buona liberazione a tutti!

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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shandy
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buona liberazione a tutti!

Messaggio da shandy »

:mrgreen:

60 volte resistenza!

Fischia il vento, infuria la bufera,
scarpe rotte eppur bisogna andar,
a conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell'avvenir.
Ogni contrada è patria del ribelle
ogni donna a lui dona un sospir,
nella notte lo guidano le stelle
forte il cuore e il braccio nel colpir.
Se ci coglie la crudele morte
dura vendetta verrà dal partigian;
ormai sicura è gia la dura sorte
del fascista vile traditor.
Cessa il vento, calma è la bufera,
torna a casa il fiero partigian
Sventolando la rossa sua bandiera;
vittoriosi e alfin liberi siam.
42
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mimonni
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Messaggio da mimonni »

I sogni dei partigiani sono rari e corti, sogni nati dalle notti di fame, legati alla storia del cibo sempre poco e da dividere in tanti: sogni di pezzi di pane morsicati e poi chiusi in un cassetto.

I cani randagi devono fare sogni simili, d'ossa rosicchiate e nascoste sotto terra. Solo quando lo stomaco è pieno, e non si è camminato troppo durante il giorno, ci si può permettere di sognare una donna nuda e ci si sveglia al mattino sgombri e spumanti, con una letizia come d'ancore salpate.

Allora gli uomini tra il fieno cominciano a parlare delle loro donne, di quelle passate e di quelle future, a fare progetti per quando la guerra sarà finita, e a passarsi fotografie ingiallite.


italo calvino - il sentiero dei nidi di ragno - 1947
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TierrayLibertad
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Messaggio da TierrayLibertad »

La Resistenza non può essere un solo un ricordo storico. Ne resterebbe svuotata. E allora non solo per non dimenticare ma come stimolo per il futuro due scritti forse poco noti. Il primo è di Piero Calamandrei che nel 1953 denunciava già i revisionismi della destra. Il secondo è invece un appello alla resistenza che il 1° dicembre 1943 Concetto Marchesi, all'epoca rettore dell'Università di Padova, rivolse agli studenti.

"Epigrafe" di Piero Calamandrei

Non rammaricatevi
dai vostri cimiteri di montagna
se giú al piano
nell'aula ove fu giurata
la Costituzione
murata col vostro sangue
sono tornati
da remote caligini
i fantasmi della vergogna
troppo presto li avevamo
dimenticati

è bene che siano esposti
in vista su questo palco
perché tutto il popolo
riconosca i loro volti
e si ricordi
che tutto questo fu vero
chiederanno la parola
avremo tanto da imparare

manganelli pugnali patiboli
vent'anni di rapine
due anni di carneficine
i briganti sugli scanni i giusti
alla tortura
Trieste venduta al tedesco
l'Italia ridotta un rogo

questo si chiama governare
per far grande la patria

apprenderemo da fonte diretta
la storia vista dalla parte dei carnefici
parleranno i diplomatici dell'Asse
i fieri ministri di Salò
apriranno
i loro archivi segreti
di ogni impiccato
sapremo la sepoltura
di ogni incendio si ritroverà il protocollo

Civitella Sant'Anna Boves Marzabotto
tutte in regola

sapremo finalmente
quanto costò l'assassinio
di Carlo e Nello Rosselli
ma forse a questo punto
preferiranno rinunciare alla parola
peccato
questi grandi uomini di stato
avrebbero tanto da raccontare

Appello agli studenti dell'Università di Padova da parte del rettore Concetto Marchesi

Studenti dell'Università di Padova!

Sono rimasto a capo della vostra Università finché speravo di mantenerla immune dall'offesa fascista e dalla minaccia germanica; fino a che speravo di difendervi da servitù politiche e militari e di proteggere con la mia fede pubblicamente professata la vostra fede costretta al silenzio e al segreto. Tale proposito mi ha fatto resistere, contro il malessere che sempre più mi invadeva nel restare a un posto che ai lontani e agli estranei poteva apparire di pacifica convivenza mentre era un posto di ininterrotto combattimento.

Oggi il dovere mi chiama altrove.

