Frasi che riguardano libri

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

Tutti i giovedì comprava “Pif”, che aveva appena cambiato formula. Contrariamente a molti lettori, Michel non lo comprava tanto per l’omaggio quanto per i racconti completi d’avventure. Avvalendosi di una sorprendente varietà di ambientazioni e di epoche, quei racconti mettevano in scena valori morali semplici e profondi. Ragnar il Vichingo, Teddy Ted e l’Apache, Rahan il “figlio dell’era primitiva”, Nasdine Hodja che beffava califfi e visir: personaggi uniti da una singola etica comune.

…..Michel ammirava tutti gli eroi di “Pif”, ma il suo preferito era indubbiamente Lupo Nero, l’Indiano solitario, nobile sintesi delle qualità dell’Apache, del Sioux e del Cheyenne. Lupo Nero attraversava senza sosta la prateria, accompagnato dal cavallo Shinook e dl lupo Toopee. Egli non soltanto agiva, per esempio correndo senza indugi in soccorso dei più deboli, ma pure commentava costantemente le proprie azioni sulla base di un criterio etico trascendente, talvolta poeticizzato da proverbi dakota o cree, talaltra da un più spiccio riferimento alla “legge della prateria”. Per anni e anni Michel avrebbe continuato a considerarlo come il tipo ideale dell’eroe kantiano, che agisce sempre “come se, grazie alle sue massime, fosse membro legislatore nel regno universale dei fini”. Certi episodi come Il braccialetto di cuoio, con lo straordinario personaggio del vecchio capo cheyenne cercatore di stelle, superavano dunque la cornice un po’ angusta del racconto d’avventure per affondare in un clima puramente poetico e morale.


Le particelle elementari Michel Houellebecq
E' piacevole incontrare gli occhi di una persona a cui si è appena fatto un dono.
Jean de la Bruyere

Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.
Gustave Flaubert

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piccola ribelle
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….su un ripiano, in una cornice argentata, si vedeva una foto, presa evidentemente da un angolo della stanza mentre il sole entrava dalle finestre e illuminava la scrivania: il nonno sedeva con aria un poco sorpresa, in maniche di camicia (ma col gilè) e quasi s’infilava tra due ammassi di scartafacci che ingombravano il tavolo. Dietro di lui, gli scaffali erano affollati di libri, tra i libri si elevavano pile di giornali, accatastati in disordine. Nell’angolo, per terra, s’intravedevano altri mucchi, forse riviste, e scatole piene d’altro materiale cartaceo che pareva sbattuto lì proprio per non buttarlo via. Ecco, così doveva essere la stanza del nonno quando era vissuta, il magazzino di un salvatore d’ogni materiale tipografico che altri avrebbero gettato nella pattumiera, la stiva di un vascello fantasma che trasportava documenti dimenticati dell’uno all’altro mare, un posto da perdercisi, a voler frugare in ogni fascio o catafascio.

La misteriosa fiamma della regina Loana Umberto Eco
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

L’abitudine di viaggiare tra le pagine dei libri, di conoscere sulla carta altri luoghi e altra gente, di prendere in prestito le vite altrui, non l’ho mai persa, mai! Oggi quelle vite prese in prestito dai libri stanno forse salvando la mia.

La vedova scalza Salvatore Niffoi
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Messaggio da piccola ribelle »

Prima di uscire dalla biblioteca, mi fermo un’altra volta allo scaffale della nuova narrativa e scopro Sono come lei di Cathleen Schine. Ho letto la critica, e so che il libro parla di una giovane che si prende cura della madre che sta morendo mentre cerca di scrivere l’adattamento di un nuovo film su Madame Bovary. Mi viene in mente di prendere in prestito anche Madame Bovary, un romanzo che ho letto al liceo, e solo perché qualcuno mi aveva detto che era osceno. Forse questa volta scoprirò le parti che parlano di sesso. O comincerò a raccogliere libri di Flaubert.
.....Prima di andare a letto, prendo Sono come lei. Flaubert può aspettare. E non solo perché Cathleen Schine mi piace. Voglio leggere il libro per la stessa ragione per la quale volevo vedere il lavoro teatrale di Rudnick. Non sono al passo con tutto ciò che va per la maggiore nelle classifiche diffuse dai media (non so, per esempio, quali siano i libri più venduti o i thriller e le commedie in prima visione), ma sono smaniosa di leggere, vedere, assaporare, vivere la cultura contemporanea. Voglio leggere Sono come lei perché è una novità.




