Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri. ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!
APPELLO a tutti i BCorsari degni di questo nome: se vi avanza un piccolo spazio sotto l'ombrellone, in cima alle montagne o dove diavolo sarete a trascorrere delle riposanti vacanze, e soprattutto avete ancora la voglia per un libro profondo e feroce sull'anima umana, sui rapporti tra uomo e donna, non perdetevi questa romanzo.
Cercate di non perderlo in assoluto.
Questo libro ha soppiantato nel mio personale immaginario "Le memorie di Adriano" nel posto del Libro-che-porteresti-nell'-isola-deserta.
E' profondo, profondo, profondo. Lucido, lucido, lucido.
Se fossi il suo slogan direi "Vi è piaciuto Le Braci? Questo è due spanne sopra!
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a) VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
Ho regalato questo libro ad una mia amica (che in materia di libri ha gusti un po' difficilotti) per il suo compleanno... e l'ho fatto a scatola chiusa, confidando nel grande talento di Marai.
A quanto pare, ho proprio fatto bella figura...
Bond
il mio nome e' Bond. James Bond.
BondJamesBond. cognome?
Bond
BondJamesBond Bond?
Appena mi riprenderò completamente dall'aver letto l'eredità di Eszter , bellissimo e sconvolgente libro, affronterò anche questo...ho come il sospetto che sia un altro pugno nello stomaco
Reginetta dei telecomandi, di gnosi assolute che asserisci e domandi (Culodritto, Guccini)
“Sono sempre stato un sognatore ironico, infedele alle promesse
segrete.” (Pessoa)
Ho avuto un periodo di passione folle per Marai (le braci, la recita di bolzano, l'eredità di Eszter, divorzio a Buda), adesso un po' sopito da nuove conoscenze letterarie.
dopo questo consiglio (e soprattutto il riferimento alle memorie di Adriano) direi che è ora di soffiare sulla cenere e ridare ossigeno alle fiamme.
"The blood jet is poetry,
There is no stopping it"
Sylvia Plath
"Deragliatemi da questo basso destino"
Mariangela Gualtieri
Ho iniziato questo libro ieri e a nemmeno 100 pagine sono completamente catturata dalla sua profondità.
Di marai ho letto solamente le Braci e mi sono trovata impigliata nelle sue atmosfere algide e sospese... come potevo non leggere qualcos'altro?
La Donna giusta mi è capitato in mano per caso girando in una biblioteca comunale e devo dire che anche a me sembra ad un livello addirittura più alto.
Nel leggerlo mi sembra di "inciampare" in pensieri lucidi e profondi... so già che leggerlo sarà devastante... perchè "i libri migliori sono quelli che ti fanno male" (D. Trueba, Aperto tutta la notte)
Lettura impegnativa, per palati fini, non certo da ombrellone e cocco fresco, ma da meditazione, da assaporare lentamente per farlo durare a lungo.
Autore scoperto da pochi anni dal pubblico italiano, benché abbia scritto moltissimo in Ungheria e in Francia. Edito in Italia da Adelphi che sta pubblicando tutta la sua opera. "Braci", pubblicato un quattro anni fa in Italia, è stato il suo trampolino di lancio, imperdibile, uno di quei libri che ti segnano per sempre. Anche La donna giusta non è da meno, romanzo di grande eleganza formale, scrittura tesissima e asciutta. Lo scrittore ungherese trascina il lettore in un turbine di passioni estreme, segreti inconfessabili, tradimenti e crudeltà. Tuttavia (forse ad una prima lettura frettolosa) non mi ha lasciato l'intensità - perdonate - bruciante delle Braci. Il romanzo parte bene e cattura, poi procede un po' a rilento (100 pagine di troppo?), perdendo spessore e agilità, riscattandosi nel bellissimo epilogo.
Leggiamo insieme la trama nel risvolto di copertina (bello quanto il libro):
Un pomeriggio, in una elegante pasticceria di Budapest, davanti ad un gelato al pistacchio, una donna racconta ad un'altra donna come un giorno, avendo trovato nel portafoglio di suo marito, un pezzetto di nastro viola, abbia capito che nella vita di lui c'era stata, e forse c'era ancora, una passione segreta e bruciante, e come da quel momento, abbia cercato, invano, di riconquistarlo.
Una notte, in un caffè della stessa città, bevendo vino e fumando una sigaretta dopo l'altra, l'uomo che è stato suo marito, racconta ad un altro uomo come abbia aspettato per anni una donna che era diventata per lui una ragione di vita e insieme "un veleno mortale" e, come, dopo aver lasciato per lei la prima moglie, l'abbia sposata e poi inesorabilmente persa.
All'alba, in un alberghetto di Roma, sfogliando un album di fotografie, questa stessa donna racconta al suo amante (un batterista ungherese) come lei, la serva venuta dalla campagna, sia riuscita a sposare un uomo ricco, e come nella passione possa esserci ferocia, risentimento, vendetta.
Molti anni dopo, nel bar di New York dove lavora, sarà proprio il batterista a raccontare ad un esule del suo stesso paese, l'epilogo di tutta la storia e in qualche modo a tirarne le fila..
In questi tre monologhi con epilogo si respira, finalmente, aria nuova, aria poetica, e soprattutto "nobile".
Uomini che non si annoverano più tra quelli moderni, donne d'altri tempi (o perlomeno difficilmente rintracciabili) sono i paradigmi di una concezione di vita profonda che travalica il puro apparire nel suo effimero trascorrere, per arroccarsi in pochi principi essenziali: l'amicizia imperitura, l'amore perfetto, l'onore, e perché no, l'odio rimangono gli unici stati d'animo della vita di ognuno di noi, che danno senso e redimono l'assoluta superficialità del tempo.
Un autore al quale si vuole subito bene nel letterale senso figurato: un autore che ci invita ad un salto di qualità, ad una nobiltà "superiore", ad un "quantum" di rango emotivo, che ci allontani dalla miserabilità dell'uomo moderno e ci spinga di nuovo a sperare.
Librium ti adoro anche io....ma solo se è farina del tuo sacco. Non sono per niente d'accordo invece sulla quarta di copertina, che banalizza la storia. Potrebbe essere pure un noir di Carver raccontato così. Di nuovo, anche io d'accordo sulle 100 pagine di troppo. O meglio. Si capisce che il libro originario si componeva dei due monologhi Del "marito" e della "moglie" e che suvccessivamente Marai ha aggiunto quelli degli ultimi due personaggi. E il libro "cala" un po'.
Ma forse rende più chiara non solo la storia dei sentimenti, ma anche la crisi di una certa classe borghese mitteleuropea e della cultura in generale
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Sai che cosa ha fatto? Ha cercato di cancellare il sentimento con la ragione. Come se qualcuno, con i più svariati artifici, tentasse di convincere un pezzo di dinamite a non esplodere.. (Sandor Marai: La Donna Giusta