Oggi non è più possibile sperare che l'Università resti asilo indisturbato di libere coscienze operose, mentre lo straniero preme alle porte dei nostri istituti e l'ordine di un governo che - per la defezione di un vecchio complice - ardisce chiamarsi repubblicano vorrebbe convertire la gioventù universitaria in una milizia di mercenari e di sgherri massacratori. Nel giorno inaugurale dell'anno accademico avete veduto un manipolo di questi sciagurati, violatori dell'Aula Magna, travolti sotto la immensa ondata del vostro irrefrenabile sdegno. Ed io, o giovani studenti, ho atteso questo giorno in cui avreste riconsacrato il vostro tempio per più di vent'anni profanato; e benedico il destino di avermi dato la gioia di una così solenne comunione con l'anima vostra. Ma quelli, che per un ventennio hanno vilipeso ogni onorevole cosa e mentito e calunniato, hanno tramutato in vanteria la disfatta e nei loro annunci mendaci hanno soffocato il vostro grido e si sono appropriata la vostra parola.

Studenti: non posso lasciare l'ufficio del Rettore dell'Università di Padova senza rivolgervi un ultimo appello. Una generazione di uomini ha distrutto la vostra giovinezza e la vostra patria. Traditi dalla frode, dalla violenza, dall'ignavia, dalla servilità criminosa, voi insieme con la gioventù operaia e contadina, dovete rifare la storia dell'Italia e costituire il popolo italiano.

Non frugate nelle memorie o nei nascondigli del passato i soli responsabili di episodi delittuosi; dietro ai sicari c'è tutta una moltitudine che quei delitti ha voluto e ha coperto con il silenzio e la codarda rassegnazione; c'è tutta la classe dirigente italiana sospinta dalla inettitudine e dalla colpa verso la sua totale rovina.

Studenti: mi allontano da voi con la speranza di ritornare a voi maestro e compagno, dopo la fraternità di una lotta assieme combattuta. Per la fede che vi illumina, per lo sdegno che vi accende, non lasciate che l'oppressore disponga della vostra vita, fate risorgere i vostri battaglioni, liberate l'Italia dalla schiavitù e dall'ignominia, aggiungete al labaro della vostra Università la gloria di una nuova più grande decorazione in questa battaglia suprema per la giustizia e per la pace nel mondo.
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.

(A. Machado)

Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.

Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)

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Auro
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Re: buona liberazione a tutti!

Messaggio da Auro »

con un sorriso che sa di resistenza, di consapevolezza e di liberazione. per tutti indistintamente.
che oggi è festa d'aprile.

Dalle belle citta' date al nemico fuggimmo un di' su per l'aride montagne,
cercando liberta' tra rupe e rupe, contro la schiavitu' del suol tradito.
Lasciammo case, scuole ed officine, mutammo in caserme le vecchie cascine,
armammo le mani di bombe e mitraglia, temprammo i muscoli ed i cuori in battaglia.
Siamo i ribelli della montagna, viviam di stenti e di patimenti,
ma quella fede che ci accompagna sara' la legge dell'avvenir.
Ma quella legge che ci accompagna sara' la fede dell'avvenir.
Di giustizia e' la nostra disciplina, liberta' e' l'idea che ci avvicina,
rosso sangue e' il color della bandiera, partigian della folta e ardente schiera.
Sulle strade dal nemico assediate lasciammo talvolta le carni straziate.
sentimmo l'ardor per la grande riscossa, sentimmo l'amor per la patria nostra.
Siamo i ribelli della montagna, viviam di stenti e di patimenti,
ma quella fede che ci accompagna sara' la legge dell'avvenir.
Ma quella legge che ci accompagna sara' la fede dell'avvenir.
(Dalle belle città - canto partigiano)

"e l'opera più solida è l'italia antifascista, la pace, la fratellanza dei popoli. è l'opera dei protagonisti di "senza tregua". tocca ai giovani continuare sulla strada maestra, ai giovani continuare la Resistenza".
(Giovanni Pesce, Senza tregua)

baci resistenti, Auro
riassumo in me il peggio esistente in questo forum.
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
"agevola sto cazzo" (a.)
non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
i miei occhi - del.izio.sAuro
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Sapphire78
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Messaggio da Sapphire78 »

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Reginetta dei telecomandi, di gnosi assolute che asserisci e domandi (Culodritto, Guccini)

