I GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) sono una cosa un po' diversa. Operano stabilmente e necessariamente su una base geografica determinata e limitata. Si tratta di gruppi di famiglie - solitamente 20-25 - che decidono di compiere alcuni acquisti (solitamente di beni alimentari) insieme in modo da avere condizioni migliori. Non si tratta però solo di questo; sotto vi è un'esigenza di rivitalizzare l'economia dei piccoli produttori e di contrastare il dominio pervasivo delle grandi imprese sia di produzione che di distribuzione. A questo ovviamente si legano anche esigenze di acquisto di prodotti biologici o cmq il più possibile genuini. In altre parole, invece di comprare le mele al supermercato, se ne compra mezzo quintale dal contadino cercando di privilegiare quello che non usa antiparassitari, ecc.
La nostra iniziativa invece - anche (e forse soprattutto) per insuperabili motivi geografici non è di questo tipo anche se si inserisce in questo filone di pensiero.
Nel caso specifico, vorrei sottolineare che il caffè è prodotto da contadini del Chapas soggetti ormai da un decennio non solo all'ormai abituale sfruttamento ma anche ad una dura repressione militare che deprime ancor più la loro economia.
Comunque per maggiori informazioni sui GAS:
http://www.retegas.org/
dove è possibile trovare anche i recapiti dei GAS esistenti (per chi volesse fare questa scelta o, semplicemente, saperne qualcosa di più).
Per quel che riguarda poi l'esselunga, da un paio d'anni a questa parte ho letto più di un articolo sul mancato rispetto dei diritti dei lavoratori, sul mobbing, sul comportamento antisindacale e sinceramente non so se (e quanto) la situazione sia oggi diversa.
Sull'opportunità o meno di vendere i prodotti E&S nelle catene di grande distribuzione, padre Alex Zanotelli ha aperto un dibattito con un suo intervento che, purtroppo, non sono riuscito a reperire in rete ma i cui riflessi si posso cogliere qui:
http://www.portalinus.it/redazione/penn ... osition=11
Besos para todos
TyL