Chiamate la levatrice - Jennifer Worth

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saturn111
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Chiamate la levatrice - Jennifer Worth

Messaggio da saturn111 »

Chiamate la levatrice è la bella autobiografia di Jennifer Worth sui suoi primi anni di lavoro con le levatrici di St. Raymund Nonnatus, le pioniere inglesi dell'assistenza professionale al parto. È ambientato nei docks di Londra, i quartieri del porto, fra la classe più povera degli anni '50 londinesi. È una Londra ancora ferita dai bombardamenti e dalla miseria nera di quegli anni. Worth ci porta con sé nei suoi viaggi in una città che probabilmente oggi non esiste più (la politica anglosassone è quella di abbattere il vecchio per costruire il nuovo) ma soprattutto fra le persone conosciute col suo lavoro, gli incontri piacevoli con personaggi fuori dal comune, o quelli non tanto piacevoli con violenza e degrado. E poi la vita con le suore di Nonnatus House, persone comuni e straordinarie allo stesso tempo. Pur essendo un romanzo sulle levatrici, ho trovato nelle colleghe laiche della protagonista i personaggi meno caratterizzati. La storia in effetti racconta soprattutto dello sguardo che una levatrice di quegli anni poteva avere sulla comunità. Godendo della libertà di poter andare ovunque e a qualunque ora, di entrare nel cuore della vita delle persone, in uno dei momenti più delicati per una famiglia, la nascita di un figlio, l'infermiera Lee riesce a descrivere un interessante ritratto dell'East End; il suo linguaggio diretto ci permette di assistere con lei ai parti o a pedalare per le fumose strade londinesi. Ciò che rende universale questo libro è l'umanità che riesce a trasmettere; la povertà, la violenza, il degrado, e il riscatto, la dignità, la passione per quello in cui si crede; è quello che ci accomuna e che permette a questo libro di entrarci nel cuore.
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lizzyblack
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Re: Chiamate la levatrice - Jennifer Worth

Messaggio da lizzyblack »

Ho preso la trilogia, per ora ho letto anche io la prima parte e mi è piaciuta veramente molto!
Liz

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lunabluxxx
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Re: Chiamate la levatrice - Jennifer Worth

Messaggio da lunabluxxx »

Ho trovato questo libro estremamente interessante per lo spaccato che dà della vita dei quartieri poveri di Londra nel dopoguerra: non conoscevo nulla di quella realtà e non immaginavo nemmeno le condizioni critiche in cui le persone vivevano e quale conquista poteva essere un parto in sicurezza, in tempi non poi così lontani dai nostri :roll:

La parte migliore del racconto secondo me è la straordinaria umanità e unicità che emerge da tutti i personaggi, dalle suore alle levatrici, dalle famiglie alle figure caratteristiche del quartiere: fantastica la storia della famiglia di Len e Conchita che quasi nemmeno parlano la stessa lingua ma vanno d'amore e d'accordo e fanno un figlio all'anno :shock: :mrgreen:
Le storie di Mary e di Mrs. Jenkins invece mi hanno fatto commuovere e arrabbiare, e l'unica cosa che mi ha infastidita del tono della narrazione è una certa rassegnazione condita di fatalismo che mi è parso di cogliere in relazione a questi destini tragici...ma forse sono io ad essere particolarmente sensibile su certi temi.
In ogni caso, è una lettura assolutamente preziosa!
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te...
(N. Hikmet)

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Éowyn
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Re: Chiamate la levatrice - Jennifer Worth

Messaggio da Éowyn »

Posso solo dire che ero così presa da mettermi a leggerlo sul marciapiede davanti casa, alla luce del lampione, mentre aspettavo delle amiche che dovevano passare a prendermi...
Ero arrivata al ricordo del parto podalico e mi vengono ancora i brividi, se ci ripenso!
In bc.com sono italianeowyn

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Tafunk
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Re: Chiamate la levatrice - Jennifer Worth

Messaggio da Tafunk »

mi ispira tantissimo questo libro
Grazie!
Non vedo l' ora di leggerlo
Shomèr ma mi-llailah?

Bisogna assomigliare alle parole che si dicono. Forse non parola per parola, ma insomma ci siamo capiti. Stefano Benni

Non è mai troppo tardi per farsi un’infanzia felice.- Tom Robbins

E' il nostro segreto: garbo e gentilezza! (John Milton) L'avvocato del diavolo,

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