Oggi, 13 maggio, si conclude la mia esperienza con Ulisse di Joyce.
L'ultima parte del libro (denominata Nostoi) è costituita da 3 epsiodi, piuttosto lunghi e difficili.
L'
episodio 16 si svolge alla 1 di notte, quasi tutto presso il ritrovo del vetturino, e vede Bloom e Stephen finalmente insieme.
Dovrebbe essere il climax del libro, tuttavia è scritto in uno stile appositamente noioso da leggere (narrazione in terza persona, senza monologo interiore).
L'
episodio 17 si svolge a casa di Bloom, ed è scritto sottoforma di 309 domande e altrettante risposte, queste ultime scritte in stile enciclopedico, di alto contenuto scientifico, piene di dati statistici, non-sense e giochi di parole.
Non posso che inchinarmi davanti a tanta erudizione e genio artistico, l'ennesima dimostrazione di come si possa raccontare una storia uscendo completamente dagli schemi narrativi tradizionali.
Purtroppo, se ci si aspettava una lieta conclusione del rapporto padre-figlio, tra Bloom e Stephen, si resta delusi.
Stephen non accetta l'invito a fermarsi a dormire da Bloom e se ne esce dalla casa al numero 7 di Eccles Street e anche dal romanzo.
L'
episodio 18, l'ultimo del libro, è tutto dedicato al monologo interiore di Molly Bloom.
È diviso in 8 lunghi periodi, completamente privi di punteggiatura e pieni di errori di spelling (in pratica è scritto come pronunciato).
È un capitolo interessante perché finalmente sentiamo "la voce" di Molly e vediamo le cose dal suo punto di vista. È anche però il capitolo più volgare del libro, sia come tematiche che come linguaggio. È il culmine del realismo joyciano che, senza censura, passa dal mestruo ai rapporti sessuali, senza tralasciare minzione, defecazione, flatulenze, masturbazione, feticismo e sadomasochismo.
Per concludere, ho letto anche le 40 pagine di introduzione alla mia edizione che inizialmente avevo tralasciato perché, a volte, le introduzioni anticipano troppo il contenuto del libro e quindi preferisco sempre leggerle alla fine. È un'introduzione interessante ma non aggiunge niente a quanto ho già scoperto leggendo il libro.
Così, giusto per la cronaca, aggiungo anche che nei prossimi giorni scriverò un breve "essay" in inglese perché sto partecipando a lezioni di gruppo di conversazione in inglese e spesso dobbiamo parlare di argomenti a scelta. La prossima volta io parlerò di questo libro.