Letto e riletto. In lingua originale e in traduzione. Amato con tutto il cuore.
Non trovo assolutamente che “Jane Eyre” sia la storia di una donna che si “piega” al volere altrui, che sia del fato o di chiunque altro.
È la storia di una donna forte, fattasi da sé, con le proprie forze, che, nonostante le peripezie (concordo che sia sfigata da far paura, però...) continua a combattere con le unghie e con i denti. Lotta per sé e per il proprio uomo, quando lui non può farlo. Lo ama a tal punto da lasciarlo.
Per una donna del suo tempo era praticamente scandaloso: non dipendere da nessuno. Amare qualcuno anche se sposato e vivere con lui nella stessa casa. Fino a scegliere di non poterlo più fare. Sceglie di fare l’istitutrice, sceglie di amare il suo padrone (meglio: capo), e lo lascia. Risponde per le rime al pretonzolo che la vuole portare con sé in missione perché una donna della sua età non è bene che stia sola. Tanto non la ama, ma le servirebbe una traduttrice e qualcuno con cui parlare quando è fuori dalla propria terra.
Attualissimo: In un mondo di Bidget Jones incapaci di buttarsi e di donnine tutte carriera che se c’è l’amore va bene e se no, pazienza, Jane Eyre è un’eroina, una donna tutta di un pezzo.
E ricordiamo: in un periodo dove solo ai belli e ai ricchi è concesso d’innamorarsi, una poco graziosa istitutrice s’innamora, ricambiata, di un uomo non troppo bello, ma tanto affascinante. E gli resta accanto anche lui quando perde tutto e il suo volto è sfigurato. La storia di un amore di testa, dove era facile che fosse amore di portafoglio.
Attualissimo. Bellissimo. E scritto con il cuore. Un capolavoro della letteratura.
Forse un pò troppo degno di piagnistei, te lo leggi con i kleenex sotto il cuscino, ma fa tanto romantico...
p.s. si capisce che ne vado matta?