Oscar, Sammy e Rosie vanno a letto, London kills me), nell’80 Kureishi otteneva il Thames Playwright Award per la commedia The Mother Country, ritagliandosi uno spazio autorevole e riconosciuto anche nel mondo letterario con i libri Nell’intimità, Amore in un tempo blu, Mezzanotte tutto il giorno, Da dove vengono le storie, Il dono di Gabriel e Il Budda delle periferie, divenuto in brevissimo un vero e proprio cult, adattato per la BBC in un serial di grandissimo successo e tradotto in venti lingue. A suo nome, su Panta, è apparsa anche una lunga intervista a David Bowie.
Un curriculum di tutto rispetto, che anticipa il talento indiscutibile dello scrittore, ma che ci rimanda necessariamente ai suoi romanzi. Il Budda delle periferie, in primissimo luogo. Romanzo corale, di oltre trecento pagine, narrazione di stampo ottocentesco resa da una scrittura brillante, rapida, essenziale ma mai scarna, sottesa al vincolo impellente di rendere atmosfere e inquietudini del nostro tempo. Se c’è infatti un momento preciso nel quale lo scrittore situa personaggi e accadimenti, questo tempo non può che essere la contemporaneità. I suoi libri hanno tutti questa nota caratteristica: il bisogno di narrare il presente, un presente immaginato e immaginario che si carica di simboli, utopie e tradizioni lontane (non solo in senso cronologico, ma anche in quello geografico e continentale).
"Sono un vero inglese, più o meno. – scrive Kureishi nell’apertura del Budda – La gente mi considera uno strano tipo di inglese, come se appartenessi a una nuova razza, dal momento che sono nato dall’incrocio di due vecchie culture. A me però non importa, sono inglese (non che la circostanza mi riempia di orgoglio), vengo dalla periferia a sud di Londra e sto andando da qualche parte. Forse è stato lo strano miscuglio di continenti e sangue, un pezzo qui e uno là, l’avere un senso di appartenenza e il non averlo, a rendermi una persona irrequieta, che tende ad annoiarsi facilmente. O forse è stato il fatto di essere cresciuto in periferia. Comunque sia, perché risalire a delle cause quando era evidente che ero in cerca di guai? Volevo movimento, cercavo occasione di azione, opportunità di esprimere la mia curiosità sessuale e questo perché l’atmosfera in casa mia era opprimente, tetra e noiosa, e il tutto senza un vero motivo. A essere franco, era una situazione che mi deprimeva così tanto che ero pronto a qualsiasi cosa".
Kureishi ridisegna territori urbani che si traducono in fondali dell’anima e della crescita, dentro i quali piccoli grandi eroi in fondo non dissimili da noi inaugurano le loro battaglie contro il potere costituito, contro le impalcature del vivere borghese, e si tratta sempre di battaglie più o meno silenziose, all’insegna di un dolore che scava minuscole cicatrici, ma che qualche volta regala l’omaggio di un caldo sorriso, la sensazione di aver salito un altro piccolissimo scalino della propria storia. Proprio così, sono estremamente "normali" gli eroi di Hanif Kureishi, per questo, probabilmente credibili e amabili. Per questo lontani da stereotipi e luoghi comuni, per questo veri.
Se tra le pagine de Il dono di Gabriel (uscito adesso anche in edizione economica) il protagonista indossa i panni di un giovanissimo adolescente alle prese con una famiglia disagiata e il sogno di diventare artista, nel Budda il personaggio centrale del romanzo è un giovane che si muove tra i fasti di una dimensione metropolitana un po’ underground. Un uomo che deve lavorare alla costruzione di sé e dei suoi valori, che ha fame di mondo e di sesso, avidità di decifrare con mano la complessità indelebile del reale. Gli eventi si succedono accumulando una coralità di figure e di situazioni che poco hanno da spartire con l’epica e con l’epopea di tanta scrittura contemporanea: Kureishi abita il quotidiano, preferisce il ripiegamento in minore, scava perimetri d’ombra dentro i quali, delle volte, non è affatto insolito assistere alla scoperta della luce e del colore. Nell’intimità è invece una pagina dolorosa ma profonda, nata dal bisogno di esplorare il sottilissimo rapporto esistente tra sensualità e convenzioni, cogliendo il corpo nella sua essenza di promessa, e legando i gesti di un rituale d’incontro e di abbandono tra amanti a un corollario di avventure esistenziali tenute insieme dal filo del racconto. C’è ancora il miglior Kureishi, la disponibilità a dar spazio alla voce dell’interiorità, col suo bel piglio di narratore attento alle misure drammatiche e ai tempi del narrare, ma con un’evidente snellezza che in buona parte è frutto della sua passione teatrale e cinematografica.
