Stato etico

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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DNA75
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Messaggio da DNA75 »

Marcello basie ha scritto:
Però non capisco... allora voi (mi riferisco a TyL e a DNA75) abolireste anche l'obbligo delle cinture di sicurezza in auto e del casco per i motociclisti? Pensate che questi obblighi nascano più da preoccupazioni "etiche" che "di utilità pubblica" ?

Non capisco neppure perché DNA75 voglia saperlo in questo thread, ma la norma che vuole vietare i cortei ai bambini mi sembra stupida, i cortei non danneggiano certo i bambini, anzi credo che possano far loro del bene
che ci posso fare se TYL mi precede sempre? :mrgreen:
io la cintura ed il casco li portavo anche quando non era imposto per legge... e statisticamente nella mia città l'uso del casco non è aumentato !
Probabilmente se le pubblicità sui danni da mancato uso di strumenti di sicurezza fossero come quelle francesi (che mostrano immagini spaventose di ragazzi divenuti paraplegici, sfigurati per sempre etc) la gente userebbe il casco di più a prescindere dall'obbligo.

Lo chiedevo qui perchè non avevo notato il tred specifico e mi sembrava un esempio eclatente di privazione della libertà!
ciao
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Marcello Basie
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Messaggio da Marcello Basie »

Mah, voi dite che chi non indossa il casco non sa che cosa gli succeda se sbatte la testa in un incindente? Io credo invece che lo sappia bene; pur sapendolo pero' non si comporta in maniera "razionale". Le persone sono certo "generalmente" razionali, ma sono anche molto legate a elementi irrazionali come l'abitudine, il pregiudizio, il condizionamento altrui. Cose come indossare le cinture di sicurezza, il casco, ma anche la vaccinazione di massa, sarebbero rimaste impossibili senza precise disposizioni di legge, secondo me. Obblighi e divieti servono anche a convincere le persone a cambiare abitudini, quando queste siano dannose alla pubblica utilita'.

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Marcello
Stai sveglio, non abbandonarti ai sogni. Quando scegli non devi sognare, sei tu il responsabile. (Vittorio Foa)
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DNA75
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Messaggio da DNA75 »

Marcello Bassie scrive
Mah, voi dite che chi non indossa il casco non sa che cosa gli succeda se sbatte la testa in un incindente
magari lo immagina, ma non lo ha mai visto concretamente!

quando nelle scuole medie inferiori di Napoli nell'ambito della campagna contro i fuochi proibiti sono andati a parlare ragazzini che hanno perso le mani per esplosioni di fuochi trovati per strada il tasso di incidenti per questo tipo di situazioni è calato.
Obblighi e divieti servono anche a convincere le persone a cambiare abitudini, quando queste siano dannose alla pubblica utilita'.
si obbliga e si vieta solo quando mancano i mezzi culturali per istruire ..i buoni maestri non ti obbligano a studiare ...ti fanno venire la voglia di apprendere!
Insegnare è molto più difficile che vietare e purtroppo credo che sia solo per questo motivo che non si agisce diversamente.
Le leggi così concepite servono solo allo stato per pararsi "la coscienza" ma non offrono una vera alternativa alla risoluzione del problema...anzi!
è un pò come il proibizionismo in America..il consumo di alcool non diminuì e lo spaccio divenne una fonte di reddito della malavita...
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Messaggio da human »

