l'ennesimo flop di baricco

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Corso
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l'ennesimo flop di baricco

Messaggio da Corso »

Paolo Gallarati per “La Stampa”

Burrasca, ieri sera, al Regio per “Il Flauto magico” con il rifacimento di Alessandro Baricco. Lo scrittore non si è fatto vedere e alla fine, dopo gli applausi unanimi indirizzati ai cantanti, la maretta è cominciata a salire verso il direttore d'orchestra Fabio Biondi mentre, subito dopo, un boato di urla e fischi ha investito regista scenografo e costumista, responsabili solo in parte delle libertà che sono state prese nei confronti del capolavoro mozartiano.

Lo spettacolo è composto da due parti ben distinte: la cornice e il quadro. Il quadro, ossia l'allestimento dell'opera di Mozart, ridotta ai soli numeri musicali, secondo me è molto carino. Il regista Oskaras Korsunovas, insieme allo scenografo Jurate Paulekaite e al costumista Agne Kuzmickaite, lo ambientano sulla pedana rotante di una giostra, riconducendo l'opera alla sua matrice popolare, all'atmosfera viennese del parco dei divertimenti (il Prater) che alimenta il lato comico del libretto di Schikaneder. I personaggi sono ben caratterizzati con mezzi semplicissimi: la giostra illuminata che gira, i costumi da cotillon, la foggia trionfale del costume indossato dalla Regina della Notte, e quello rosso-fuoco di Papageno, creano un carnevale festoso, entro cui la musica di Mozart inietta la sua metafisica bellezza, si apre al mistero, tocca i valori ultimi dell'uomo e della vita, facendo di quella commedia popolare il pilastro portante dell'intera opera romantica. E lo spettacolo la segue, piuttosto bene, anche nei suoi momenti arcani.
La cornice, inventata da Alessandro Baricco, nasce da un'esigenza comprensibile: render più scorrevole, nei teatri italiani, il genere del «Singspiel», cantato e parlato in tedesco con effetti di indubbia pesantezza. Baricco ha scelto, però, la strada più difficile: invece di tradurre e adattare i dialoghi di Schikaneder, che, sia chiaro, funzionano ancora benissimo, ha creato una commediola parallela, fatta dai personaggi di un ipotetico villaggio che osservano e commentano dall'esterno una messinscena del Flauto Magico.
Se l'ambientazione popolare ci sta bene, questa tecnica teatrale è rischiosa perché, togliendo la parola di bocca ai personaggi, li svuota della loro corposità drammatica, e i singoli numeri musicali vengono privati dell'azione che li giustifica. Bisogna quindi che la commediola di contorno, in qualche modo, faccia capire al pubblico che cosa sta succedendo, e perché. Questo riesce in modo accettabile sino al finale del primo atto. Il tono del testo è leggero, confidenziale, le battute, quasi infantili, creano un clima da recita scolastica. Un discreto lavoro, dunque, per una divulgazione scanzonata di un capolavoro del teatro musicale.

Nel secondo atto, invece, l'azione parallela di Baricco è del tutto scollata da quella del Flauto Magico, e ignora la straordinaria impennata impressa da Schikaneder e da Mozart alla fiaba popolare che si apre a temi imprevedibili: il rapporto col sacro, il senso della morte, l'educazione del principe attraverso il dominio di se stesso, l'amore etico (Kant), la pace, la bontà innata e l'allegria dell'uomo di natura (Rousseau), la conquista della saggezza, e così via. Questo esprime il libretto di Schikaneder. Escludo che Baricco non lo sappia. Quindi la sua commediola avrebbe potuto mettere almeno sull'avviso gli spettatori: state attenti che qui si cantano cose sempre più importanti. Invece no, nel suo stile scettico-disincantato, il testo recitato butta tutto sul ridicolo, cosicché le pagine sublimi di Mozart, prive delle loro motivazioni narrative, rischiano di sembrare bazzecole, e quelle comiche perdono il loro valore di contrasto. Il risultato è la noia.
L'esecuzione musicale ha valorizzato la partitura. Fabio Biondi, incomprensibilmente contestato, dirige l'orchestra con notevole finezza e mette in mostra in modo inconsueto il meraviglioso comportamento dei fiati. Rachel Harnisch è un'eccellente Pamina, Ingrid Kaiserfeld ha cantato bene soprattutto la seconda aria della Regina, Nicola Ulivieri è un brillante Papageno, Günther Groissböck e Topi Lehtipuu impersonano, rispettivamente, in modo sufficientemente autorevole, Sarastro e Tamino. I quattro attori del gruppo «I turbolenti» si divertono nei panni dei personaggi di Baricco e riescono, ogni tanto, a trasmettere gli intenti comici che il testo cerca di esprimere, trascinando però un po' tutti, alla fine, nella burrasca sopradescritta.
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vesna
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Messaggio da vesna »

io lo vado a vedere il 21 sera e mo ho molta molta paura! :suspect:

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Messaggio da ilmagodilussino »

mozart al bagaglino? natale a salisburgo dei baricco/vanzina? (dopo l'iliade spiegata alle sciampiste?) :lol:

attendo recensione!
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Messaggio da Iorek Byrnison »

l'iliade spiegata alle sciampiste
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Ora posso morire.
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Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò.
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vesna
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Messaggio da vesna »

è mia colpa che baricco nn lo seguo gran che e l'iliade spiegata alle sciampiste me la sono persa :suspect:
mo nn ditemi che mi anoio al opera, nn ditemelo!

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ciucchino
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Messaggio da ciucchino »

il testo recitato butta tutto sul ridicolo, cosicché le pagine sublimi di Mozart, prive delle loro motivazioni narrative, rischiano di sembrare bazzecole, e quelle comiche perdono il loro valore di contrasto.
Condivido il commento di Paolo Gallarati.
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)

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vesna
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Messaggio da vesna »

domani mattina parto presto e a quest'ora dovrei essere a letto. se faccessi una vera recensione mi salirebbe il nervoso cosi vi dico che ci è dispiaciuto un casino che nn ci fosse anche Baricco a fine spetacolo, per subirsi i fischi!!!
tra l'altro mi chiedo quanto l'hanno pagato visto che nn ha fatto nulla di nulla.
i tre atori che poi facevano tutta la parte "scritta" di baricco sono un trio dello zelig, che non ha fatto altro che fare le loro soliti battute, che magari a zelig hanno senso ma durante il flauto magico proprio no.
a un certo punto sulla scena arrivava una torta e il champagne e io ho veramente temuto che uno di loro andasse li a fare la "degustazione".
ecco come distrugere una opera spetacolare.
a pensare che i cantanti erano bravissimi!!!!! specialmente papageno e la regina della notte.
un altra nota secondo me di cativo gusto erano le tre dame sadomaso in regicalze e frustino dotate. a non parlare di papagena prima della trasformazione che faceva lap dance!
ufff

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Therese
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Messaggio da Therese »

:shock:
Vesna, sono sconvolta solo a leggere di questo spettacolo, immagino come sarai tu...
mi chiedo: ma perchè ognuno non può fare semplicemente il proprio mestiere?
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
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xobocop
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Messaggio da xobocop »

mi chiedo: ma perchè ognuno non può fare semplicemente il proprio mestiere?
...che, nel caso di Baricco, qual è?! :suspect:

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Therese
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Messaggio da Therese »

dato che scrive libri, glieli pubblicano e guadagna in questo modo, direi che è uno scrittore. Sulla qualità di quello che scrive, ognuno ha le proprie opinioni :wink:
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
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