

Bene , ecco sopra un esempio di come scrive Wallace in questa raccolta di saggi . Era impossibile che non fossi attratto da questo libro , è praticamente scritto in maniera poco differente dal mio modo contorto di concepire la scrittura . L’aragosta in copertina mi ha fatto l’occhiolino con una chela e io non potevo resistere e non considerarla

DFW deve essere quel tipo professore da campus americano che piace tanto agli studenti per le sue idee bizzarre e progressiste , un Walt Whitman dell’ipermodernismo . Questa raccolta di suoi saggi è veramente carina , qualche idea è veramente geniale , soprattutto mi ha colpito l’interpretazione che da al suo stupore dopo la lettura della merdosa autobiografia della tennista Tracy Austin ( non chiedetemi ora se è mai esistita una persona così sfigata

Si , insomma bel libro per chi ama l’americanismo e il suo pragmatismo culturale . Troverà in Wallace un paladino democratico delle sue idee .
Due difetti .
1 ) I rimandi a piè di pagina e gli asterischi : un’enormità ! che diventano un libro parallelo delle idee alla fine del libro . Deve essere una caratteristica voluta da DFW . Io sono riuscito comunque a seguire il filo , ma di certo non è una lettura “smooth” .
2 ) La scrittura del saggio “ Il commentatore “ e più che altro un algoritmo informatico sotto forma documentale . Un esperimento da sala macchine ! , che m'immagino essere una presa in giro di tutti quei programmatori della Microsoft che lavorano al suo programma di videoscrittura WORD e che non ne capiscono una mazza di semantica e annessa compressione interpretativa del testo .
Appunti d’informatica versus living theatre .
Einaudi . Stile libero Big 15,50 €