chi va in moto, chi va in macchina e chi fuma conosce perfettamente le conseguenze di un incidente, o del fumo. sa che se si sbatte la testa contro un marciapiede, questa facilmente si apre in due lasciando uscire quello che c'è dentro. sa che senza la cintura, le razze del volante aprono la scatola toracica, e l'airbag fa finire la testa nel bagagliaio. sa che il catrame si attacca ai polmoni e che è molto probabile che si sviluppi un tumore. ma mentre va in moto o in macchina o fuma, semplicemente non ci pensa.
sono stato un motociclista, e credo di essere stato un motociclista prudente. ma ogni volta che arrivavo in fondo alla serravalle, con il mio bel casco in testa, mi rendevo conto di aver rischiato la vita ad ogni curva. il pensiero, più o meno inconscio, di ogni guidatore o fumatore, è "tanto a me non succede". perché io guido con prudenza, perché tanto io posso smettere di fumare quando voglio, e lo farò sicuramente prima di ammalarmi, come frenerò sicuramente prima del muro. è inconscio, ed è talmente forte che continuiamo ad andare in macchina, in moto, e a fumare. se il rischio non è percepito come immediato (a quel punto diventerebbe una certezza), non si prendono precauzioni.
è nell'istante in cui si perde il controllo della macchina, o della moto, o ci si accorge che ormai ci si è ammalati, che si vorrebbe avere il tempo di mettere il casco, la cintura o smettere di fumare all'istante.
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DNA75
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Messaggio da DNA75 »

e secondo te, human, un obbligo serve a cambiare lo stato di ciò che hai detto??
:think: :think:
io onestamente credo di no!
se non ci riesce la ragione, l'istinto di sopravvivenza non ci riuscirà certo una legge.
Insistere sulla pericolosità di certi atteggiamenti, lavorare perchè delle idee stupide (a me non accadrà) non abbiano la meglio è l'unico modo per evitare inutili morti e malattie.
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luna78
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Messaggio da luna78 »

e secondo te, human, un obbligo serve a cambiare lo stato di ciò che hai detto??
io onestamente credo di no!
direi che per il casco ha funzionato... almeno dalle mie parti non si vede nessuno senza!
e se il divieto di fumare diventerà effettivo nei locali e verrà fatto rispettare... avrà funzionato anche in questo caso.
certo, magari non ha modificato la coscienza delle persone, ma protegge la salute di chi non fuma... e anche quella dei motociclisti che sono obbligati a mettere il casco.
e così è per molte altre cose...

ps: sempre d'accordissimo con human... :yes!: :clap:
(una motociclista che preferisce non pensare a tutto quello che POTREBBE succedere quando vado in moto!!! :oops: :P )
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Messaggio da human »

è proprio perché la ragione non ci arriva che serve un obbligo esterno, che può venire solo dallo stato. in questi casi non è possibile imparare dai propri errori, serve quindi una imposizione esterna (l'educazione dei genitori o una legge dello stato) per evitare di farci del male.

circa la libertà: l'alternativa a una legge contro il fumo, o per l'obbligo di casco e cinture, sarebbe una legge ancora più odiosa, che vieti l'assistenza medica a chi fuma, o si fa male andando senza casco o cinture. personalmente la vedrei come ancora più lesiva della libertà personale. io in motorino ci andavo senza casco, quando non era obbligatorio. ora non ci farei 100 metri. sono diventato intelligente di colpo? no, ho fatto un botto in moto e uno in macchina, mai per colpa mia, mi sono fatto male entrambe le volte, e entrambe le volte il casco e la cintura mi hanno salvato la vita. quindi, dico grazie alla legge.

e torniamo alla grande differenza: chi fuma dà fastidio e fa male anche agli altri, non mi sento di accomunarlo con chi va in macchina senza cinture o in moto senza casco.

(mi sa che potremo andare avanti a discutere all'infinito...)
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last-unicorn
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Messaggio da last-unicorn »

e secondo te, human, un obbligo serve a cambiare lo stato di ciò che hai detto??
Beh, mio padre si mette la cintura perché non vuole prendere la multa, non perché gli può salvare la via.
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DNA75
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Messaggio da DNA75 »

