Se questo è un uomo, Primo Levi

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Gahan
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Se questo è un uomo, Primo Levi

Messaggio da Gahan »

Scrivo due righe giusto perché rimanga traccia che tra i libri di quest'anno ho letto anche questo.
Non è un libro di cui si possa scrivere una recensione, infatti anche su goodreads l'ho soltanto messo tra i libri "letti" ma mi sono rifiutata di scrivere un commento o di mettere le stelline.
Quello che penso davvero è che questo libro ha valore come testimonianza storica di uno dei periodi più bui dell'umanità, ma letto a 45 anni è solo una ripetizione di cose già viste e sentite mille volte.
L'ho letto ora perché non mi è mai stato imposto durante il periodo scolastico, l'ho acquistato io (faceva parte di una collana), è rimasto lì per tantissimi anni e poi, come tutte le cose, è venuto il suo tempo: sto per partire per Cracovia e farò tappa anche ad Auschwitz quindi non poteva esserci momento migliore.

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francesina
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Re: Se questo è un uomo, Primo Levi

Messaggio da francesina »

Ho terminato alcuni giorni fa l'ascolto di questo libro, letto da Roberto Saviano per Emons audiolibri.
Come Gahan trovo molto difficile recensirlo ed aggiungere cose sensate ai fiumi di parole già giustamente versati negli anni.
Non so come sia successo che nessun professore me ne abbia mai assegnata la lettura, ma credo sia una lettura che dovremmo affrontare tutti prima o poi, anche se la ritengo più utile per i ragazzi.
Certamente ciò che vi si narra, per quanto non risulti nuovo in nulla ad un adulto, sconvolge comunque ogni lettore - impossibile risultare indifferente a certi racconti, specie se narrati in prima persona - ma credo sia un testo più adeguato durante gli anni di formazione.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près

E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

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Gahan
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Re: Se questo è un uomo, Primo Levi

Messaggio da Gahan »

È un libro che deve essere letto almeno alle superiori.

Nel mentre io sono stata e ho visto coi miei occhi.
La prima cosa che mi ha colpito è la vastità. Il termine Auschwitz indica in realtà un vasto complesso di campi di concentramento e lavoro, situati nei pressi della cittadina polacca di Oswiecim. Il campo originario era denominato Auschwitz I, poi c'è il famigerato campo di sterminio di Birkenau (Auschwitz II) e il campo di lavoro di Monowitz (Auschwitz III, sede dell'industria chimica dove venne impiegato Primo Levi, e questo non è visitabile), c'erano poi altri 45 sotto-campi in cui i deportati venivano utilizzati per lavorare nelle diverse industrie tedesche costruite nei dintorni. Auschwitz I era in origine un complesso di caserme dell'esercito polacco, che è stato poi convertito in campo di concentramento. Oggi è un museo ad ingresso libero, il biglietto che si paga costituisce il costo della guida che accompagna i turisti. Qui è possibile vedere con i propri occhi quegli oggetti che abbiamo visto tante volte nei libri di storia o nei documentari: le pile di valige e di scarpe, montagne di pettini e pennelli da barba e (cosa che mi ha impressionato di più) quintali di capelli...
La visita prosegue poi a Birkenau. A differenza di Auschwitz I che è stato costruito sulla base di un complesso già esistente, Birkenau è stato creato dal nulla ed erano i deportati stessi a costruire gli edifici e le baracche in cui dormire. Metà del campo era costituita da baracche in legno di cui oggi non rimane nulla, mentre l'altra metà erano baracche in muratura, che sono ancora in piedi ma non visitabili dai turisti perché sono pericolanti. A Brikenau è rimasta una tratta dei binari che arrivavano fino all'interno del campo, c'è anche un vagone del treno per mostrare in che condizioni viaggiavano i deportati. C'erano anche 4 camere a gas e altrettanti forni, che però sono stati fatti saltare in aria dalle SS prima dell'arrivo dei Russi, quindi ora si vedono solo dei ruderi bruciacchiati. Le stime parlano di circa 1 milione e 100 mila morti solo nel campo di Birkenau. La maggior parte ebrei, ma anche rom, slavi, polacchi e russi.
Altra cosa che mi ha impressionato è stato il numero di turisti che c'era in visita. La guida ci ha detto che fino a qualche anno fa avevano circa 400 mila visitatori all'anno, mentre l'anno scorso ne hanno avuti 2 milioni.
È un'esperienza da fare almeno una volta nella vita, finché non vedi non ti rendi veramente conto. È una gita pesante emotivamente e anche fisicamente perché si cammina tanto e si sta tanto in piedi. Mentre ad Auschwitz I si entra ed esce dalle baracche adibite a museo, a Birkenau il giro che si fa è tutto all'aperto. Noi siamo stati fortunati perché era una bella giornata, ma se piove si fa tutto sotto l'acqua, camminando nel fango. Sconsigliato ai minori di 14 anni!

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francesina
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Re: Se questo è un uomo, Primo Levi

Messaggio da francesina »

Grazie per il tuo report.
Immagino come e quanto si possa star male: io sono uscita molto scossa già solo dal Centro memoriale dell'olocausto di Budapest che ho visitato la scorsa estate.
Altra cosa che mi ha impressionato è stato il numero di turisti che c'era in visita. La guida ci ha detto che fino a qualche anno fa avevano circa 400 mila visitatori all'anno, mentre l'anno scorso ne hanno avuti 2 milioni
Questa cosa è interessante ed inquietante al tempo stesso :think:
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E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione

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Gahan
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Re: Se questo è un uomo, Primo Levi

Messaggio da Gahan »

A noi è stata presentata come cosa positiva, come sinonimo del fatto che adesso c'è più "apertura" non solo delle frontiere, ma anche delle menti.
Oggi si trovano ad avere visitatori di nazionalità che fino a qualche anno fa non si sognavano nemmeno.

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