"Asimmetria" - Lisa Halliday

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Towandaaa
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"Asimmetria" - Lisa Halliday

Messaggio da Towandaaa »

Se è vero, come si legge ovunque, che Asimmetria è un nuovo sorprendente capitolo del Grande Romanzo Americano, evidentemente allora non fanno per me le magnifiche sorti e progressive di quest’ultimo, oppure sono rimasta obnubilata dal – troppo – incenso bruciato attorno a questo libro e non ho saputo coglierne le tanto decantate qualità.
Sia detto, naturalmente, come mia modestissima opinione.
Senza pretesa alcuna di esaustività, icasticamente potrei definire – e archiviare – questo romanzo come frammentario, inconcludente, e infine, inadempiente rispetto alle promesse di originalità, intelligenza, umorismo ed eleganza che lo accompagnano.
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francesina
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Re: "Asimmetria" - Lisa Halliday

Messaggio da francesina »

La mia opinione è più clemente rispetto a quella qui sopra di Towandaaa (che ringrazio nuovamente per avermi permesso di leggere questo libro), ma ammetto che l'opinione niente meno che di Zadie Smith riportata in quarta di copertina abbia lasciata basita anche me.
"Elegante, geniale, profondo e follemente divertente" mi sembrano aggettivi esagerati, così come che la Zadie Smith abbia scritto di invidiare il talento dell'esordiente Lisa Halliday.
Ciò detto, delle tre parti di cui è composto il libro, la prima mi ha rapito: l'ho letta voracemente e mi ha offerto vari spunti di riflessione, oltre che farmi venire la voglia di riprendere in mano di qualcosa di Roth. La seconda parte- incentrata sulla storia di un uomo bloccato in aeroporto per cavilli burocratici legati al possesso di un doppio passaporto- mi ha incuriosita, mentre ho considero del tutto evitabile la terza, vale a dire l'intervista rilasciata allo scrittore co-protagonista della prima parte.
Non lo boccio e immagino che se lo rileggessi il mio giudizio sarebbe più clemente, ma al tempo stesso non credo sia un testo che valga il privilegio di una rilettura né le lodi tessute tutto intorno in questi ultimi mesi. La domanda che mi pongo, che vale non solo sul plauso da parte di stampa e lettori ma anche sulla mia opinione tiepidamente positiva, è: "mi avrebbe così tanto incuriosita, l'avrei letto così voracemente se dietro la figura di Ezra non vi fosse stato Philip Roth?" Oggi rispondo di no e credo di non essere l'unica: ho l'impressione che la Halliday corra il rischio che il suo eventuale talento sia offuscato dall'espediente cui ha voluto fare ricorso per gettare luce sulla sua opera e sulla sua stessa dote di narratrice. Mossa forse un po' arrogante per un'esordiente :think:
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

Sempre Francesina, anche su Anobii

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