A chiudere questo breve intervento sulla scrittura di Kureishi, il giudizio che Salman Rushdie ha sintetizzato a proposito de Il Budda delle periferie: "Esattamente il tipo di romanzo che ci si augurava Hanif Kureishi scrivesse: profondamente irriverente e scorretto, toccante e vero. Ed estremamente divertente".
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Ultima modifica di bettyderob il lun mag 05, 2008 1:45 pm, modificato 9 volte in totale.
TutteLeParoleCheRaccolgo, tutteLeParoleCheScrivo, devonoAprireInstancabiliLeAli, eNonFermarsiMaiNelLoroVolo, finoAGiungereLàDoveèIlTuoTriste, tristeCuore, eCantarePerTeNellaNotte, oltreIlLuogoOveMuovonoLeAcque, oscureDiTempestaOLucentiDiStelle. (Yeats)
- 4eccinquanta
- Corsaro
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- Località: roma
sì sì!!!! io!!
da tempo questo titolo mi incuriosisce... ma perché non ci dici niente...??
da tempo questo titolo mi incuriosisce... ma perché non ci dici niente...??
"La pluralità delle fedi è la traduzione dell’unicità divina; perché Dio non può mostrarci la sua unicità, se non attraverso la molteplicità delle esistenze e delle testimonianze."
- Khaled Fouad Allam, Lettera a un kamikaze
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- Re del Mare
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l'ho letto
Non ci credo! un ring di "Buddha delle periferie"!!
io l'ho letto perchè me l'ha dato DNA. Non è stato facile perchè ha dei passaggi abbastanza duri, crudi direi. Però mi è sembrato realistico rispetto allo spaesamento di una seconda generazione a cavallo tra 2 mondi ed in cerca di un proprio mondo, forse inesistente.
Ok, Betty non ne aveva detto niente. Io qualcosina, ma solo per preparare i lettori. Altrimenti il titolo potrebbe far immaginare cose molto molto lontane.
Partecipanti: leggetelo, nella sua narrativa diretta, è un libro che ne vale la pena.
io l'ho letto perchè me l'ha dato DNA. Non è stato facile perchè ha dei passaggi abbastanza duri, crudi direi. Però mi è sembrato realistico rispetto allo spaesamento di una seconda generazione a cavallo tra 2 mondi ed in cerca di un proprio mondo, forse inesistente.
Ok, Betty non ne aveva detto niente. Io qualcosina, ma solo per preparare i lettori. Altrimenti il titolo potrebbe far immaginare cose molto molto lontane.
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- fatamorgana67
- Corsaro Verde
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Ok, mi avete convinta
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"L'essenziale é invisibile agli occhi" (A. De Saint-Exupéry)
"Per arrivare all'alba non c'é altra via che la notte" (K. Gibran)
"Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre" (Gandhi)
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- il-picchio
- Olandese Volante
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ditino!!!
in ognunque posizione, tanto ormai ho visto che riesco a leggere a velocità incredibboli, fa bene iscriversi ai ring!
grazie betty
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grazie betty
e ricordati che i lupi peggiori sono quelli con il pelo dentro (N.Jordan)
MAI GIOCARE ALLA CAVALLINA CON UN UNICORNO (M.Shea)
Da piccola mi ero autoconvinta che i regali me li portava Coppi sulla sua bicicletta... non vi dico le mazzate con gli altri bambini (Campalla)
Punteggiatura. Sono vivo e vegeto. Sono vivo. E vegeto. (P.Cananzi)
MAI GIOCARE ALLA CAVALLINA CON UN UNICORNO (M.Shea)
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- chiocciolina
- Corsaro Rosso
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- elfetto [la D.D.A.]
