Charlotte Brontë, Jane Eyre

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Sapphire78
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Charlotte Brontë, Jane Eyre

Messaggio da Sapphire78 »

Questa eroina di Charlotte Brontë che è stata definita femminista ante litteram, non scavalca i confini del suo secolo. Il libro racconta la storia della bruttina Jane Eyre, tanto sfortunata quanto retta e di sani princìpi. Decisamente troppo, di sani princìpi. Certo, tutto è bene quel che finisce bene, però, dopo
il mancato matrimonio col signor Rochester
la lettura si fa noiosa, tanto che ho deliberatamente saltato tutta la parte con Saint-John. Mi risulta inevitabile il parallelo con i personaggi di Cime Tempestose, che invece hanno caratteri universali, e per questo il testo rimane valido al di là delle convenzioni sociali e umane del XIX secolo. Charlotte, invece, non ce la fa. Troppo Romantiche le sue caratterizzazioni, troppo svenevoli i riferimenti al buon dio che tutto vede e tutto può, troppo retta, questa Jane Eyre, ecchecaspita!!!
Nella parte del signor Rochester, però, Colin Flirt ci sta a pennello :P :mrgreen:
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tostoini
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Messaggio da tostoini »

Io ho trovato Jane Eyre un personaggio davvero urtante, e non capisco come possa essere passata a figura di femminista antelitteram (stesso interrogativo che mi pongo per casa di bambola di ibsen, ma per altre ragioni). E' sottomessa, docile, passiva ad ogni cattiva sorte le si rovesci sulla schiena. Un esempio abbastanza classico di eroina che nonostante le avversità eccetera eccetera eccetera, però non proprio un modello di donna indipendente.
Sapphi, sei in fase sorelle Bronte? :P
°se cerchi TESTUGGINE sono io,era il mio vecchio nick° °b-shelf°°blog°°la chat di bc-italy°°ml bookcrossing_sardegna°

LittleMonkey
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Messaggio da LittleMonkey »

Letto e riletto. In lingua originale e in traduzione. Amato con tutto il cuore.
Non trovo assolutamente che “Jane Eyre” sia la storia di una donna che si “piega” al volere altrui, che sia del fato o di chiunque altro.
È la storia di una donna forte, fattasi da sé, con le proprie forze, che, nonostante le peripezie (concordo che sia sfigata da far paura, però...) continua a combattere con le unghie e con i denti. Lotta per sé e per il proprio uomo, quando lui non può farlo. Lo ama a tal punto da lasciarlo.
Per una donna del suo tempo era praticamente scandaloso: non dipendere da nessuno. Amare qualcuno anche se sposato e vivere con lui nella stessa casa. Fino a scegliere di non poterlo più fare. Sceglie di fare l’istitutrice, sceglie di amare il suo padrone (meglio: capo), e lo lascia. Risponde per le rime al pretonzolo che la vuole portare con sé in missione perché una donna della sua età non è bene che stia sola. Tanto non la ama, ma le servirebbe una traduttrice e qualcuno con cui parlare quando è fuori dalla propria terra.
Attualissimo: In un mondo di Bidget Jones incapaci di buttarsi e di donnine tutte carriera che se c’è l’amore va bene e se no, pazienza, Jane Eyre è un’eroina, una donna tutta di un pezzo.
E ricordiamo: in un periodo dove solo ai belli e ai ricchi è concesso d’innamorarsi, una poco graziosa istitutrice s’innamora, ricambiata, di un uomo non troppo bello, ma tanto affascinante. E gli resta accanto anche lui quando perde tutto e il suo volto è sfigurato. La storia di un amore di testa, dove era facile che fosse amore di portafoglio.
Attualissimo. Bellissimo. E scritto con il cuore. Un capolavoro della letteratura.
Forse un pò troppo degno di piagnistei, te lo leggi con i kleenex sotto il cuscino, ma fa tanto romantico... :uaah!:
p.s. si capisce che ne vado matta?
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LittleMonkey
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Messaggio da LittleMonkey »

Rileggendo ciò che ho scritto potrebbe sembrare che mi sono incartata, am adesso ne esco:
so che OGGI e IERI sono due cose diverse, volevo solo precisare che a me pare attualissimo...
una-scimmia-con-le-rane-in-testa
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Lavinia
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Messaggio da Lavinia »

Lo decantano come un libro bellissimo ma a me non è piaciuto.
...La mente è un universo inesplorato e vagando senza meta rischiamo di smarrirci nei pensieri...

