citAzioni letterarie...

[zoe]

C'è un unico animale, uno solo che di notte urla nei boschi.
Il lupo è l'impersonificazione dell'antropofogia ed è astuto quanto feroce; conosciuto il sapore della carne una volta, non ci sarà altro che lo sazierà.
Di notte, gli occhi dei lupi brillano come la fiamma di una candela, giallognoli, rossastri, [...] ma quegli occhi sono quanto ti sarà concesso di intravedere dei carnefici della foresta mentre invisibilifan cerchio intorno al tuo odore di carne, allorquando poco prudentemente ti attardi nel bosco. Saranno ombre, fantasmi, foschi adpeti di una congregazione dell'incubo; attenzione! quel suo urlo prolungato, incerto... l'aria della paura quando la paura può esser udita.
La compagnia di lupi Angela Carter

[zoe]

Li riconosci dagli occhi, occhi da animale rapace, notturno, occhi sconvolgenti, rossi come una ferita; puoi scaraventargli addosso la Bibbia e poi il grembiule, nonnina, pensavi fosse una profilassi sicura, contro questi parassiti infernali... e adesso rivolgiti a Cristo, a sua madre e a tutti gli angeli del paradiso perchè ti proteggano, ma non servirà a nulla.

La compagnia di lupi Angela Carter

[zoe]

E poi a letto, nella stessa aria potenzialmente feconda, profumata di lavanda, tendine di pizzo e caldo odore felino, come muschio in attesa di assorbirti...
Diari Sylvia Plath

[zoe]

Tutto fluiva su di me con un lancinante grido di dolore... ricorda, ricorda, questo sta accadendo ora, ora, ora. Vivilo, sentilo, stringilo. Voglio diventare pienamente conscia di tutto ciò che finoa ho dato per scontato. Ti colpisce con più forza quando senti che potrebbe esser l'addio , l'ultima volta.
Diari SylviaPlath

[piccola ribelle]

A proposito di stranieri, Wang Lung, ascoltando una volta un’arringa pronunciata da un tale all’angolo del tempio di Confucio – dove chiunque può esibirsi, purché ne abbia il coraggio – e udendo l’oratore dichiarare che la Cina aveva bisogno di una rivoluzione, e che tutti dovevano insorgere contro l’odiato straniero, credette di essere lui lo straniero, e sgattaiolò via spaventatissimo. E quando, qualche giorno dopo, udì parlare un altro giovanotto – la città sembrava piena di giovani oratori – e dichiarare a un altro angolo di strada che la Cina doveva unirsi, educando tutti i suoi figli, a Wang Lung non passò neppure per il capo che il discorso si riferisse direttamente a lui.


La buona terra Pearl S. Buck

[piccola ribelle]

Chi viaggia molto, ha questo vantaggio dagli altri, che i soggetti delle sue rimembranze presto divengono remoti; di maniera che esse acquistano in breve quel vago e quel poetico, che negli altri non è dato loro se non dal tempo. Chi non ha viaggiato punto, ha questo svantaggio, che tutte le sue rimembranze sono di cose in qualche parte presenti, poiché presenti sono i luoghi ai quali ogni sua memoria si riferisce.

Canti Prose scelte Giacomo Leopardi Dai “Pensieri”

[piccola ribelle]

Era un ciclista così potente che a volte doveva frenare in salita per non finire fuori strada.

Stefano Benni da Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano

Oggi in un momento di pausa del giro in bici, si è rammentato questa citazione!

[piccola ribelle]

La sapienza economica di questo secolo si può misurare dal corso che hanno le edizioni che chiamano compatte, dove è poco il consumo della carta, e infinito quello della vista. Sebbene in difesa del risparmio della carta nei libri, si può allegare che l’usanza del secolo è che si stampi molto e che nulla si legga. Alla quale usanza appartiene anche l’avere abbandonati i caratteri tondi, che si adoperarono comunemente in Europa ai secoli addietro, e sostituiti in loro vece i caratteri lunghi, aggiuntovi il lustro della carta; cose quanto belle a vederle, tanto e più dannose agli occhi nella lettura; ma ben ragionevoli in un tempo nel quale i libri si stampano per vedere e non per leggere.