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Dlìn dlòn... scusa Betty!
Rosencrantz chiede gentilmente di non chiudere il ring prima del suo arrivo. E' presa malissimo con internet e non può postare, ma si dichiara interessatisssssssssssssssssssssima al Budda.
Vedi tu se aggiungerla d'ufficio al gruppo delle veronesi o se aspettare sua conferma. Tante, tante, ma tante grazie!
Rosencrantz chiede gentilmente di non chiudere il ring prima del suo arrivo. E' presa malissimo con internet e non può postare, ma si dichiara interessatisssssssssssssssssssssima al Budda.
Vedi tu se aggiungerla d'ufficio al gruppo delle veronesi o se aspettare sua conferma. Tante, tante, ma tante grazie!
- Rosencrantz
- Corsaro Verde
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- Località: Verona
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Inaspettatamente con connessione funzionante, confermo!
Grazie per la prenotazione via terzi
Grazie per la prenotazione via terzi
Dalla biblioteca ho preso in prestito alcuni nuovi libri sulla mitologia greca e ho letto un sacco di cose su Icaro - sapete, quello delle ali di cera che si squagliarono - ma non permetterò che la cosa mi sfugga di mano. (Sirene, Patty Dann)
Su BC.COM sono Rosen
- bettyderob
- Re del Mare
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- Iscritto il: mer nov 27, 2002 3:05 am
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Cavolo quanto successo... W W W !!! Merita... non ne ho scritto nulla l'altra notte perchè ne esistono già diverse descrizioni; che strano nessun racconto della trama in bookcrossing.com, eppure ne esistono 3 copie in italiano; com'è strano il mondo... anatolla del Maryland, Maryland sotto la Pennsylvanie per davvero o per scherzo ??? Forse per davvero, visto che nelle mie notti di lavoro 6 una delle poche che alle nostre 5 del mattino stai davanti al video e per te non è mai notte... 2 della Yoshimoto ho appena finito di leggerli pure io, anche se non hanno gran che in comune con l'esplosiva vitalità dell'indo-inglese che sto per ringare... Se è così ti metto per prima in lista per non accollare ad altri le spese del viaggio, per i tempi non vi preoccupate che tanto adesso il libro è in mano di uno dei miei amici lenti lenti... Per il picchio forse dopo aver letto questo libro ti renderai conto che puoi turbare l'altrui tranquillità esclamando:... il ditino !!! In qualunque posizione !!! ... ehm... Baci a tutti e fatemi sapere se la lista va bene... alla prossima Betty
TutteLeParoleCheRaccolgo, tutteLeParoleCheScrivo, devonoAprireInstancabiliLeAli, eNonFermarsiMaiNelLoroVolo, finoAGiungereLàDoveèIlTuoTriste, tristeCuore, eCantarePerTeNellaNotte, oltreIlLuogoOveMuovonoLeAcque, oscureDiTempestaOLucentiDiStelle. (Yeats)
- anatolla
- Olandese Volante
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- Iscritto il: ven ago 11, 2006 4:10 pm
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grazie betty,sono onoratissima della prima postazione
si sono sveglia alle 5 ma sono solo le 11 di sera... qui sotto pennsylvania,praticamente a dc, vicino anche alla virginia.. seil tuo amico fosselento lento,manterrei lo stesso il primo posto ma potro' ricevere a roma fino al 25 novembre!!!(vengo x una settimana) beijos and gracias!
si sono sveglia alle 5 ma sono solo le 11 di sera... qui sotto pennsylvania,praticamente a dc, vicino anche alla virginia.. seil tuo amico fosselento lento,manterrei lo stesso il primo posto ma potro' ricevere a roma fino al 25 novembre!!!(vengo x una settimana) beijos and gracias!
- bettyderob
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appena me lo ridarà lo farò partire e con mp ti avviserò, Baci Betty che sta per andare alla biennale di teatro e psichiatria qui a Pd
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finalmente Diego mi ha comunicato di aver finito il libro che quindi partirà la prossima settimana, Baci a tutti Betty
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