
Un giudizio decisamente negativo.
Per i toni, intanto.
Spiegate a Jefferson che se si parla di divulgazione scientifica la regola d'oro e' evitare come la peste la seconda persona plurale? Mette distanza. "Vi spiego io come si fa" evoca un "vaffanculo" come risposta piu' naturale (i piu' eleganti un "E tu chi ti credi di essere?").
Regola banale, infranta gia' nel titolo (se metto un cartello "Attenti al cane", il senso e' di deterrenza. "Attenti alle bufale" e' un pallido tentativo di fare il simpatico, cannando completamente il messaggio. Un genio della comunicazione come Paolo Attivissimo si definisce Acchiappabufale, ad esempio. Non si sogna errori cosi' banali).
Altro motivo. E' scritto da un medico, per definizione gente che con il dato scientifico ha pochissimo a che fare. E' logico, dunque, che nel vademecum su come riconoscere un articolo artefatto il livello sia bassissimo.
Tom, vecchio mio, chiunque scriva seriamente articoli scientifici segue delle regole che rendono il tuo vademecum carta straccia, a prescindere dalla veridicita' dei dati presentati. Sarebbe bastato dare un occhio alla biografia minima per scrivere qualcosa di piu' utile.
Infine: abbiamo capito che lavori alla fondazione Cochrane, ma e' quantomeno poco elegante citare la Cochrane come l'esempio piu' virtuoso di database epidemiologico. Ma va beh.
L'unica cosa piacevole: e' breve e occupa poco spazio nella libreria. Ed e' stato un regalo a sorpresa (grazie, davvero, senza ironia).