Io non compro Judith Levine
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Non c’è dolore che un libro non possa consolare.

Anna Gavalda - Insieme, e basta
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Molti tra noi che rivolgiamo l’attenzione a un qualsiasi argomento che ci appassiona, ricordano qualche momento del mattino o della sera in cui salivano su uno sgabello per raggiungere un libro sconosciuto, o restavano seduti ad ascoltare a bocca aperta la conversazione di un estraneo, oppure, per mancanza di libri, cominciavano a dare ascolto alle voci interiori che erano il primo indizio della loro vocazione. Qualcosa del genere era accaduto anche a Lydgate. Era un giovane zelante, e appena tornato dai suoi svaghi, soleva rifugiarsi subito in un cantuccio e in cinque minuti era immerso nella lettura del primo libro su cui riuscisse a mettere le mani: se si trattava di Rasselas o di Gulliver, tanto meglio, altrimenti anche il Dizionario di Bailey andava bene, oppure la Bibbia contenente gli Apocrifi. Doveva assolutamente leggere qualcosa quando non cavalcava un pony, o non correva e andava a caccia, o non ascoltava le chiacchiere degli uomini. Si poteva affermare questo di lui fin da quando aveva dieci anni; a quel tempo aveva letto da cima a fondo Chrysal, o le avventure di una ghinea, che non era né latte per bambini né un vago miscuglio gessoso che si intendeva fare passare per latte, e aveva già concepito l’idea che i libri erano cose essenziali, ma la vita era stupida. I suoi studi scolastici non avevano modificato gran che questa opinione, perché sebbene egli “avesse studiato” i classici e la matematica, non primeggiava in questi.


Middlemarch George Eliot
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Nel suo caso, la lettura aveva addirittura occupato un posto cui nessun essere umano aveva mai avuto accesso. Perchè perdere il proprio tempo in inutili chiacchiere quotidiane quando si può entrare in comunione con i migliori, i più stimolanti pensatori di tutti i tempi? Perchè riempirsi la vita di esseri mediocri, affascinanti, certo, ma intellettualmente deboli, quando si può scegliere di frequentare Platone, Seneca o Proust?

Bertina Henrichs - La giocatrice di scacchi
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Allora, una notte, Blue si risolve a tirar fuori la sua copia di Walden. È giunto il momento, si dice, di affrontarne la lettura perché in un altro momento non ne sarò più capace. Ma il libro non è di quelli semplici. Appena Blue comincia a leggerlo, ha la sensazione di entrare in un mondo alieno. Arrancando attraverso paludi e rovi, issandosi lungo pendii sassosi su per infide forre, si sente come un prigioniero costretto a una marcia forzata, e il suo unico pensiero è scappare. Il linguaggio usato da Thoreau gli risulta ostico, e non riesce a concentrarsi. Macina interi capitoli in questo modo, e quando arriva alla fine scopre che non gli è rimasto in mente nulla. Perché qualcuno dovrebbe desiderare di ritirarsi a vivere solo nei boschi? Che cosa significano tutti questi discorsi sulla semina dei piselli, sul non bere caffè e non mangiare carne? Perché tutte queste interminabili descrizioni di uccelli? Blue era convinto di trovare una storia, o almeno qualcosa che somigliasse a una storia, ma il libro gli sembra solo un cumulo di vane chiacchiere, uno sproloquio interminabile intorno al nulla più totale.
Tutto sommato, non si può biasimare Blue. Egli non ha mai letto gran che, a parte i giornali e le riviste, oltre a qualche occasionale libro d’avventure quando era ragazzo. È noto che perfino lettori esperti e impegnati hanno avuto i loro problemi con Walden, e che addirittura un personaggio come Emerson scrisse una volta sul suo giornale che leggere Thoreau lo rendeva nervoso e infelice. A merito di Blue, va detto che non si arrende, riprende da capo il giorno dopo, e questa seconda lettura è in qualche modo faticosa come la prima. Nel corso del terzo capitolo si imbatte in una frase che finalmente gli dà da pensare: “I libri vanno letti con la medesima libertà e individualità di motivazioni con la quale sono stati scritti”. Allora comprende all’improvviso che il trucco è quello di leggere in tutta calma, senza divorare le parole come ha fatto finora.


