Lessico famigliare è un libro autobiografico che narra la storia della famiglia d'origine di Natalia Ginzburg e la sua storia familiare e che si chiude col suo trasferimento a Roma in occasione del secondo matrimonio. È dunque anche la storia della vita torinese dell'autrice, ovvero il periodo in cui è maggiormente legata alla famiglia in cui è nata. L'arco narrativo intreccia la storia d'Italia dal periodo pre-fascista fino al dopoguerra. La storia della famiglia Levi è una storia nota, sono ebrei, antifascisti, socialisti legati alle vite di altri noti antifascisti tra cui Turati, Olivetti, ovviamente Leone Ginzburg, ecc... ma quello che più attrare in questo libro è il modo in cui Natalia Ginzburg dà voce ai suoi familiari descrivendo i loro modi di dire e le espressioni tipiche che hanno costituito il vero legante della famiglia e degli amici più intimi.
Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all'estero: e non ci scriviamo spesso. Quando c'incontriamo, possiamo essere, l'uno con l'altro, indifferenti o distratti. Ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase: una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia [...] per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, [...] Quelle frasi sono il fondamento della nostra unità familiare, che sussisterà finché saremo al mondo.
È dunque da queste frasi ripetute che capiamo il carattere dei personaggi e il loro vero spirito. Motti, frasi, espressioni segnano i legami e da essi capiamo l'affetto reciproco anche dalle frasi più burbere. Come quando il padre rimbrotta i figli perchè preoccupato della loro scapestrataggine, vera o presunta:
- Mascalzone! Farabutto! - urlava mio padre la notte, quando Alberto rientrava; e si era tanto abituato a urlare così, che urlava anche quando lui rientrava, per caso, presto.
È un libro dolce, affettuoso e anche divertente di una comicità lieve. I personaggi sono desritti principalmente attraverso i loro difetti; ma sono quei difetti che li rendono veri, che te li fanno amare e te li rendono appunto familiari. La stessa Ginzburg la vediamo descritta soprattutto dalle parole della madre, del padre, della sorella... Il linguaggio molto informale dà al testo quel realismo necessario a raccontare la Famiglia nel modo più vero e schietto e che ci mostra la vera materia di cui sono fatti i legami familiari.