Human scrive
circa la libertà: l'alternativa a una legge contro il fumo, o per l'obbligo di casco e cinture, sarebbe una legge ancora più odiosa, che vieti l'assistenza medica a chi fuma, o si fa male andando senza casco o cinture. personalmente la vedrei come ancora più lesiva della libertà personale.
:eyes: :eyes: :eyes:

io la vedrei repressiva, odiosa e pure immorale!
Il diritto all'assistenza sanitaria non può essere negato a nessuno..neanche agli sciocchi che si comportano in modo insensato!
altrimenti si corre il rischio che tale negazione venga estesa ad altre categorie umane ( i poveri, gli extracomunitari, quelli che non votano per Berlusconi Etc!!!)
e poi scusami...ma questa "provocazione" (perchè è una provocazione non è vero?) non ti sembra in ogni caso eccessiva?
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Auro
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Messaggio da Auro »

è proprio perché la ragione non ci arriva che serve un obbligo esterno, che può venire solo dallo stato. in questi casi non è possibile imparare dai propri errori, serve quindi una imposizione esterna (l'educazione dei genitori o una legge dello stato) per evitare di farci del male.
(prometto prometto, ultimo intervento... poi vado a casa a morire di febbre e malattia)
io ho iniziato a fumare a 19 anni suonati. ero in vacanza e due mie amiche (conosciute lì) fumavano.
mi hanno acceso una sigaretta e io non ho aspirato per tipo 3 anni.
tenete conto che io ero l'unica della mia classe al liceo che non aveva mai fumato (sostanze monopolio e illecite) e per anni sono stata presa per i fondelli per questo.
tenete conto che mio padre fuma una sigaretta di domenica di inverno e tre di estate perche' va a pescare. non ha fumato per una quindicina di anni.
mia madre fumava negli anni 60 perché faceva figo poi ha smesso quando aspettava mia sorella perché le aumentava le nausee, non ha mai ripreso.
ho nascosto di fumare ai miei per circa 4 anni, lo sapevano ma non avevano certezze e non hanno mai potuto comunque fermarmi o comunque entrare in conflitto con questa cosa, visto che nel frattempo io ero uscita di casa.
vai all'università, inizi a vivere da sola e ci sono cose che ti permettono (o dovrei dire che ti consentono) di superare degli ostacoli che spesso sembrano insuperabili. la Auro che voi conoscete a 19/20 anni era una persona che non parlava con nessuno e per presentarsi ci metteva circa 5 ore e fra i vari meccanismi che ha trovato per socializzare il meno idiota e pericoloso per se stessa e' stato continuare a fumare. sicuramente inconsciamente, ma la storia è questa.
provo piacere nel fumare? sì, vero, verissimo.
questo piacere è "normale"? no, è un piacere indotto dalla dipendenza.
so quanto fa male fumare? sì, certo.
la mamma e lo stato mi dicono che non posso farlo? bene, si trovano altri stratagemmi.
il concetto non è riconsocere che il fumo fa male, il concetto è educare i fumatori al rispetto per i non fumatori (io mi metto prima della lista come in molti mi fanno notare). e purtroppo non sono i divieti a insegnare il rispetto.
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Amaryllis
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Messaggio da Amaryllis »

Auro ha scritto:e purtroppo non sono i divieti a insegnare il rispetto
io penso invece che purtroppo a volte lo sono...

probabilmente una società in cui i fondamenti del vivere civile siano percepiti e recepiti da tutti senza imposizioni è un bel "modello"...
ci si può avvicinare... ma (IMHO) anche i divieti posson far la loro bella parte
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docTrigor
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Messaggio da docTrigor »

Human ha scritto:che io sappia non esiste un volo in cui si possa fumare.
Le mie informazioni sono piuttosto "datate" quindi potrei anche sbagliarmi (anche perché l'ultimo volo intercontinentale che ho fatto risale al 1995)...
L'unica cosa che so per certo è che l'aereo è considerato territorio della nazione in cui la compagnia ha sede (es. Gli aerei italiani sono considerati territorio italiano), per cui ne devono rispettare le leggi.
AL MOMENTO SONO PARECCHIO ASSENTE DAL FORUM. PER NECESSITA', TIRATE D'ORECCHIE, REMINDER, INSOMMA SE DOVETE CONTATTARMI SCRIVETEMI UN MP O UNA MAIL DA QUI O DA BC.COM.
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A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
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Auro
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Messaggio da Auro »

