Mario Vargas Llosa ovvero il sudamericano trascurato
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Mario Vargas Llosa ovvero il sudamericano trascurato
Mi chiedevo se qualche corsaro conosce per caso Mario Vargas Llosa, scrittore secondo me ingiustamente oscurato dal nome e dalla fama di altri (purtroppo meno bravi) autori sudamericani.
Così per ricompensarlo ho pensato di parlarvi del primo dei suoi libri in cui mi sono imbattuta anni fa: "La zia Julia e lo scribacchino"
Brevemente, è la storia del giovane Mario (alter ego dell'autore) che si innamora di una donna più matura, Julia, sua zia acquisita.
Oltre alla storia di questo amore inizialmente non ricambiato, una parte del romanzo riguarda il luogo in cui Mario lavora : Radio Central, emittente il cui palinsesto è quasi completamente occupato da melodrammi radiofonici sensazionali, che tengono incollata all'apparecchio l'intera cittadinanza di Lima..
E qui viene il bello... perchè il personaggio più incredibile del libro è l'artefice di questi drammi: Pedro Camacho, boliviano e artista, il "Balzac creolo".
"Non è un uomo ma una fabbrica. Scrive tutte le opere teatrali che vengono rappresentate in Bolivia e le interpreta tutte. E scrive tutti i romanzi radiofonici e li dirige ed è il primattore di tutti" si dirà di lui nelle primissime pagine del libro.
Pedro Camacho, uomo piccolo, lavoratore indefesso, lingua tagliente, ("Cacazibetto" è la prima parola con cui si rivolgerà a Mario) è autore di storie assurde e melodrammatiche, ricche di fantasia, incesti, morti segrete, passioni...
E' orgogliosamente antiargentino tanto da procurare guai alla direzione della radio ("Non le è mai successo di vivere con argentini? Quando ne vede uno, cambi marciapiede, perchè l'argentinità, come il morbillo, è contagiosa. (...) Quello che non si può perdonare a quei cacografi argentini è che travisino i miei copioni, che li incanagliscano. Lo sa cosa fanno? Oltre a cambiare i titoli e i nomi ai personaggi, naturalmente. Li condiscono sempre con quelle peculiarità argentine...
"L'arroganza" - l'interruppi, sicuro questa volta di centrare il bersaglio, "la pacchianeria"
Negò col capo, sprezzantemente, e pronunciò, con una solennità tragica e una voce lenta e cavernosa che riecheggiò nel cubicolo, le uniche due parolacce che gli udii mai dire:
"La coglioneria e la frociaggine")
Ma non è tutto! Il romanzo ha una struttura "a incastro" che lo trattiene nella mia memoria come uno dei libri più originali che abbia letto.
Infatti i capitoli dispari raccontano la storia di Mario e della zia Julia, il suo lavoro alla radio a stretto contatto con Camacho; mentre i capitoli pari sono gli incipit dei radiodrammi di Camacho stesso che, con il progredire della storia, perderà progressivamente la ragione, fino a mescolare in un insieme assolutamente iresistibile e comico elementi di storie diversissime tra loro, gettando nel panico i dirigenti della radio e i suoi ascoltatori tutti.
Se qualcuno fosse interessato:
La zia Julia e lo scribacchino
Mario Vargas Llosa
Einaudi tascabili
Così per ricompensarlo ho pensato di parlarvi del primo dei suoi libri in cui mi sono imbattuta anni fa: "La zia Julia e lo scribacchino"
Brevemente, è la storia del giovane Mario (alter ego dell'autore) che si innamora di una donna più matura, Julia, sua zia acquisita.
Oltre alla storia di questo amore inizialmente non ricambiato, una parte del romanzo riguarda il luogo in cui Mario lavora : Radio Central, emittente il cui palinsesto è quasi completamente occupato da melodrammi radiofonici sensazionali, che tengono incollata all'apparecchio l'intera cittadinanza di Lima..
E qui viene il bello... perchè il personaggio più incredibile del libro è l'artefice di questi drammi: Pedro Camacho, boliviano e artista, il "Balzac creolo".
