E poi c’è Charles che è talmente chiuso in sé stesso che ha inventato un codice per scrivere nel suo diario affinché nessun adulto possa leggere i suoi pensieri.Le ragazze sono divise tra ragazze vere e imitazioni. Poi ci sono io. I ragazzi sono divisi tra ragazzi veri, bruti e irreali. [...] Quello che ti rende vero o vera è che nessuno ride di te. Se sei un’imitazione, oppure sei irreale, le regole dicono che hai diritto di esistere, sempre che tu faccia quello che i veri o i bruti dicono. Quello che ti rende me è che le regole permettono a tutte le ragazze di essere migliori di me.
La storia segue il punto di vista dei bambini che ne formano il nucleo; bambini che sanno essere egoisti, cattivi, rabbiosi… nessuno è un eroe in questo libro, ma quando gli adulti li trattano con dignità e rispetto mettendosi al loro fianco imparano a tirare fuori il meglio di sé.
Avendo letto da poco Harry Potter, ora capisco bene perché molti hanno scritto che Rowling ha preso spunto da questi libri. Anche se le storie sono molto diverse, si percepisce che l’autrice ha raccolto gli elementi che più l’avevano colpita per inserirli poi nella sua saga. E con ottimo successo .