La Trilogia di New York Paul Auster


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Messaggio da GrilloParlante »

Le biblioteche mi fanno l'effetto delle mattine di Natale, come se fossero grandi scatole piene di libri bellissimi.

Audrey Niffenegger - La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo
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Messaggio da gocciadisale »

"...Durante tutte le ore in cui restava in disparte, dando le spalle alle immagini e ai suoni, sottraendo le proprie orecchie e i propri occhi a una realtà a cui io appartenevo inesorabilmente, la ragazza che non voleva esistere leggeva. Non guardava in strada, non dormicchiava con le mani in mano, non lasciava che il tempo le scorresse addosso con la flemma indolente, inerte, del fiume lento della sua sfortuna. Leggeva, e questo non era neanche un modo per difendersi, era piuttosto una strategia di attacco. La ragazza che non voleva stare nella famiglia in cui era nata, nel negozio in cui io lavoravo, al matrimonio di sua sorella, o di sua cugina, aveva una gamba più corta dell'altra ma era armata, e le sue armi le davano il potere di scegliere una qualsiasi altra esistenza, più felice."

Almudena Grandes - Il ragazzo che apriva la fila

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Messaggio da piccola ribelle »

Vale la pena di impiegare gli anni giovanili e le ore più preziose non fosse che per imparare alcune parole d’una lingua antica, che si siano alzate sulla volgarità della strada per diventare eterni mezzi di ispirazione e incitamento. Non è invano che il contadino ricorda e ripete le poche parole di latino che ha udito. Spesso gli uomini parlano come se lo studio dei classici dovesse, alla fine, lasciare posto a studi più moderni e più pratici; ma lo studioso intraprendente studierà sempre i classici in qualunque lingua possano essere scritti, e per quanto antichi essi siano. Infatti, cos’altro sono i classici se non trascrizioni dei più nobili pensieri dell’uomo? Sono gli unici oracoli che non sono decaduti, e in essi si trovano risposte tali alla più moderna ricerca, quali non diedero mai Delfo e Dodona. Non studiarli più sarebbe come smettere di studiare la natura perché è vecchia. Leggere bene – e cioè leggere libri veri – è un nobile esercizio che occuperà il lettore più di qualunque altro esaltato dalla moda del giorno. Ciò richiede un allenamento pari a quelli cui si sottoponevano gli atleti, un proposito costante che duri quasi tutta la vita.


Walden ovvero Vita nei boschi Henry D. Thoreau
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Messaggio da Towandaaa »

"Ebbene sì, la letteratura dovrebbe essere dichiarata di pubblica utilità, l'acquisto dei libri dovrebbe essere rimborsato dalla mutua: la lettura non ha forse effetti terapeutici ?"

Karine Tuil "Di sesso femminile"
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Messaggio da GrilloParlante »

Chi può capire qualcosa della dolcezza se non ha mai chinato la propria vita, tutta quanta, sulla prima riga della prima pagina di un libro?

Alessandro Baricco - Castelli di rabbia
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Messaggio da Towandaaa »

"Un libro è un ordigno per infiammare l'immaginazione" La sovrana lettrice - Alan Bennett

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Messaggio da GrilloParlante »

"I libri hanno più coraggio dei cortigiani nel dire la verità ai re".
"..che però devono leggerli!"

A che serve una biblioteca se non a fornire a ogni nuova generazione, a ogni nuovo lettore, i mezzi per innalzarsi agli estremi livelli raggiunti dai saperi precedenti?