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Sapphire78
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Messaggio da Sapphire78 »

Cosa non ti è piaciuto?
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girosauro
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Messaggio da girosauro »

mi sento meglio...pensavo di essere l'unica a detestare J.Eyre!!
ho trovato il libro noioso, nulla di nuovo sotto il sole...per carità ha un suo lato positivo tra i libri delle piccole donne ottocentesche non è messa male...ma devo proprio dire che anche io dopo il matrimonio andato a monte ho mollato tutto!!
l'unico a salvarsi secondo me è Rochester...
Sai che le persone non possono vivere senza amore? Beh, l'ossigeno è ancora più importante
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Falbalà
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Messaggio da Falbalà »

Io l'ho amato tantissimo! Anche se Jane è a tratti davvero urtante per il suo carattere, perchè a volte sembra forte ma più spesso pare che le situazione le scivolino via di dosso (non trovo un'espressione migliore) e che lei stia lì a guardare la sua vita che scorre, la sua storia tuttavia mi ha emozionata moltissimo. Ricordo ancora i brividi che avevo mentre leggevo la dichiarazione d'amore del signor Rochester!
In effetti il libro diventa un po' noioso dopo la fuga di Jane per poi riprendersi sul finale.

In particolare mi è rimasta nel cuore una frase che credo faccia più o meno così:
"Jane .. piccola, dolce, strana creatura quasi ultraterrena, io ti amo più della mia stessa carne!"

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Gahan
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Re: Charlotte Brontë, Jane Eyre

Messaggio da Gahan »

Dopo il panegirico su "Cime tempestose" eccomi qua con la mia recensione su "Jane Eyre" che ho riletto di recente.
Io trovo che sia un romanzo bellissimo, completamente diverso dal capolavoro di Emily, ma comunque bellissimo. Uno di quei libri che non si può non leggere!
A me è piaciuto perché è una storia verosimile, con quegli elementi gotici e fiabeschi che la rendono intrigante.
Si tratta di una storia lontana da noi, per cui capisco che non si possa più condivere la mentalità e i comportamenti, però resta uno straordinario affresco di un mondo che non c'è più, con i suoi castelli e i paesaggi incontaminati, e proprio per questo la trovo incredibilmente affascinante. E poi il modo in cui è scritta mi fa venire i brividi:
«...l'inquietudine era parte della mia vita e spesso mi faceva soffrire. Allora il mio sollievo era di camminare in su e in giù per il corridoio del terzo piano, indisturbata in quel silenzio e in quella solitudine, lasciando che la mia mente si cullasse nelle splendide fantasie che sapeva evocare (ed erano molte e ardenti), sentendo il mio cuore gonfiarsi d'una esultanza che, mentre lo faceva soffrire, lo rendeva palpitante di vita; e soprattutto ascoltando nell'intimo una favola che non aveva mai fine - una favola creata dalla mia immaginazione, narrata di continuo e di continuo arricchita d'ogni sorta di eventi, di fatti e di sensazioni che desideravo e non avevo nella mia attuale esistenza.»
("Jane Eyre" Ed. BUR 1951, traduzione Giuliana Pozzo Galeazzi)

Le parti che mi piacciono di meno sono quelle su Saint John e su Blanche Ingram, forse perché entrambi i personaggi mi sono antipatici, ma la loro presenza è fondamentale ai fini della storia. Poi una critica che posso fare riguarda la parte iniziale del romanzo, quando Jane è ancora bambina. Trovo poco credibile che una bambina di 10 anni si rivolga alla zia, ai cugini e al preside della scuola con quella consapevolezza e proprietà di linguaggio e che a distanza di molti anni si ricordi in modo così vivido quello che ha fatto, sentito e pensato.

Leggendo la biografia ufficiale di Charlotte (La vita di Charlotte Brontë, di Elizabeth Gaskell, 1857) ho scoperto poi che molti episodi raccontati nel libro non sono frutto della fantasia di Charlotte, bensì ha preso spunto da episodi veramente accaduti e da personaggi e luoghi reali.

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francesina
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Re: Charlotte Brontë, Jane Eyre

Messaggio da francesina »

Per le fan di Jane... ho letto qualche settimana fa "La bambinaia francese" di Bianca Pitzorno. Anche se bisogna leggere quasi 300 pagine per arrivare al dunque, questo testo nasce appunto come spin-off di Jane Eyre la cui vita si intreccia a quella della bambinaia del titolo. Compare anche Rochester 8) . Non esce un'immagine particolarmente positiva di nessuno dei due, ma il romanzo della Pitzorno è carino e può essere un'idea se avete voglia di passare ancora un po' di tempo con Jane :wink:
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

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Falbalà
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Re: Charlotte Brontë, Jane Eyre

Messaggio da Falbalà »

Francesina ma cosa mi dici??? Quindi la bambina francese del romanzo che citi è Adele? Mi hai messo una grande curiosità! :yes!:
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Gahan
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Re: Charlotte Brontë, Jane Eyre

Messaggio da Gahan »

Falbalà ha scritto:Quindi la bambina francese del romanzo che citi è Adele?:yes!:
BAMBINAIA non BAMBINA... :lol:
Il romanzo della Pitzorno racconta la stessa storia di Jane Eyre vista da parte di Sophie, la bambinaia di Adéle, con un'aggiunta dell'infanzia della bambina con la ballerina d'opera Celine Varens e di una sorta di epilogo sulla vita della bambinaia e della ragazzina. [citazione presa direttamente da Wikipedia :P perché io questo libro non l'ho letto e non mi ispira... :think: ]

Poi c'è anche "Il grande mare dei Sargassi" di Jean Rhys in cui la protagonista è Bertha, la prima moglie di Rochester e la vicenda è ambientata nei Caraibi. Anche questo non l'ho letto ma mi ispira già di più...