"Non è un uomo ma una fabbrica. Scrive tutte le opere teatrali che vengono rappresentate in Bolivia e le interpreta tutte. E scrive tutti i romanzi radiofonici e li dirige ed è il primattore di tutti" si dirà di lui nelle primissime pagine del libro.
Pedro Camacho, uomo piccolo, lavoratore indefesso, lingua tagliente, ("Cacazibetto" è la prima parola con cui si rivolgerà a Mario) è autore di storie assurde e melodrammatiche, ricche di fantasia, incesti, morti segrete, passioni...
E' orgogliosamente antiargentino tanto da procurare guai alla direzione della radio ("Non le è mai successo di vivere con argentini? Quando ne vede uno, cambi marciapiede, perchè l'argentinità, come il morbillo, è contagiosa. (...) Quello che non si può perdonare a quei cacografi argentini è che travisino i miei copioni, che li incanagliscano. Lo sa cosa fanno? Oltre a cambiare i titoli e i nomi ai personaggi, naturalmente. Li condiscono sempre con quelle peculiarità argentine...
"L'arroganza" - l'interruppi, sicuro questa volta di centrare il bersaglio, "la pacchianeria"
Negò col capo, sprezzantemente, e pronunciò, con una solennità tragica e una voce lenta e cavernosa che riecheggiò nel cubicolo, le uniche due parolacce che gli udii mai dire:
"La coglioneria e la frociaggine")
Ma non è tutto! Il romanzo ha una struttura "a incastro" che lo trattiene nella mia memoria come uno dei libri più originali che abbia letto.
Infatti i capitoli dispari raccontano la storia di Mario e della zia Julia, il suo lavoro alla radio a stretto contatto con Camacho; mentre i capitoli pari sono gli incipit dei radiodrammi di Camacho stesso che, con il progredire della storia, perderà progressivamente la ragione, fino a mescolare in un insieme assolutamente iresistibile e comico elementi di storie diversissime tra loro, gettando nel panico i dirigenti della radio e i suoi ascoltatori tutti.
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M'ompresti?Pigotta ha scritto:Per un Vargas Llosa, "versione seria" consiglio assolutamente
"Conversazione nella Catedral" 700 bellissime pagine
P.S: La Catedral è un bar!
LuLù
«Avere un libro che ti accompagna è meraviglioso, è il miglior compagno di viaggio: sta zitto quando non vuoi che parli, parla quando vuoi sentir dire qualcosa, ti dà senza chiedere. Se lei viene nella mia biblioteca li vede, i miei veri grandi amici sono lì.»
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Gli darò anche il biberon
Stai tranquilla il mio spirito materno è molto famoso
LuLù
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La repubblica!
Se non mischiano le uscite, dovrebbe essere in edicola con la Repubblica fra 5 mercoledì a 4,90 euro + giornale.
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Confusione?
Faccio molta confusione o Vargas Llosa ha scritto anche l'introduzione al bellissimo libro "I fiumi profondi" di Arguedas?
e credo di aver letto di lui in spagnolo un piccolo libro il cui titolo in italiano potrebbe suonare "I cani randagi" o "Cani di strada", storia incisiva e diretta di un piccolo gruppo di ragazzi. La lettura non è stata immediata, dato che c'erano molte gergalità per me sconosciute, ma assolutamente indispensabili nel testo.
Però so anche che non è amatissimo, forse per questo è stato un po' dimenticato.
e credo di aver letto di lui in spagnolo un piccolo libro il cui titolo in italiano potrebbe suonare "I cani randagi" o "Cani di strada", storia incisiva e diretta di un piccolo gruppo di ragazzi. La lettura non è stata immediata, dato che c'erano molte gergalità per me sconosciute, ma assolutamente indispensabili nel testo.
Però so anche che non è amatissimo, forse per questo è stato un po' dimenticato.
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Non so dell'introduzione di cui parli (dimmi un po' del libro, magari lo compro )...
però ha scritto un romanzo con un titolo simile a quello di cui parli tu: La città e i cani forse...
Beh, non so perchè non sia molto amato, come scrittore.
So che ha avuto delle vicende politiche un po' controverse: da giovane scappò dal Perù perchè comunista ma fece qualcosa per cui si inimicò un po' di gente (non ricordo di preciso) poi qualche tempo fa si candidò alla presidenza della repubblica ma perse. Credo si presentasse come centrista... ad ogni modo non penso centri con la sua scarsa fama letteraria, secondo me ingiustificata...
