Ricordati di Bach - Alice Cappagli

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lisolachenonce
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Ricordati di Bach - Alice Cappagli

Messaggio da lisolachenonce »

«Questa storia è la mia storia, Cecilia sono io»

Di Alice Cappagli avevo già apprezzato "Niente caffè per Spinoza" e ho subito acquistato il nuovo volume, intrigata anche dalla premessa «Questa storia è la mia storia, Cecilia sono io». E se quella è la sua storia, tanto di cappello. Una bambina di 8 anni finisce all'ospedale dopo un incidente stradale e il nervo radiale della mano sinistra risulta compromesso. Dopo mesi di gesso la mano sembra un "pesce morto". Nessuna tecnica riabilitativa sembra funzionare eppure la bambina decide di imparare a suonare il violoncello e ci riesce grazie ad una immensa forza di volontà, oltre naturalmente alle grandi doti musicali. Centrale è la figura del maestro di violoncello, fumatore e scommettitore, che riesce a capire e stimolare Cecilia, portandola al risultato finale di ottenere un posto di violoncellista alla Scala. Molto complesso il rapporto con la madre, colpevole di aver provocato l'incidente d'auto (contro un pino sull'Aurelia, i toscani capiranno), di cui Cecilia non si fiderà più.
Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato (U.Saba)
Piove sui panni stesi / perché niente va mai come dovrebbe...(Kegiz)
Nam concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur.(Sallustio)
...l'erba / lieta, dove non passa l'uomo ((Ungaretti)
LE MIE ETICHETTE E I MIEI RING
Su anobii sono lisolachenoncè

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