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Falbalà
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Re: Charlotte Brontë, Jane Eyre

Messaggio da Falbalà »

:lol: :lol: :lol: Grazie Gahan della precisazione.... mi ero già fatta tutto un mio film mentale!
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Therese
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Re: Charlotte Brontë, Jane Eyre

Messaggio da Therese »

La scorbutica Jane a me è riuscita molto simpatica, soprattutto quando resiste da bambina alle molestie del cugino, concordo che i richiami a Dio ed alla provvidenza siano a volte pesantucci, soprattutto nella prima parte, secondo me, ma a controbilanciare il tutto c'è l'implacabile ritratto del curato St. John, così preso dagli alti ideali di diffusione del vangelo che sacrificherebbe la vita di Jane senza esitare.
Una donna praticamente povera e senza famiglia rifiuta di diventare l'amante mantenuta di un uomo molto ricco e che per di più la ama (e vorrebbe sposarla, ma non può), ma cerca di sopravvivere con le sue sole forze lavorando, tutto questo mi sembra molto moderno.
Anche perché il rifiuto dello status di amante non deriva solo dai principi morali di Jane, ma anche dal sospetto che lo stesso signor Rochester la vedrebbe sminuita ai suoi occhi e prima o poi si stuferebbe di lei.
Mi hanno molto coinvolta i passaggi di quando Jane vaga da sola dopo essere scappata e rischia di morire di fame, devo dire che li ho trovati drammatici, ma anche realistici.
Sono contenta di aver colmato una lacuna leggendo questo classico!
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)

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saturn111
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Re: Charlotte Brontë, Jane Eyre

Messaggio da saturn111 »

Credo che Jane sia un personaggio estremo, del genere che o lo si ama o lo si odia. Nella descrizione che Jane fa di sé stessa, ammette di essere una persona negativa, che non sa adattarsi a ciò che non le piace. Dice della sua infanzia a Gateshead:
Sapevo che se fossi stata una bambina allegra, solerte, spensierata, esigente, bella e divertente - anche se in fondo dipendevo sempre da loro ed ero senza amici - la signora Reed avrebbe sopportato la mia presenza con più generosità, i suoi figli mi avrebbero dimostrato più simpatia e i domestici sarebbero stati meno inclini a fare di me un capro espiatorio.
Siamo in un'epoca in cui il classismo è fortissimo e le persone vengono apprezzate per la posizione sociale e non per il carattere o il comportamento. Lo si vede bene più avanti quando la famiglia Ingram descrive il disprezzo che hanno verso le istitutrici come categoria, ovvero persone che al contrario delle Ingram hanno guadagnato la loro posizione con lo studio. Jane è una ribelle a suo modo e per quanto la sua epoca possa permetterlo. È un personaggio moderno e fuori dagli schemi. A me è piaciuta molto. Sono d'accordo con Therese quando dice che il suo fervore religioso è un po' pesante, ma probabilmente è anche una delle poche cose su cui può contare. Anche io, come Gahan, ho amato la parte gotica; quelle parti in cui superstizione e suggestione si intrecciano... Sto ancora pensando al crudele destino di Bertha Mason, uno dei personaggi più influenti e meno dibattuti del romanzo.
Here be spoilers
Cosa rappresentano Bertha e la sua follia? Una follia che, come anche Jane dice, non è una colpa. Data in moglie dalla famiglia a un uomo che non la ama, solo per interesse. Rochester punisce lei perché odia sé stesso e le proprie colpe. Molto bella la scena in cui strappa il velo da sposa; credo che quel gesto si riferisca al suo matrimonio e non a quello di Jane: è il momento in cui sceglie di liberare sé stessa. Infatti, di lì a poco si ucciderà e, inconsapevolmente, darà a Rochester l'occasione di riscattare il proprio comportamento tramite il tentativo di salvarla.
Ho letto il libro nell'edizione Giunti con la traduzione di Marianna D'Ezio che ho apprezzato molto.
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Re: Charlotte Brontë, Jane Eyre

Messaggio da lilacwhisper »

Leggo le vostre recensioni con molto interesse, visto che sto rileggendo il romanzo proprio in questi giorni :D Lo avevo già letto durante l'adolescenza, forse per questo avevo dimenticato molti dettagli. Anche le sensazioni trasmesse sono diverse, ma questo credo sia inevitabile dopo quasi 20 anni :oops:
Appena porto a termine la lettura torno con la recensione.

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