L'unica cosa che so per certo è che l'aereo è considerato territorio della nazione in cui la compagnia ha sede (es. Gli aerei italiani sono considerati territorio italiano), per cui ne devono rispettare le leggi.
attualmente c'e' il divieto completo anche sui charter e sui lowcost.
l'ultima volta che non ho visto il divieto è stato nel 97 (mi pare) volo per londra, alitalia.
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TierrayLibertad
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Messaggio da TierrayLibertad »

azimuth ha scritto:Ci sono comportamenti costruttivi (come quelli collaborativi/solidali) e quelli non costruttivi (come quelli distruttivi/danneggianti/antisociali). La funzione dello Stato è quella di individuare, per mezzo di strumenti democratici, e proteggere, per mezzo di leggi e attuazioni, quei comportamenti che arricchiscono la comunità, cercando di evitare nel frattempo di limitare la libertà del singolo.
Appunto: lo Stato etico, lo Stato che decide cos'è bene per la collettività, cos'è male e quindi proibisce o consente.
Hai detto quello che cerco di dire io fin dal primo messaggio. Con la differenza - non proprio trascurabile - che a te una cosa del genere sta bene ed anzi ti pare auspicabile e a me no.

Ciò detto credo che continuare a discutere sul punto tra te e me non faccia avanzare molto il discorso.
Ma, nonostante questo, volevo chiederti cosa intendi per "individuare con mezzi democratici"? Che si vota in Parlamento e si fa quello che decide la maggioranza?
azimuth ha scritto: Se, per fare una ipotesi, i fumatori si dimezzassero, assumendo un andamento lineare negli impatti (cioè considerando che con il 50% dei fumatori avremmo il 50% dei malati, ovverosia il 50% in meno di patologie), avremmo un risparmio di 500M?... il che non mi pare poco.
Sul fatto che se le persone non fumassero si rispiarmerebbero i soldi per le loro patologie legate al fumo credo - come dicevi tu - che non ci voglia un genio per rendersene conto.
Il discorso che facevo io era un'altro. In quel calcolo che hai fatto, devi aggiungere nell'altra colonna (quella dei risparmi dello Stato per minori uscite o maggiori entrate) almeno le seguenti voci:
a) ricavi dello Stato dovuti al commercio del tabacco (che non sono solo la tassa sul pacchetto, ma anche le imposte che paga il tabaccaio sui suoi guadagni ecc. ecc.)
b) risparmio sulla spesa pensionistica. Se è vero che il fumo accorcia la vita allora lo Stato risparmierà sulle pensioni. Un conto approssimativo è abbastanza semplice. Vedi la durata media della vita dei non fumatori, sottrai quella dei fumatori, moltiplichi per l'entità media di una pensione e moltiplichi per il numero dei fumatori. Non sarà precisissimo ma credo dia una buona idea di massima.
c) tutte le altre spese che lo Stato risparmia in quegli anni di vita che il fumatore non ha. E tieni conto che un pensionato paga poche tasse ma "costa" molto in assistenza sanitaria, ecc. (anche se non è fumatore).

Comunque ho scritto tutta questa ultima parte solo perché sono un gran chiacchierone (almeno dietro uno schermo) ma ritengo che un'impostazione economicista sia del tutto fuori dal mondo. E' un'impostazione che non rientra nella mia cultura e ne approfitto per rispondere a
human ha scritto: circa la libertà: l'alternativa a una legge contro il fumo, o per l'obbligo di casco e cinture, sarebbe una legge ancora più odiosa, che vieti l'assistenza medica a chi fuma, o si fa male andando senza casco o cinture. personalmente la vedrei come ancora più lesiva della libertà personale
E' quasi inutile dire che condivido la qualificazione di "repressiva, odiosa e pure immorale" che DNA75 ha dato di una legge di questo tipo (DNA questa volta sei tu ad avermi preceduto) e anch'io come lui la prendo come una provocazione (in omaggio all'intelligenza di human)