“Sono sempre stato un sognatore ironico, infedele alle promesse
segrete.” (Pessoa)
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matilda6mitica
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Messaggio da matilda6mitica »

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Bilbo
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Messaggio da Bilbo »

Metti la giubba di battaglia,
mitra, fucile e bombe a mano,
per la libertà lottiamo,
per il tuo popolo fedel.
E' giunta l'ora dell'assalto,
il vessillo tricolore,
e noi dei Cervi l'abbiam giurato
vogliam pace e libertà, e libertà.
Compagni, fratelli Cervi,
cosa importa se si muore
per la libertà e l'onore
al tuo popolo fedel.
E' giunta l'ora dell'assalto...
Compagni, fratelli Cervi...


Ora e sempre Resistenza!

Buona Liberazione a tutti!

P.S.: chissà se invece di andare a Milano, è andato a trovare papà Cervi.
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Auro
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Messaggio da Auro »

Agostino, Aldo, Antenore, Ettore, Ferdinando, Gelindo, Ovidio.

[...] Marino Serri è morto, è morto Afro Tondelli ma gli occhi dei fratelli si son tenuti asciutti
compagni sia ben chiaro che questo sangue amaro versato a Reggio Emilia è sangue di noi tutti
Sangue del nostro sangue, nervi dei nostri nervi, come fu quello dei fratelli Cervi
Il solo vero amico che abbiamo al fianco adesso è sempre quello stesso che fu con noi in montagna
ed il nemico attuale è sempre ancora eguale a quel che combattemmo sui nostri monti e in Spagna
Uguale è la canzone che abbiamo da cantare scarpe rotte eppur bisogna andare...
(Per i morti di Reggio Emilia, canto partigiano)

:yes!:
riassumo in me il peggio esistente in questo forum.
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
"agevola sto cazzo" (a.)
non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
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TierrayLibertad
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Messaggio da TierrayLibertad »

Sempre partigiani anche per il domani
(Canzoniere delle Lame)

Era la sua casa,
era il suo paese
la storia che racconto
è di tanti anni fa

Ma vennero i fascisti
e lui lasciò la casa
abbandonò il paese
lontano se ne andò

Lontano combatteva
con dei nuovi compagni
sognava il suo paese
tornato in libertà

Tornò da partigiano
un'arma per compagna
morì nel suo paese
trovò la libertà

Un uomo come mille
del quale non sta scritto
il nome dentro ai libri
tante storie così

Ma il popolo la storia
fa senza generali
la scrive tutti i giorni
anche se non lo sa

Fascisti questa Italia
l'han fatta i partigiani
restate nelle fogne
il posto qui non è

Compagni stiamo attenti
siam sempre partigiani
la scelta l'abbiam fatta
anche per il domani.
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.

(A. Machado)

Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.

Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)

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matilda6mitica
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Messaggio da matilda6mitica »

Ho trovato un articolo di oltre vent'anni fa, dove Italo Calvino scriveva a proposito della Liberazione:

Certo, basterebbe un segno di cambiamento di clima e si ridarebbe attualità a quello che il 25 aprile significa:
il concorso di forze politiche molto diverse, che ha permesso di dare a un Paese prostrato e semidistrutto una sua fisionomia morale e civile che gli ha fatto riprendere il suo posto come nazione.

Italo Calvino, Miracolo che ritarda, Corriere della Sera, 25 aprile 1977
http://web.tiscali.it/bottecilindro/ide ... no1977.htm

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giuly
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Messaggio da giuly »

Resistenza, sempre!
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Virgilio
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Messaggio da Virgilio »

Un giorno ho letto la storia di Tina Anselmi, diventata staffetta partigiana, dopo aver visto dei ragazzi impiccati dai fascisti perché resistenti
quando decise di aiutare i partigiani le chiesero se era cosciente del fatto che rischiava la vita e che se l'avessero presa l'avrebbero torturata fino a farle desiderare la morte.

e disse sì, che lo sapeva.

le chiesero poi se era cosciente del fatto che lei metteva a repentaglio non solo la sua vita, ma anche quella di altra gente.
E lei sarebbe stata responsabile di queste vite.

e disse sì, che lo sapeva, ma sapeva anche che i giovani meritavano un futuro e una vita libera.

