Louise, il nonno però la chiama Lucine, è una ragazza armena che vive in turchia, la sua famiglia è agiata, la madre è dolce e affettuosa, il nonno, uomo in una posizione prestigiosa, sa dispensarle saggi consigli ed allo stesso tempo è l'esempio di un uomo giusto e generoso, completano la famiglia l'irrequieto fratello Pierre e la sorellina Marie. Lucine vive un'infanzia piena di gioia, sa riversare le intense emozioni che prova nelle sue parole e decide di diventare poetessa. Tutto cambia con l'arrivo del governo dei giovani turchi, le sofferenze del popolo armeno sono raccontate attraverso gli occhi di questa bambina che diventa un'adulta spezzata, incapace di trovare pace al dolore che le logora l'anima, incapace di provare ancora sentimenti. Quando la vita sembra averle restituito un po' di felicità, la disgrazia si abbatte di nuovo su di lei, questa volta il suo rifugio saranno le parole, Louise ricomincerà a scrivere lettere e poesie per gli altri, interpretando la sofferenza di sconosciuti che le chiedono aiuto cercherà di lenire la propria.
Il libro è basato sulla vita della nonna della scrittrice, è scritto bene e racconta con profondità l'animo di Louise senza sconti per gli errori che commette, la sua incapacità di aprirsi agli altri, la sensazione di essere divenuta un deserto, devo dire che è un po' troppo triste e anche i momenti in cui gli eventi migliorano sono descritti in modo un po' sbrigativo, diciamo che in questo momento della mia vita non mi ha molto rallegrata.
Le stanze di lavanda
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Le stanze di lavanda
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)
cinefila integralista
Non inviatemi ring senza avvertire, grazie ^_^
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