Canti Prose scelte Giacomo Leopardi Dai “Pensieri”

[zoe]

Lassù, sola, con indosso un antico abito nuziale, la bella regina dei vampiri siede nella sua scura dimora, sotto lo sguardo delle effigi dei suoi antenati impazziti e crudeli, ognuno dei quali, attraverso lei, trasmette le forme di un esistenza sinistra, dopo la morte; lei scende i Tarocchi, e all’infinito ne analizza e combina le miriadi passibilità quasi le carte, cadendo sparse sul rosso sontuoso tappeto , potessero di colpo trasportarla dalla sua gelida stanza, le cui imposte sono perennemente chiuse, in un paese dove l’estate è infinità, quasi potessero cancellare l’eterna tristezza di una fanciulla che è insieme la morte e la verginità.

La signora della casa dell’amore Angela Carter.

[piccola ribelle]

Di tutti gli abitanti dei cortili pareva che nessuno, eccettuato il piccolo nipotino di Wang Lung, godesse perfetta pace. Lo stesso Wang Lung era talvolta turbato da sogni. Qualche altra volta si svegliava nell’ombra del suo monumentale letto scolpito, sul quale dormiva nella camera accanto a quella che ospitava Loto, e gli pareva di essere ancora nella umile casa dalle pareti di terra dove si poteva buttar via il tè freddo in qualunque punto, dove non c’era pericolo di scheggiare mobili intarsiati, e dove con un passo fuor della soglia si era nei campi.
In quanto ai figli i dissidi fra essi erano si può dire allo stato cronico. Per il maggiore non si spendeva mai abbastanza. Era pauroso di screditarsi agli occhi della gente, e inquieto che al grande cancello d’ingresso qualche visitatore di riguardo potesse scontrarsi con un villano dei campi. Il secondogenito viveva invece nel timore contrario che si spendesse troppo; e in quanto al figlio minore, lavorava continuamente di lena a riguadagnare il tempo che aveva perduto nell’attesa di essere adibito ai lavori della terra.
L’unico a mostrarsi contento era il figlio del primogenito. Che importava a lui dell’esistenza di altri luoghi? La grande casa, per lui, non era né grande né piccola, ma semplicemente la sua casa, dove c’era la mamma il babbo ed il nonno che si deliziavano ai suoi incerti tentativi di reggersi in piedi da solo, sempre pronti a servirlo, al pari di tutti i famigliari.


La buona terra Pearl S. Buck

[zoe]

Non credevo ad una sola delle sue parole. Sapevo di essermi comportata esattamente come aveva desiderato lui; non mi aveva forse comperata perchè così facessi? Si era preso gioco di me spingendomi, attraverso il miosteso tradimento, in quel buoi senza fine, di cui , in assenza, ero stata costretta a cercare origine, ed ora che avevo incontrato quela sua realtà segretamente sorvegliata che risaliva alla luce solo in presenza delle atrocità commesse, dovevo pagare ilprezzo di ciò che avevo appena appreeso. Il segreto della scatola diPandora; ma era stato lui a darmi la scatole, perchè sapeva che avrei dovuto scoprirne il segreto. Avevo giocato una partita in cui ogni mossa era guidata da un destino oppressivo e onnipotente quanto lui, infatti lui stesso era il destino; ed io avevo perso. Penso in quella charade di innocenza e di vizio in cui egli mi aveva coinvolta. Perso, come la vittima perde con il boia.
La camera di sangue Angela Carter

[piccola ribelle]

Nessuna qualità umana è più intollerabile nella vita ordinaria, né in fatti tollerata meno, che l’intolleranza.


Canti Prose scelte Giacomo Leopardi Dai “Pensieri”

[elitin]

"ecco la fiducia che ripongo in te: non ho paura di affidarti a te stesso"
seneca

[zoe]

Tutto stava in quello che avrebbe scelto di raccontare per primo, anche se non era accaduto per primo, e in come avrebbe terminato la storia. Tutto stava nel decidere che cosa esaltare e che cosa nascondere. E cosa abbracciare.

Come pietre nel fiume Ursula Hegi

[piccola ribelle]

Non sapeva più dove, aveva letto che l’amore è una forza che dilata l’essere; che individui non nati poeti né musicisti, né con la stoffa di grandi imprese, compievano cose mirabili se animati dalla grande fiamma. Per lei invece, non era così. L’amore di Marco l’avvolgeva tutta come un soffice e caldo mantello, ma non la spingeva a grandi cose, neppure in sogno.