Denis Guedj - La chioma di Berenice
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Messaggio da GrilloParlante »

In tutte le società il pubblico dei lettori di libri è un segmento molto piccolo. Ma è anche un segmento estremamente influente, e fu quella la ragione del disastro. Questa classe di persone, quella che lo scrittore Robertson Davies definiva il ceto colto, comprendeva quanti leggono i libri per piacere. Non i critici di professione, gli studiosi o gli studenti che leggono perché devono farlo, ma coloro che leggono i libri come fine a sé. I veri lettori. Il ceto colto è l’elemento chiave di qualsiasi spostamento sociale, come sanno bene tutti i despoti di successo. Il concetto delle masse contadine sobillate che rovesciano l’ordine costituito è una fola; le vere rivoluzioni partono dal ceto colto. Le masse entrano in scena, forcone in mano, ad accollarsene il merito, soltanto quando il vecchio ordinamento comincia a franare. La “massa inferocita” è un’entità reattiva, in tutti i sensi della parola. No, sono le persone che leggono i libri a dare il via ai cambiamenti nelle società, nel bene e nel male.

Will Ferguson - Felicità®
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Messaggio da piccola ribelle »

La biblioteca era in un piccolo edificio, vecchio e cadente, ma Francie pensava che fosse bellissima. I sentimenti che risvegliava in lei la biblioteca rassomigliavano a quelli che provava per la chiesa. Spinse la porta ed entrò. Come le piaceva l’odore della biblioteca , un miscuglio di vecchie rilegature di cuoio, di cola e di stampa fresca! Le piaceva molto più dell’odore dell’incenso che bruciava alla messa solenne.
Francie era convinta che nella biblioteca vi fossero tutti i libri del mondo ed aveva il progetto di leggerli tutti. Ne leggeva uno al giorno, in ordine alfabetico, senza saltare i meno interessanti. Ricordava che il primo autore di cui avesse letto qualcosa si chiamava Abbott. Per un lungo periodo aveva letto un libro al giorno ed era ancora alla lettera “B”. Aveva già letto tutte le opere che si occupano delle api e dei bufali, delle vacanze alle Bermude e dello stile bizantino. Nonostante il suo entusiasmo aveva dovuto ammettere che alcuni libri della lettera “B” erano molto duri da digerire. Ma Francie era una vera lettrice. Leggeva tutto ciò che le capitava fra le mani: libri idioti, opere classiche, l’orario della ferrovia e la lista dei prezzi del droghiere. Alcune letture erano state meravigliose: per esempio i libri di Luisa Alcott. Aveva il progetto di rileggere di nuovo tutti i libri quando fosse arrivata alla lettera”Z”.

Un albero cresce a Brooklyn Betty Smith
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Messaggio da liberliber »

adoro questo brano :D
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
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Messaggio da Éowyn »

"A Lutsk ti ho comprato dei libri", le disse Yankel chiudendo la porta a prima sera, chiudendo fuori il resto del mondo.
"Non possiamo permetterceli", ribattè lei afferrando la borsa pesante. "Domani dovrò restituirli".
"Non possiamo permetterci neanche di non averli. Qual è la cosa che possiamo permetterci di meno: averli o non averli? A mio parere, perdiamo in ogni caso. Meglio perdere con i libri".
Jonathan Safran Foer
Ogni cosa è illuminata
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Messaggio da piccola ribelle »

Era il Giorno della Biblioteca. Il giorno in cui sarebbero arrivati i libri, chiusi in casse di legno che penzolavano ai lati della gobba di un cammello. Ben presto Kanika si sarebbe ritrovata ad accarezzare copertine e a passare le dita su parole scelte a caso, prima di concentrarsi sui due volumi che poteva prendere in prestito. A quel punto li avrebbe ghermiti con aria possessiva, portati a casa e depositati al centro della stanza per poi rimandare il più a lungo possibile il momento di aprirli, così da protrarre lo squisito piacere. Alla fine, prima del calar della sera, incapace di aspettare oltre, si sarebbe arresa e buttata a pesce su di essi. Parole in inglese o in swahili che si sovrapponevano l’una all’altra, trasformandosi in frasi e paragrafi, prendendo vita man mano che lei le decifrava, rivelando segreti che le davano le vertigini.

La biblioteca sul cammello Masha Hamilton
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