Tina Anselmi aveva 17 anni quando divenne staffetta.

Io a 17 anni al massimo guardavo la tv.

mi sono fermato a pensare che se la tv in camera mia era accesa forse lo dovevo anche a quella staffetta e a tutti quei “combattenti bambini” che vanno sotto il nome di partigiani, che a 17 anni, ma anche prima, si son trovati a scegliere di lottare, se ci tenevano alla loro libertà, e che in molti casi, dopo averla regalata agli altri, non sono riusciti a riguadagnare la loro, pur avendo conservato la vita.
E molti hanno guadagnato solo due rami incrociati infilati sulla terra che li copriva.

E’ stato così che ho cominciato a capire che questa libertà che noi ci godiamo è fatta di sangue, di violenze subite, di stupri, di torture, di omicidi, di stermini di massa, di prepotenze...della vita di persone che hanno deciso di subire tutto questo, di affrontarlo, di rischiarlo, di vincerlo...
La parola resistenza nasconde tutto questo, messa lì come un velo nero a coprire la faccia di una persona morta, perché questo paese è morto in quel periodo e poi è rinato, ma diverso da prima, com’è giusto che sia, e come dobbiamo a loro...

Resistere è quello che hanno fatto cinquant’anni fa molti dei nostri nonni o parenti, se guardiamo nella nostra famiglia è molto probabile che in tutte troveremo atti di resistenza, quelli che a volte sono citati come atti eroici, ma che nascondevano solo l’aspirazione all’esistenza.
Noi abbiamo ereditato l’immensa fortuna di non aver bisogno di vivere questa resistenza, e per questo penso abbiamo l’obbligo morale di ricordarla.
A volte ci sembrano solo discorsi retorici, ma solo perché non li abbiamo vissuti, e perché non ci fermiamo neanche ad ascoltare questi discorsi, ma ascoltarli tutta la nostra attenzione, non solo con le orecchie, vederle queste cose, non solo guardarle, sforzarci di capirle, e allora davvero ringrazieremo quelle persone, come ringraziamo i nostri genitori che ci hanno messi al mondo e ci hanno permesso di studiare, e leggere, e sapere...

E dopo tutte queste riflessioni nasce la domanda:
Noi saremmo pronti a fare lo stesso per i nostri figli, i nostri amici, il nostro popolo?
Noi saremmo italiani come lo sono stati loro?

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So many books, so little time...

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Elazbo
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buona liberazione a tutti

Messaggio da Elazbo »

Virgilio...
grazie per aver dato voce ai miei pensieri...e a quanto io abbia condiviso con te a tal proposito. :oops:
Io son particolarmente sensibile sull'argomento, sia per educazione che per "estrazione familiare"...e non sarei mai stata in grado di tradurre in parole la valanga di pensieri che la data del 25 aprile (come altre date) suscita in me.

Grazie, davvero. :heartkiss:

Aggiungo solamente: ragazzi, per quanto retorico e "obbligato" possa sembrare...non dimentichiamo mai. Ma soprattutto: cerchiamo di capire, perchè la vita, così come la conosciamo noi, non ci è piovuta dal cielo. Ed io, onestamente, la forza che altri hanno avuto in passato...non so se l'avrei avuta. E forse adesso la vita non sarebbe come la conosco io, se tutti fossero stati "vigliacchi" come me.
L'umorismo, irriducibile espressione dell'etica. (Pennac, il paradiso degli orchi)
Tutti gli uomini sono commedianti. Salvo, forse, qualche attore. (Guitry)
Passare per un idiota agli occhi di un imbecille...è una voluttà da fine gourmet. (Courteline)
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invisigot
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Messaggio da invisigot »

Poesia Partigia - Primo Levi

Dove siete, partigiani di tutte le valli,
Tarzan, Riccio, Sparviero, Saetta, Ulisse?

Molti dormono in tombe decorose,
quelli che restano hanno i capelli bianchi
e raccontano ai figli dei figli
come, al tempo remoto delle certezze,
hanno rotto l'assedio dei tedeschi
là dove adesso sale la seggiovia.

Alcuni comprano e vendono terreni,
altri rosicchiano la pensione dell'Inps
o si raggrinzano negli enti locali.
In piedi, vecchi: per noi non c'e' congedo.

