
Vicende pubbliche e vicende private che si intrecciano sullo sfondo di una cittadina affacciata sul lago di Como: scontri familiari, rivalità tra bottegai, scorribande nelle case di tolleranza, e segreti custoditi, manipolati, piegati a seconda delle esigenze, ma pur sempre a fin di bene.
Questo il nucleo della storia, ma attorno ad essa e ai personaggi principali, ruotano tutta una serie di comparse e di vicende collaterali, che hanno il pregio di essere sempre ben descritte, creando una visione di insieme dei vizi e delle virtù, dei segreti, degli scandali e degli intrighi di un piccolo centro di provincia, in modo veramente credibile e concreto. Con un linguaggio semplice, asciutto, velato da una sottile ironia che spesso suscita nel lettore un sorriso divertito, l’autore espone una trama piacevole e brillante, ambientata sì nell’Italia degli anni tra le due guerre mondiali, ma che senza fatica potremmo inquadrare, mutatis mutandis, nelle dinamiche che caratterizzano ancora oggi la vita dei piccoli centri.
Particolarissimo, in questo ma anche in altri romanzi dello stesso autore, il ruolo che i personaggi riconoscono ed attribuiscono al parroco, non solo per gestire le questioni spirituali, ma anche per dirimere controversie, prestarsi come testimone e consigliere in affari terreni ! Dinamiche forse oggi non più attuali, ma con quel sapore un po’ retrò che è sempre un piacere ritrovare.
Leggendolo si ha l’impressione di assistere ad uno di quei film commedia italiani degli anni 50 che conservano ancora oggi il loro fascino, per la dosata commistione tra ironia, sorrisi e amarezze, che gratificano sempre, senza bisogno di avvenimenti di grande portata per conquistare l’attenzione del lettore/spettatore. Vitali riesce a costruire e sviluppare le sue trame attorno a piccoli fatti comuni della quotidianità, ma non per questo si tratta di romanzi banali. “Il segreto di Ortelia” è forse un po’ più malinconico degli altri, è venato di quella particolare tristezza che spesso le storie di donne umiliate portano con sé, ma il tono si alleggerisce in vari momenti della storia e soprattutto nel finale, quando proprio la forza e l’ingegno di Ortelia la portano al suo piccolo momento di riscatto e affermazione personale.
Per me è stata una lettura davvero piacevole.