Dicevo che una legge del genere mi sembrerebbe odiosa ma soprattutto parte da un presupposto che non è il mio.
Io credo che il singolo debba avere la massima libertà (sempre che non sia un limite ai diritti personali degli altri singoli) - e, per inciso, il paragone di Marcello Basie tra il casco e le vaccinazioni mi sembra infelice per i consueti motivi.
Lo Stato invece deve garantire a tutti una serie di servizi indispensabili come l'assistenza sanitaria. Lo so che costa ma non mi pare un buon motivo per non garantirla. Io non sono tra quelli che crede che pagare meno tasse sia un bene in sé. Se pagare meno tasse significa ridurre i diritti sociali (come il diritto all'assistenza sanitaria, il diritto alla previdenza, il diritto alla casa, all'instruzione) allora aumentiamo le tasse. Ridurle e tagliare i servizi significa accentuare gli squilibri economici tra chi ha i soldi e chi non ne ha o ne ha meno, cioè il contrario di quello che si dovrebbe fare ("È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l?eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l?effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all?organizzazione politica, economica e sociale del Paese" Art. 3, c. 2 Cost.)

Ciao
TyL
P.S. Invi come vedi non mi sono addormentato comu e risvegliato liberal. O almeno, ogni tanto sonnecchio :wink:
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.

(A. Machado)

Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.

Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)

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Messaggio da Amaryllis »

TyL, condivido molto di quello che dici (perfetta la tua analisi "economica")... e probabilmente sono più d'accordo con te di quello che sembra... ma al punto
lo Stato etico, lo Stato che decide cos'è bene per la collettività, cos'è male e quindi proibisce o consente
non posso che sollevare un mare di obiezioni...

e ci mancherebbe che uno Stato non agisca in tal senso... Lo Stato legifera, impone tasse, amministra, bla bla bla... e introduce divieti... tutto ciò, in democrazia, da parte di chi abbiamo eletto...

sempre che i criteri di costituzionalità siano rispettati, non possiamo far altro, eventualmente, che esprimere dissenso sulla decisione, ma non sul fatto che essa sia stata presa
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Messaggio da azimuth »

TierrayLibertad ha scritto:Appunto: lo Stato etico, lo Stato che decide cos'è bene per la collettività, cos'è male e quindi proibisce o consente
Se intendiamo con "Stato" una espressione democratica della volontà dei singoli, allora siamo d'accordo. Se inveci intendi lo "Stato" come una astrazione, un concetto separato, come se tu non ne facessi parte, allora non siamo d'accordo. ;-) In ogni caso, io ho parlato di comportamenti che portano a vantaggi o a svantaggi per la collettività. Non ho certo autorizzato lo Stato a decidere cosa è meglio per me. Voglio dire: se per esempio decido di indossare un turbante, non vedo che svantaggio possa arrecare alla collettività. Discorso diverso se, per esempio, vado in giro a martellare le vetrine dei negozi... :-D
TierrayLibertad ha scritto:Con la differenza - non proprio trascurabile - che a te una cosa del genere sta bene ed anzi ti pare auspicabile e a me no.
Preferisco una forma di organizzazione, per quanto imperfetta, alla mancanza assoluta di organizzazione. Anche perché, volenti o nolenti, l'anarchia è una semplice astrazione, dato che lasciati a sé stessi, gli individui comunque si organizzano, per via della natura sociale dell'uomo. Non è detto che l'organizzazione che si generi sia migliore di quella a cui si è rinunciato. ;-)
TierrayLibertad ha scritto:Ma, nonostante questo, volevo chiederti cosa intendi per "individuare con mezzi democratici"? Che si vota in Parlamento e si fa quello che decide la maggioranza?
Discorso delicato. :o Non è facile rispondere alla tua domanda. Superficialmente, risponderei "sì"... con l'inciso che chi vota i rappresentanti dovrebbe avere anche la consapevolezza di ciò che tali rappresentanti porteranno in Parlamento, in termini di decisioni e interessi.

