Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
benvenuto sul forum!! 
Le parole di francesina riassumono perfettamente il modo in cui anch'io ho affrontato "L'uccello che girava le viti del mondo". Anch'io sono andata avanti, diciamo, per inerzia, nella speranza che verso il finale tutte le cose rimaste in sospeso arrivassero a una degna conclusione. Così non è stato e faccio davvero fatica a dare un giudizio su questo libro. Perché non è che sia brutto, scritto male o pesante, è semplicemente STRANO, non riesco a definirlo in altro modo.francesina ha scritto:Allora attacco "L'uccello che girava le viti del mondo":. Malgrado la mole in una settimana l'ho finito e non perché non riuscissi a staccarmici, ma semplicemente perché NON CAPENDOCI ASSOLUTAMENTE NIENTE giravo pagina dopo pagina alla ricerca dell'illuminazione finale, che ahimé, io non ho avuto. Sono io che non sono abbastanza profonda per cogliere il messaggio del romanzo?
O forse, come diceva qualche altro corsaro in questo thread, non c'è niente da capire, bisogna solo lasciarsi trasportare dalla narrazione... Precisamente il motivo per cui, un po' a malincuore, non mi approccio più a Murakami! Ho faticato persino a terminare "After dark", che pure è esile... mi spiace perché ho un bel ricordo di "Tokio blues" e di " A sud del confine...", ma proprio non riesco a seguire Haruki in questo suo filone visionarioGahan ha scritto:Leggetelo solo (...)se avete voglia di lasciarvi avvolgere da un'atmosfera surreale e di farvi trasportare dal fascino delle parole.
Se avete voglia di un libro che arriva subito al dunque, lasciate perdere...
Non vedo l'ora di leggere la tua recensione...tilly77 ha scritto:Ho cominciato 1Q84
ci metterò una vita a finirlo!! 
Here be spoilersMi duole molto ammetterlo, ma questa volta Murakami ha deluso le aspettative.
Di solito la lettura di un suo romanzo mi rapisce e incanta, mentre questa volta diversi, troppi, passaggi ed elementi sparsi mi hanno annoiato e irritato.
Prima di tutto lo stile: sembra solo a me o si è fatto un po' più sciatto, piatto, convenzionale? Io ricordavo scrivesse meglio, e in maniera più sottile, qui ogni tanto ci sono pure riassunti-spiegoni come nei peggiori telefilm, terribile!
E nonostante gli "spiegoni" la vicenda fantastica del mondo alternativo, i Little People, la setta, daughter/mother, receiver/perceveir, rimane come buttata là, sviluppata un po' a balzi e saltelli, e si conclude senza che venga fatta chiarezza su tutto. Ok, non sempre il contratto tra scrittore e lettore prevede che ci venga spiegato TUTTO (per es. di che fine fa l'amante di Tengo posso anche fregarmene) però vogliamo parlare di questi dannati Little People? Dopo averli sentiti nominare per più di 1000 pagine non sappiamo assolutamente nulla, rimangono delle figurette bidimensionali, il che secondo me è abbastanza grave, vista la posizione centrale che avrebbero dovuto rivestire nella storia.
Alcune parti poi, in un romanzo già lungo, sono pesanti e basta, per esempio troppo spazio viene dedicato a Ushikawa e all'esattore-corpo astrale del papà di Tengo... Che palle!
Nota positiva: la storia d'amore nata con una stretta di mano silenziosa e portata avanti nei cuori dei 2 giovani per vent'anni è tenera, e Tengo e Aomame sono dei personaggi interessanti, a cui ci si affeziona, si tifa per loro, e ho pure apprezzato l'happy ending, non così scontato.
Insomma non una stroncatura, mi ha fatto piacere leggerlo, ma sicuramente non è il Murakami del quale mi sono innamorata, quello di Dance, dance, dance e l'uccello giraviti...
Here be spoilersIo invece mi sono lasciata trasportare dal racconto e la noia e l'irritazione non li collego alla lettura di questo libro, sebbene (come ho scritto anche nella mia prima recensione) ci siano episodi ripetuti all'infinito (vedi l'immagine della madre di Tengo che offre i capezzoli a un uomo che non era suo padre - ecco forse quello un pochettino fastidio me lo ha dato) ma a parte questo ho preso tutto quello che veniva senza farmi troppe domande. Non mi è mancato il fatto di non avere spiegazioni sui little people o altro, infondo è tutto molto surreale e non può essere spiegato o razionalizzato.
Tempo fa avevo letto su internet un'intervista allo scrittore (che ora non riesco a ritrovare) in cui, parlando di questo libro, diceva qualcosa del tipo che voleva semplicemente raccontare la storia d'amore tra due persone, solo che gli è uscita fuori un po' lunga.
La scorsa estate parlavo di Murakami con un ragazzo che ho conosciuto in vacanza e che è un suo grande fan (è lui che mi ha consigliato di leggere "Sotto il segno della pecora"), mi diceva che le traduzioni in italiano dei libri di Murakami sono pietose rispetto a quelle in inglese, quindi converrebbe leggerlo in inglese.francesina ha scritto:piccola curiosità... è molto difficile da leggere in inglese murakami?