Insomma, perchè Marcela Serrano è più conosciuta di lui? O Gioconda Belli o Angeles Mastretta?
però ha scritto un romanzo con un titolo simile a quello di cui parli tu: La città e i cani forse...
Beh, non so perchè non sia molto amato, come scrittore.
So che ha avuto delle vicende politiche un po' controverse: da giovane scappò dal Perù perchè comunista ma fece qualcosa per cui si inimicò un po' di gente (non ricordo di preciso) poi qualche tempo fa si candidò alla presidenza della repubblica ma perse. Credo si presentasse come centrista... ad ogni modo non penso centri con la sua scarsa fama letteraria, secondo me ingiustificata...
Insomma, perchè Marcela Serrano è più conosciuta di lui? O Gioconda Belli o Angeles Mastretta?
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Vargas Llosa trascurato o dimenticato? Sinceramente non mi pare proprio. Credo sia considerato dalla critica - a ragione - tra i migliori scrittori sudamericani viventi.
Che poi, personalmente, io non condivida nulla o quasi di quel che scrive sui quotidiani , è un'altra questione.
Ciao
TyL
Che poi, personalmente, io non condivida nulla o quasi di quel che scrive sui quotidiani , è un'altra questione.
Ciao
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Ultima modifica di TierrayLibertad il mer lug 30, 2003 12:56 am, modificato 1 volta in totale.
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Vero Acquario
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Los rios
Cerco di sintetizzare la storia de "I fiumi profondi":
un ragazzo viaggia per il Perù con il padre a piedi. Arrivano ad Ayacucho, sulle Ande ed il ragazzo vede per la prima volta un muro inca.
Poggia le mani sulle pietre e sente che le linee di incastro sono liquide per la forza che emanano.
(Questa è una delle descrizioni del libro che amo di più, anche quando ho scoperto che ad Ayacucho non ci sono muri megalitici inca, avendoli cercati per tutta la città!)
(Questo rapporto col padre era qualcosa che l'autore sognava, dato che non l'aveva sperimentato ed era cresciuto come "bianco" in modo "indio", sentendosi estraneo a entrambi i mondi. Il senso di sradicamento è cresciuto in lui al punto da indurlo molto giovane al suicidio)
Ma il padre lo accompagna in un collegio e lo lascia lì.
Prosegue la narrazione con la vita nella micro-società del collegio religioso, e gradualmente la situazione civile preme sulle porte dell'istituzione attraverso moti e sollevamenti popolari per diritti alla terra e alla dignità.
Il ragazzo aderisce, in vario modo, a questo fermento ma è diverso dai contadini, diverso dai suoi compagni e lontano dal padre, che tenta di "Chiamare" ma che non ricompare mai.
I fiumi profondi allora sono i legami che accomunano, forze che vorrebbero congiungere, destini che scorrono e si riuniscono o si allontanano per sempre.
un ragazzo viaggia per il Perù con il padre a piedi. Arrivano ad Ayacucho, sulle Ande ed il ragazzo vede per la prima volta un muro inca.
Poggia le mani sulle pietre e sente che le linee di incastro sono liquide per la forza che emanano.
(Questa è una delle descrizioni del libro che amo di più, anche quando ho scoperto che ad Ayacucho non ci sono muri megalitici inca, avendoli cercati per tutta la città!)
(Questo rapporto col padre era qualcosa che l'autore sognava, dato che non l'aveva sperimentato ed era cresciuto come "bianco" in modo "indio", sentendosi estraneo a entrambi i mondi. Il senso di sradicamento è cresciuto in lui al punto da indurlo molto giovane al suicidio)
Ma il padre lo accompagna in un collegio e lo lascia lì.
Prosegue la narrazione con la vita nella micro-società del collegio religioso, e gradualmente la situazione civile preme sulle porte dell'istituzione attraverso moti e sollevamenti popolari per diritti alla terra e alla dignità.
Il ragazzo aderisce, in vario modo, a questo fermento ma è diverso dai contadini, diverso dai suoi compagni e lontano dal padre, che tenta di "Chiamare" ma che non ricompare mai.
