Nido vuoto - Alicia Giménez-Bartlett

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keoma
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Nido vuoto - Alicia Giménez-Bartlett

Messaggio da keoma »

Soffro della sindrome di acquisto compulsivo. Soprattutto di libri. Ancor di più se scritti da autori bravi e ironici come la Giménez-Bartlett.

Stranamente non l'ho ancora finito.
Il fatto che sia oberata di lavoro aiuta. Ma credo che il vero motivo sia che non voglio finirlo. Perché è bello, veramente bello!
Forse il migliore che ho letto finora.
E ancora una volta mi sorprendo davanti all'attualità dei temi affrontati dall'Autrice: più che un romanzo, a volte sembra di leggere un giornale...

Petra Delicado é st*onza, (auto)ironica, cinica e dura come sempre.
Pur essendo un personaggio di fantasia, è comunque una 40enne molto più vera e sincera delle reali che incontri ogni giorno. E sa godersi la vita, senza fare troppo male a chi le è vicino.
Questa volta è alle prese con il furto della sua pistola in un grande magazzino, poi utilizzata ovviamente per ammazzare uno/due individui...
Ne deriva un'indagine che avrà forti conseguenze sull'animo di Petra... e indirettamente ripercussioni anche nella sua vita privata.

E il primo che scrive in chiaro cosa succede alla fine del libro lo picchio.
Non tanto per la soluzione dell'indagine (che potrei averla indovinata al momento dell'autopsia, mentre Petra e Fermin lo stanno ipotizzando ora, a pagina 240e spicci...).
Ma perché chi conosce da sempre Petra se la immagina e la legge in un certo modo... eventuali trasformazioni della sua eroina vanno scoperte a piccole dosi, riga dopo riga, pagina dopo pagina, ci si deve abituare, vanno accettate o magari anche no... NON devono essere svelate come se niente fosse alla presentazione del libro (grazie, Daria, grazie...) :evil: :evil:

Insomma, se avete già letto la Giménez-Bartlett, non perdetevi questo libro perché é fantastico, avvincente, duro, attuale, preoccupante, sorprendente come sono sempre quelli con Petra Delicado come protagonista... se non di più!!!

Se non l'avete mai letta, datemi ascolto: partite da Riti di morte, il suo primo romanzo. E poi leggete magari Morti di carta e/o un Bastimento carico di riso.
Le storie non sono collegate e partire dal primo romanzo aiuta a capire il carattere di Petra e il suo strano rapporto con il suo vice Fermin: niente affatto idilliaco, animato da battute mordaci, liti e a volte silenzi pesanti, eppure il legame professionale e di amicizia tra i due è incredibilmente vero e profondo.
E quando leggerete Nido vuoto rimarrete ancora più stupiti da quello che succede terminata l'indagine... :whistle:
Ti amo, ogni anno di più. Non so fin dove potrò arrivare, ma spero che il mio cuore resista (R. Vecchioni)
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maddap
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Messaggio da maddap »

keoma ha scritto:Soffro della sindrome di acquisto compulsivo. Soprattutto di libri. Ancor di più se scritti da autori bravi e ironici come la Giménez-Bartlett.
Idem! Dici che posso non sentirmi in colpa se mollo momentaneamente un ring e do la precedenza a "Nido Vuoto" :whistle: ?
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Messaggio da lisolachenonce »

comprato anch'io.... non ho ancora ceduto all'impulso di leggerlo perché ho 3 ring, ma..... non so quant oresisto ora che ho letto questa recensione!!!!!!
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

e pensare un po' che me lo hanno regalato, con tanto di dedica dell'autice, due miei carissimi amici :D
La Gimenez secondo me è sempre una garanzia, il suo "Riti di morte" fu il primo libro che presi al mio primo meetup di bookcrosisng - sembrano passati secoli - e ad ogni successiva lettura mi sono appassionata e affezionata sempre più a Petra e a Firmin.

Appena finisco "la tredicesima storia" (caspita, ma gli stessi amici mi hanno regalato anche questo! ;)) mi tuffo in "Nido Vuoto" ;)
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Quinnipak
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Messaggio da Quinnipak »

Mi avete incuriosito! :D
Mi sa che approfitterò dell'offerta feltrinelli sulla sellerio per prendere il mio primo Giménez-Bartlett
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

Quinni, comincia con Riti di Morte, che è il primo e che racconta bene i personaggi
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LaVale
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Messaggio da LaVale »

posso aggiungermi?

Vale
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Messaggio da annanda »

alla recensione? :P
allora mi aggiungo anche io :mrgreen:
Gli errori in questo post sono dovuti alla SDM(Sindrome da Dito Mauco)
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LaVale
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Messaggio da LaVale »

no, scusa, ho fatto casino, volevo aggiungermi al ring (di riti di morte) e ho fatto casino.
Troppo stress!
:wall:
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Towandaaa
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Messaggio da Towandaaa »

Mi piacciono i gialli che non sono soltanto dei gialli, ma offrono spunti di riflessione che vanno al di là della trama poliziesca per assumere toni più generali.
Per questo motivo è stato un piacere leggere questo romanzo e incontrare una scrittrice che fino ad ora non conoscevo e che ha dimostrato abilità non solo nel costruire e sviluppare l’intreccio investigativo ma anche nel dipingere i suoi personaggi, presentandoli come figure concrete e credibili, portatrici di pensieri comuni (ma non banali) su aspetti della vita di chiunque e caratterizzate da vizi, virtù e debolezze che le rendono umane e non “costruite”.
La crudezza del tema affrontato, inoltre, poteva presentare il rischio di un approccio che si collocasse su un piano troppo emotivo oppure, all’estremo opposto, troppo freddo: ma così non è stato, e la scrittrice ha saputo trovare, secondo me, il giusto equilibrio tra tenacia e impegno nel condurre a termine l’indagine e momenti si sconforto e debolezza di fronte a tali orrori in cui alternativamente sia Petra che Garzon sono caduti (e ne sono usciti con l’aiuto offertosi reciprocamente, rafforzati ed anche disposti a mettere in discussione le convinzioni che fino a quel momento avevano regolato la loro vita).
Allo stesso modo, un analogo criterio di equilibrio è quello che sorregge la commistione tra la componente poliziesca della storia e le parti dedicate invece alle riflessioni dei protagonisti sulla propria vita privata.
Infine, anche i toni narrativi si sono rivelati molteplici ma, di nuovo, equilibrati: ironia, sarcasmo, frasi taglienti e irriverenti, dure e risolutive, e un tocco di romanticismo.
Tutto ciò concorre, a mio giudizio, a fare di questo romanzo una lettura che non solo avvince per la trama, ma soddisfa anche per i passi più introspettivi e diverte per alcuni scambi di battute davvero “frizzanti”.
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