Un romanzo ben costruito sia nell’alternanza di prolessi ed analessi che sulla messa a fuoco dei due nuclei narrativi: tuttavia, malgrado non sarei restia a consigliarne la lettura, mi chiedo se realmente meritasse di vincere il prestigioso premio francese Goncourt nel 2016.
La storia è quella di un duplice omicidio: non svelo nulla perché tutto accade nelle primissime pagine.
Si tratta infatti più di un thriller nel quale ci si accosta ai meccanismi della mente dell’assassina che non ad un delitto del quale si è curiosi di scoprirne motivazione ed autore. Gran parte dell’ansia credo sia generata dal contesto di vulnerabilità nel quale l’autrice immerge il lettore: una giovane famiglia con due bambini piccoli che, per conciliare gli impegni di lavoro con la gestione della casa e dei due figli, finisce per essere sempre più dipendente dalla tata che non tarda a svelare lati di sé oscuri.
Molto “cinematografico”, mi ha fatto molto pensare ad un thriller (bello, a mio avviso) visto parecchi anni fa il cui titolo era “La mano sulla culla”.
L. Slimani, Ninna nanna
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L. Slimani, Ninna nanna
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione
Sempre Francesina, anche su Anobii
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