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Oh, ma io parlavo di successo di pubblicoTierra y Libertad ha scritto:Credo sia considerato dalla critica - a ragione - tra i migliori scrittori sudamericani viventi.
Trovo davvero fastidioso vedere i libri di qualche emula di Isabel Allende che occupano scaffali in bella vista, con lanci pubblicitari accattivanti ...
mentre lui se ne sta relegato sugli scaffali più in basso...
Non credo lo meriti, francamente
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Probabilmente, almeno in Italia (non so negli altri paesi), la sua fortuna soffre a causa delle sue idee politiche, perche' non e' il sudamericano "rivoluzionario" e gauchista, anzi ha (o aveva) simpatie thatcheriane, mi pare...
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Credo alla base ci siano meccanismi forse un po' più complessi. Non credo si possa fare l'equazione sudamericano di sinistra = sudamericano di successo in Italia. Anche se sicuramente le sue posizioni politiche non lo favoriscono presso un suo pubblico naturale di lettori che per vari motivi - piaccia o meno - è di sinistra.Miss Piggott ha scritto:Oh, ma io parlavo di successo di pubblico
Porto a sostegno della mia affermazione un controesempio: Julio Cortazar. Tra i massimi scrittori argentini del secolo (diciamo che sta tranquillamente nella hit 5), di sinistra, che in Italia è praticamente sconosciuto o quasi. Molti dei suoi libri sono fuori catalogo.
Ciao
TyL
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Restando in Ot, che mi dite di carlos fuentes? L'ho sentito osannare e ho provato a leggere "Gli anni con Laura Diaz"...ma caso rarissimo l'ho piantato a metà. Verboso e inutilmente complicato. Qualcuno ha letto altre sue cose che magari siano migliori?
Su Vergas Llosa direi che la causa dello scarso seguito è una combinazione di antipatia personale che lo scrittore ispira e mode letterarie.
Sopprimiamo le emule della Allende, sono d'accordo, ma qualcosa della Mastretta si può salvare
Su Vergas Llosa direi che la causa dello scarso seguito è una combinazione di antipatia personale che lo scrittore ispira e mode letterarie.
Sopprimiamo le emule della Allende, sono d'accordo, ma qualcosa della Mastretta si può salvare
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Per quel che riguarda Cortazar, in Italia è stato pubblicato da Einaudi (e qualcosa anche da Guanda). Libro consigliato: "Rayuela" (tradotto in italiano come "Il gioco del mondo"). Uno di quei colpi di fortuna che capitano andando per bancarelle mi ha reso proprietario di una prima edizione argentina per metà ancora intonsa (l'altra metà invece riporta appunti - in inglese - dell'ignoto precedente proprietario). Chiusa la parentesi affettiva.
Per chi legge lo spagnolo in rete si trovano parecchi racconti e capitoli di libri.
Ad esempio all'url: http://www.juliocortazar.com.ar/ (c'è anche un bel ricordo di JC scritto da Gabriel Garcia Marquez)
Di Fuentes ho letto solo "Aura". E' un romanzo brevissimo (o un racconto lungo) pubblicato dal Saggiatore e scritto benissimo. Il capolavoro di Fuentes è invece "La morte di Artemio Cruz" (Saggiatore) che da qualche anno mi riprometto di leggere senza mai decidermi.
Ciao
TyL
Per chi legge lo spagnolo in rete si trovano parecchi racconti e capitoli di libri.
Ad esempio all'url: http://www.juliocortazar.com.ar/ (c'è anche un bel ricordo di JC scritto da Gabriel Garcia Marquez)
Di Fuentes ho letto solo "Aura". E' un romanzo brevissimo (o un racconto lungo) pubblicato dal Saggiatore e scritto benissimo. Il capolavoro di Fuentes è invece "La morte di Artemio Cruz" (Saggiatore) che da qualche anno mi riprometto di leggere senza mai decidermi.
Ciao
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La Mastretta no!
Io non vedo la Mastretta come una emula della Allende.
Che ci siamo filoni letterari comuni nella letteratura ispano-americana è indubbio, ma credo che siano percorsi indipendenti.
Per me Angeles ha una forte individualità e personalità nella narrazione.
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