Ritroviamoci. Ritorniamo in montagna,
lenti, ansanti, con le ginocchia legate,
con molti inverni nel filo della schiena.
Il pendio del sentiero ci sarà duro,
ci sarà duro il giaciglio, duro il pane.

Ci guarderemo senza riconoscerci,
diffidenti l'uno dell'altro, queruli, ombrosi.
Come allora, staremo di sentinella
perché nell'alba non ci sorprenda il nemico.

Quale nemico? Ognuno e' nemico di ognuno,
spaccato ognuno dalla sua propria frontiera,
la mano destra nemica della sinistra.
In piedi, vecchi, nemici di voi stessi:
La nostra guerra non e' mai finita.
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Herbert West
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Messaggio da Herbert West »

ora e sempre Resistenza!!

Auguri a tutti... :wink:
http://www.myspace.com/stridermetal
http://www.myspace.com/deatharmyband
"tutto ciò che sarai era già stato scritto
se davvero esiste questo Dio ha fallito.
Ogni parola pronunciata sarà lo specchio del tuo dolore
riflette la colpa
alimenta l'odio"
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il-picchio
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Messaggio da il-picchio »


Così giunsi ai giorni della Resistenza
senza saperne nulla se non lo stile:
fu stile tutta luce, memorabile coscienza
di sole. Non poté mai sfiorire,
neanche per un istante, neanche quando
l' Europa tremò nella più morta vigilia.
Fuggimmo con le masserizie su un carro
da Casarsa a un villaggio perduto
tra rogge e viti: ed era pura luce.
Mio fratello partì, in un mattino muto
di marzo, su un treno, clandestino,
la pistola in un libro: ed era pura luce.
Visse a lungo sui monti, che albeggiavano
quasi paradisiaci nel tetro azzurrino
del piano friulano: ed era pura luce.
Nella soffitta del casolare mia madre
guardava sempre perdutamente quei monti,
già conscia del destino: ed era pura luce.
Coi pochi contadini intorno
vivevo una gloriosa vita di perseguitato
dagli atroci editti: ed era pura luce.
Venne il giorno della morte
e della libertà, il mondo martoriato
si riconobbe nuovo nella luce......

Quella luce era speranza di giustizia:
non sapevo quale: la Giustizia.
La luce è sempre uguale ad altra luce.
Poi variò: da luce diventò incerta alba,
un'alba che cresceva, si allargava
sopra i campi friulani, sulle rogge.
Illuminava i braccianti che lottavano.
Così l'alba nascente fu una luce
fuori dall'eternità dello stile....
Nella storia la giustizia fu coscienza
d'una umana divisione di ricchezza,
e la speranza ebbe nuova luce.


Pier Paolo Pasolini
e ricordati che i lupi peggiori sono quelli con il pelo dentro (N.Jordan)
MAI GIOCARE ALLA CAVALLINA CON UN UNICORNO (M.Shea)
Da piccola mi ero autoconvinta che i regali me li portava Coppi sulla sua bicicletta... non vi dico le mazzate con gli altri bambini (Campalla)
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Punteggiatura. Sono vivo e vegeto. Sono vivo. E vegeto. (P.Cananzi)
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akela
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Messaggio da akela »

- La Costituzione [nata dalla Resistenza] è la mia bibbia civile -
(Quirinale, 25 aprile 2006)

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shandy
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Messaggio da shandy »

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mizzy
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Messaggio da mizzy »

"Dell'amore per l'umanità fate una religione e siate sempre solleciti verso il bisognoso e le sofferenze dei vostri simili. Amate la libertà e ricordate che questo bene deve essere pagato con continui sacrificie qualche volta con la vita. Amate la madrepatria, ma ricordate che la patria vera è il mondo..."

Pietro Benedetti - Lettere di condannati a morte della resistenza italiana

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Messaggio da YowlYY »

Buona Liberazione a tutti!
"I once had a rose named after me and I was very flattered. But I was not pleased to read the description in the catalogue . . . "No good in a bed, but fine against a wall." - Eleanor Roosevelt

http://uk.groups.yahoo.com/group/BookCrossingUK/
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Immagine because rabbits deserve better...
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