Comunque, riguardo alle tue opinioni rispetto al presunto risparmi che si ha tenendosi i fumatori, sono rispettabilissime, però credo che se ti fai due conti, il dazio da imporre sulle sigarette per compensare i danni provocati sia un po' più alto di quello odierno. ;-) E renderebbe il vizio non praticabile, IMHO. :-D
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TierrayLibertad ha scritto:Appunto: lo Stato etico, lo Stato che decide cos'è bene per la collettività, cos'è male e quindi proibisce o consente
Se intendiamo con "Stato" una espressione democratica della volontà dei singoli, allora siamo d'accordo. Se inveci intendi lo "Stato" come una astrazione, un concetto separato, come se tu non ne facessi parte, allora non siamo d'accordo. ;-) In ogni caso, io ho parlato di comportamenti che portano a vantaggi o a svantaggi per la collettività. Non ho certo autorizzato lo Stato a decidere cosa è meglio per me. Voglio dire: se per esempio decido di indossare un turbante, non vedo che svantaggio possa arrecare alla collettività. Discorso diverso se, per esempio, vado in giro a martellare le vetrine dei negozi... :-D
TierrayLibertad ha scritto:Con la differenza - non proprio trascurabile - che a te una cosa del genere sta bene ed anzi ti pare auspicabile e a me no.
Preferisco una forma di organizzazione, per quanto imperfetta, alla mancanza assoluta di organizzazione. Anche perché, volenti o nolenti, l'anarchia è una semplice astrazione, dato che lasciati a sé stessi, gli individui comunque si organizzano, per via della natura sociale dell'uomo. Non è detto che l'organizzazione che si generi sia migliore di quella a cui si è rinunciato. ;-)
TierrayLibertad ha scritto:Ma, nonostante questo, volevo chiederti cosa intendi per "individuare con mezzi democratici"? Che si vota in Parlamento e si fa quello che decide la maggioranza?
Discorso delicato. :o Non è facile rispondere alla tua domanda. Superficialmente, risponderei "sì"... con l'inciso che chi vota i rappresentanti dovrebbe avere anche la consapevolezza di ciò che tali rappresentanti porteranno in Parlamento, in termini di decisioni e interessi.

Comunque, riguardo alle tue opinioni rispetto al presunto risparmi che si ha tenendosi i fumatori, sono rispettabilissime, però credo che se ti fai due conti, il dazio da imporre sulle sigarette per compensare i danni provocati sia un po' più alto di quello odierno. ;-) E renderebbe il vizio non praticabile, IMHO. :-D
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TierrayLibertad ha scritto:Appunto: lo Stato etico, lo Stato che decide cos'è bene per la collettività, cos'è male e quindi proibisce o consente
Se intendiamo con "Stato" una espressione democratica della volontà dei singoli, allora siamo d'accordo. Se inveci intendi lo "Stato" come una astrazione, un concetto separato, come se tu non ne facessi parte, allora non siamo d'accordo. ;-) In ogni caso, io ho parlato di comportamenti che portano a vantaggi o a svantaggi per la collettività. Non ho certo autorizzato lo Stato a decidere cosa è meglio per me. Voglio dire: se per esempio decido di indossare un turbante, non vedo che svantaggio possa arrecare alla collettività. Discorso diverso se, per esempio, vado in giro a martellare le vetrine dei negozi... :-D
TierrayLibertad ha scritto:Con la differenza - non proprio trascurabile - che a te una cosa del genere sta bene ed anzi ti pare auspicabile e a me no.
Preferisco una forma di organizzazione, per quanto imperfetta, alla mancanza assoluta di organizzazione. Anche perché, volenti o nolenti, l'anarchia è una semplice astrazione, dato che lasciati a sé stessi, gli individui comunque si organizzano, per via della natura sociale dell'uomo. Non è detto che l'organizzazione che si generi sia migliore di quella a cui si è rinunciato. ;-)
TierrayLibertad ha scritto:Ma, nonostante questo, volevo chiederti cosa intendi per "individuare con mezzi democratici"? Che si vota in Parlamento e si fa quello che decide la maggioranza?
Discorso delicato. :o Non è facile rispondere alla tua domanda. Superficialmente, risponderei "sì"... con l'inciso che chi vota i rappresentanti dovrebbe avere anche la consapevolezza di ciò che tali rappresentanti porteranno in Parlamento, in termini di decisioni e interessi.