Questo indomito cuore Pearl S. Buck

[zoe]

Che occhi grandi hai. occhi di una luminosità incomparabile, la fosforescenza presaga degli occhi dei lupi mannari. Il verde gelido dei tuoi occhi immobilizza il mio viso riflesso. Come ambra liquida verde, preserva al suo interno; mi prende; ho paura di rimanerci intrappolata per sempre come le povere piccole mosche e formiche che si bloccarono nella resina prima che il mare coprisse il Baltico. Lui mi attira dentro quegli occhi con la melodia di un richiamo. C'è un buco nero in mezzo a tutti e due gli occhi; un fulcro immobile, guardarlo mi dà le vertigini, come se potessi sprofondare.
Il tuo occhio verde agisce come un obbiettivo miniaturizzante. Se ci guardo dentro abbastanza, diventerò piccola come la mia immagine riflessa, fino ad essere neint'altro che un punto e iinfine sparire. Sarò trascinata in quel vortice nero e consumata da te. Diventerò tanto piccola che mi potrai tenere in una delle tue gabbie di vimini e prenderti gioco della mia libertà perduta. Ho visto la gabbia che stai intrecciando per me, è molto graziosa, e d'ora in poi starò seduta li dentro tra canti di uccelli, ma io sarò muta per farti un dispetto.

Il Re degli gnomi. Angela Carter

[Rodolfo II]

Così in America quando il sole va giù e io siedo sul vecchio diroccato molo sul fiume a guardare i lunghi, lunghissimi cieli sopra il New Jersey e avverto tutta quella terra nuda che si svolge in un'unica incredibile enorme massa fino alla Costa Occidentale, e tutta quella strada che va, tutta la gente che sogna nell'immensità di essa, e so che nello Iowa a quell'ora i bambini stanno certo piangendo nella terra in cui lasciano piangere i bambini, e che stanotte usciranno le stelle, e non sapete che Dio è l'Orsa Maggiore?, e la stella della sera deve star tramontando e spargendo il suo fioco scintillio sulla prateria, il che avviene proprio prima dell'arrivo della notte completa che benedice la terra, oscura tutti i fiumi, avvolge i picchi e rimbocca le ultime spiagge, e nessuno, nessuno sa quel che succederà di nessun altro se non il desolato stillicidio del diventar vecchi, allora penso a Dean Moriarty, penso persino al vecchio Dean Moriarty, penso al padre che mai trovammo, penso a Dean Moriarty.

Jack Kerouac, Sulla strada, 1957.

[Rodolfo II]

Così, nessuno di noi due sarà vivo quando il lettore aprirà questo libro. Ma mentre il sangue pulsa ancora nella mano che uso per scrivere, tu sei parte della benedetta materia quanto lo sono io, e posso ancora parlarti da qui all'Alaska. Sii fedele al tuo Dick. Non lasciarti toccare dagli altri. Non parlare con gli sconosciuti. Spero che vorrai bene al tuo bambino. Spero che sarà un maschio. Spero che quel tuo marito ti tratti sempre bene, altrimenti il mio spettro si avventerà su di lui come fumo nero, come un gigante forsennato, e lo dilanierà nervo per nervo. E non ti commuovere per la sorte di C.Q. Si doveva scegliere tra lui e H.H., e si doveva lasciar esistere H.H. per un altro paio di mesi almeno, in modo che egli potesse farti vivere nella coscienza delle generazioni successive. Penso agli Uri e agli angeli, al segreto dei pigmenti duraturi, ai sonetti profetici, al rifugio dell'arte. E questa è la sola immortalità che tu e io possiamo condividere, mia Lolita.

Vladimir Nabokov, Lolita, 1955

[piccola ribelle]

Per questo il giusto uso del linguaggio per me è quello che permette di avvicinarsi alle cose (presenti o assenti) con discrezione e attenzione e cautela, col rispetto di ciò che le cose (presenti o assenti) comunicano senza parole.

Lezioni americane Italo Calvino

[zoe]

Se mi fermo, e mi esamino nell'intimo, divento pazza. C'è dentro di tutto, e io non so quale direzione prendere, trascinata come una pagliuzza contro orizzonti troppo lontani perchè li possa raggiungere. Vorrei fermarmi alle tribù germaniche e riposarmi un poco. Ma no! Avanti, avanti, avanti. Attraverso i secoli di imperi, di decadenza e caduta. A passo veloce, senza tregua. Non mi accadrà più di riposarmi ancora una volta alla luce del sole - lenta, languida nella pace dorata?

Diari - Sylvia Plath