Se L’idiota ballerino di Kilgore Trout non sarà mai adottato dalle scuole è solo perché non esiste, esattamente come il suo autore.Ecco la trama: una creatura di nome Zog arriva sulla Terra su un disco volante per spiegare come evitare le guerre e curare il cancro. Porta queste sue informazioni da Margo, un pianeta i cui abitanti conversano tra loro emettendo scoregge e ballando il tip-tap.
Zog sbarca di notte nel Connecticut. Ha appena messo piede a terra che vede una casa in fiamme. Vi si precipita dentro, scoreggiando e ballando il tip-tap, per avvertire gli abitanti del terribile pericolo che corrono. Il padrone di casa gli spacca il cranio con una mazza da golf.
Esiste invece, e si spera ancora per molto, il creatore di Kilgore Trout: quel Kurt Vonnegut che lo ha scelto come eteronimo per alcune delle sue produzioni migliori, tra cui La colazione dei campioni (Addio triste lunedì).
Benché privo del commovente lirismo di L’idiota ballerino, questo romanzo scritto nel 1973 è un ottimo esempio del talento del suo autore, capace di utilizzare humor e fantasia per raccontare la terra dei liberi com’è sotto la sottile e invitante crosta di normalità.
Kilgore Trout scrive racconti inspiegabilmente ignorati dalla critica e pubblicati nelle riviste porno, come quello di cui avete avuto un esempio, ed è in viaggio verso l’oscura località di Midland per partecipare a un festival delle arti. Ad attenderlo, Dwayne Hoover, venditore di Pontiac, padrone di mezza città nonché prossimo alla follia totale.
Nel ruolo del coro, una patetica brigata di personaggi alla disperata ricerca della felicità. Ad allietare il tutto, gli schizzi di Vonnegut che come un bravo scolaro illustra di volta in volta gli oggetti che menziona.
Vonnegut è conosciuto per Mattatoio n°5, un gran romanzo ma non il suo migliore (quello è Le sirene di titano). Se non avete avuto la fortuna di leggerlo, provate a immaginare Philip K. Dick sotto prozac e vi sarete fatti un’idea.E così via
Douglas Adams gli deve molto, noi dobbiamo molto alla guerra e alla General Electrics per averlo risparmiato e a Feltrinelli che ha deciso di ristampare le sue opere.
Dal libro è stato tratto un film con Bruce Willis e Albert Finney che la critica ha quasi unanimamente stroncato.
Kurt Vonnegut, La colazione dei campioni, Feltrinelli, 15 euro