ho letto alcuni anni fa "guerra è pace" e sto leggendo (grazie al ring di Frine) "la fine delle illusioni". non mi perdo nemmeno un suo articolo, quando mi capita di incontrarlo su qualche quotidiano o rivista.
amo il suo modo di andare dritta al problema, senza compromessi e senza mezzi termini. lo stile chiaro. l'ironia, amarissima, con la quale commenta i fatti drammatici che racconta.
e poi amo i fatti. poco fa leggevo questo passo
e poi altri che riportano i dati (drammatici) del numero di persone costrette ad abbandonare la propria terra per fare spazio alle grandi dighe, di cui l'india è uno dei maggiori paesi costruttori.Il giorno di Natale del 1990, seimila tra uomini e donne marciarono per più di cento chilometri, portando con sé provviste e giacigli [...] I partecipanti alla marcia chiesero di passare il confine e raggiungere il sito della diga. La polizia negò loro il permesso. Per sottolineare il carattere non violento delle loro intenzioni, tutti i partecipanti avevano le mani legate. Uno per uno, sfidarono gli squadroni della polizia. Furono picchiati, arrestati e trascinati su autocarri in attesa, che li portarono qualche chilometro più in là, nel deserto, e li scaricarono.
insomma, leggevo queste cose e mi chiedevo: ma com'è che in india sta succedendo questo disastro da anni e noi non ne sappiamo praticamente nulla. non un quotidiano, non un telegiornale ci fa sapere cosa succede laggiù. le ultime notizie che abbiamo ricevuto dall'india risalgono a un paio di anni fa, quando la tensione col pakistan era salita a livelli critici...
amo leggere la roy perché mi apre ogni volta una finestra su un universo sconosciuto e che difficilmente potrei conoscere altrimenti...
vabbè, scusate...alla fine non ho scritto una recensione ma un piccolo sfogo...
