Ian McEwan - Miele

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lovely
Uncino
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Ian McEwan - Miele

Messaggio da lovely »

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Casa Editrice: Einaudi

Pagine: 351

Prezzo: 20.00

Trama: La prima voce narrante femminile di McEwan dall'epoca di "Espiazione", Serena Frome, è una figlia degli anni Sessanta senza slogan né rivoluzioni, una figlia borghese cresciuta dal padre vescovo entro i confini protetti di una cattedrale, lontana dalle inquietudini politiche e sociali che sferzano la Gran Bretagna dei primi anni Settanta. La sua iniziazione al mondo si compie attraverso un amante maturo, docente di storia e amico personale del ministro dell'Interno, che a Serena insegna ad accostare il giusto vino al giusto cibo e a contemperare la baldanzosa lettura di Solzenicyn con quella approfondita di Churchill, e che, prima di sparire misteriosamente dalla sua vita, le spezza il cuore e le regala un mestiere: un incarico all'MI5. Che cosa possono volere ai piani alti della prestigiosa agenzia d'intelligence britannica da una bionda ragazza di buona famiglia con una mediocre preparazione matematica faticosamente rimediata a Cambridge e una prodigiosa, ancorché superficiale, rapidità di lettura? Farne una pedina nella cosiddetta "guerra fredda culturale": Serena parteciperà all'operazione "Miele", con la quale l'agenzia intende finanziare occultamente scrittori ritenuti affini alla causa dell'Occidente trasformandoli in inconsapevoli agenti della propaganda anticomunista. Il candidato ideale è individuato in Tom Haley, promettente autore di alcuni apprezzati racconti e di qualche articolo critico nei confronti del blocco sovietico.

Commento: Non mi viene la voglia di leggero...lo abbandono. Lo leggo male....e non mi piace quando parlano d'amore. (sono veramente rari i libri che mi piacciono e hanno il sentimento dell'amore).

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lisolachenonce
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Re: Ian McEwan - Miele

Messaggio da lisolachenonce »

ATTENZIONE SPOILER


Lo sto leggendo e sono quasi alla fine.
Domani la recensione definitiva, al momento posso lodare la grande scorrevolezza del testo ma sottolineare la difficile interpretazione dei personaggi che restano molto enigmatici e contraddittori. E' vero che si tratta di una spy story, ma fino a questo punto (sono a circa 50 pagine dalla fine) l'unica cosa che davvero non si capisce e dove si andrà "a parare".
La protagonista femminile è pronta a condividere il letto con qualcuno (la sua esigenza infatti è "stare con qualcuno", NON avere un rapporto d'amore) e da vera figlia degli anni '70 cambia letto con gran facilità, ma anche in questo caso le sue motivazioni e/o scelte restano abbastanza indefinite.
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katemansfield
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Re: Ian McEwan - Miele

Messaggio da katemansfield »

Amo molto Mc Ewan, ho letto tutti i suoi romanzi e racconti. Ma con questo non sono anadata oltre le prime 50 pagine. Colpa mia, forse, non amo le spy stories.
Ciò che per il bruco è la fine del mondo, per il resto del mondo è farfalla

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Gahan
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Re: Ian McEwan - Miele

Messaggio da Gahan »

Il termine spy-story applicato a questo romanzo sinceramente mi lascia perplessa, diciamo che più che altro è una storia d'amore mascherata da spy-story.
Devo confessare la mia quasi totale ignoranza del background storico/culturale in cui è inserita la vicenda e questo sicuramente ha contribuito a rendere noiose alcune parti lasciandomi sfuggire il significato di alcune vicende e di quello che stanno facendo i personaggi. Eventi e persone reali dell'epoca vengono continuamente citati ma non approfonditi o spiegati, avere delle lacune in questo senso equivale ad affrontare una lettura superficiale del libro. Alcune cose le ho capite dopo, quando sono andata a cercare interviste e articoli per curiosità, altre rimangono un po' nebulose perché sinceramente non avevo voglia di interrompere la lettura per andare a documentarmi tutte le volte in cui si parlava di qualcosa di storico...
Continuo a pensare che Espiazione sia il suo capolavoro e che difficilmente scriverà qualcosa di altrettanto bello, tuttavia lo stile di McEwan è sempre molto scorrevole, il libro è scivolato via senza troppi intoppi. Ho trovato interessante l'alternarsi della trama ai racconti di Thomas Haley. Uno di questi, l'uomo che si innamora di un manichino, è un vero racconto di McEwan pubblicato nella raccolta "Lenzuola-Primo amore" con il titolo "Morta venendo", ma anche gli altri richiamano o assomigliano molto ad altri racconti suoi. L'espediente del "racconto nel racconto" è interessante e non nuovo per McEwan, in altri suoi romanzi lui inserisce delle vicende parallele, delle piccole parentesi che si aprono e si richiudono, all'interno della narrazione principale. Qua però lo fa in modo un pochettino diverso perché queste vicende vengono presentate sottoforma di "racconti" scritti da T. Haley che diventa quindi un alter ego di McEwan stesso e il romanzo diventa in parte un romanzo sulla scrittura, sul binomio finzione-realtà.

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Therese
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Re: Ian McEwan - Miele

Messaggio da Therese »

Ho finito di leggerlo qualche giorno fa, ho dovuto rifletterci un po' prima di poter scrivere questa recensione, per me per capire un libro è essenziale capire l'intento dell'autore: cosa voleva raccontare?
Da questo punto di vista chiamarlo spy story non ha davvero senso, anzi, la parte dedicata all'MI5 sembra fatta apposta per togliere ogni fascino al mestiere di spia: pile di scartoffie, segni di pestaggio da ripulire in una casa anonima, infiltrati abbandonati al loro destino quando è troppo complicato supportarli o recuperarli, dalla descrizione pare che il sistema faccia acqua da tutte le parti. Secondo me McEwan voleva fare un affresco dell'Inghilterra e in particolare di Londra, negli anni '70: la crisi economica, le tensioni sociali, gli hippies, le rock band che imperversano nei pub, la guerra fredda e la sensazione che tutto stia andando a rotoli (dal punto di vista dei conservatori), in questo si inserisce lo sguardo di Serena, una ragazza con un pade molto sfuggente e alla ricerca di qualcuno da amare e che la ami, cosa nella quale non ha molta fortuna.
Credo anche sia un libro sulla scrittura e sul rapporto tra finzione e realtà, specialmente le ultime pagine sono a favore di una realtà plasmata dal romanzesco, mentre la realtà che vuole mettere al suo servizio l'invenzione letteraria è destinata al fallimento, in questo mi ha ricordato Espiazione: lì s'inventa il futuro di chi non può più averlo, qui si ricostruisce la realtà in un romanzo per poter inventare una vita insieme!
In definitiva mi è piaciuto, forse ha dentro troppe cose per andare dritto al cuore e non l'ho amato come altri libri di McEwan, però mi ha preso e l'ho divorato, la pecca maggiore è che il personaggio di Serena secondo me non riesce a prendere vita.
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)

cinefila integralista

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