Comunque, riguardo alle tue opinioni rispetto al presunto risparmi che si ha tenendosi i fumatori, sono rispettabilissime, però credo che se ti fai due conti, il dazio da imporre sulle sigarette per compensare i danni provocati sia un po' più alto di quello odierno. ;-) E renderebbe il vizio non praticabile, IMHO. :-D
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TierrayLibertad ha scritto:Appunto: lo Stato etico, lo Stato che decide cos'è bene per la collettività, cos'è male e quindi proibisce o consente
Se intendiamo con "Stato" una espressione democratica della volontà dei singoli, allora siamo d'accordo. Se inveci intendi lo "Stato" come una astrazione, un concetto separato, come se tu non ne facessi parte, allora non siamo d'accordo. ;-) In ogni caso, io ho parlato di comportamenti che portano a vantaggi o a svantaggi per la collettività. Non ho certo autorizzato lo Stato a decidere cosa è meglio per me. Voglio dire: se per esempio decido di indossare un turbante, non vedo che svantaggio possa arrecare alla collettività. Discorso diverso se, per esempio, vado in giro a martellare le vetrine dei negozi... :-D
TierrayLibertad ha scritto:Con la differenza - non proprio trascurabile - che a te una cosa del genere sta bene ed anzi ti pare auspicabile e a me no.
Preferisco una forma di organizzazione, per quanto imperfetta, alla mancanza assoluta di organizzazione. Anche perché, volenti o nolenti, l'anarchia è una semplice astrazione, dato che lasciati a sé stessi, gli individui comunque si organizzano, per via della natura sociale dell'uomo. Non è detto che l'organizzazione che si generi sia migliore di quella a cui si è rinunciato. ;-)
TierrayLibertad ha scritto:Ma, nonostante questo, volevo chiederti cosa intendi per "individuare con mezzi democratici"? Che si vota in Parlamento e si fa quello che decide la maggioranza?
Discorso delicato. :o Non è facile rispondere alla tua domanda. Superficialmente, risponderei "sì"... con l'inciso che chi vota i rappresentanti dovrebbe avere anche la consapevolezza di ciò che tali rappresentanti porteranno in Parlamento, in termini di decisioni e interessi.

Comunque, riguardo alle tue opinioni rispetto al presunto risparmi che si ha tenendosi i fumatori, sono rispettabilissime, però credo che se ti fai due conti, il dazio da imporre sulle sigarette per compensare i danni provocati sia un po' più alto di quello odierno. ;-) E renderebbe il vizio non praticabile, IMHO. :-D
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Marcello Basie
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TierrayLibertad ha scritto:Appunto: lo Stato etico, lo Stato che decide cos'è bene per la collettività, cos'è male e quindi proibisce o consente.
Oddio... e che cosa dovrebbe fare lo Stato, se non pensare al bene della collettivita'?

Come insegnava Mandeville, il bene della collettivita' puo' essere compatibile con i vizi privati, quindi uno Stato che pensa al bene della collettivita' non deve occuparsi dei vizi privati se non provocano danni alla collettivita'... ma il fumo, scusami TyL, di danni alla collettivita' ne crea!

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